Mashrek

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Cartina del Mashriq
Cartina del Mashriq "non-Maghreb"
Cartina del Mashreq del 1600, sotto l'Impero ottomano

Il Mashrek, detto anche Mashriq o Mashreq (in arabo مَشْرِق? "(luogo dell')alba", "Levante"), è l'insieme dei paesi arabi che si trovano a est rispetto al Cairo e a nord rispetto alla penisola arabica.

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta della regione orientale del mondo arabo, in opposizione al Maghreb (in arabo ﻣﻐﺮﺏ? "(luogo del) tramonto", "Ponente") ed è sinonimo di Bilād al-Shām, ma comprende anche l'Iraq e Kuwait. Talvolta è utilizzato come sinonimo di "non-Maghreb" e in questi casi comprende Egitto, Sudan, e la penisola arabica. Il termine deriva dalla radice araba <sh-r-q>, che significa "est" o anche "luogo di levante".

Il Mashrek comprende:

Il Mashrek "non-Maghreb" comprende, oltre ai precedenti:

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Durante l'espansione araba del VI secolo, il Mashreq fu sede del califfato omayyade. Situata inizialmente a Damasco, la capitale fu poi trasferita a Baghdad[1]. Nel X secolo, durante l'espansione macedone, Bisanzio ripristinò temporaneamente la sua presenza nella regione, con Niceforo II Foca che conduce una brillate campagna annettendo Antiochia e la sua regione nel 969 e arrivando nel 975 a 150 km da Gerusalemme. Molto presto i Bizantini dovettero abbandonare le posizioni che non riuscivano a mantenere e già nel 1084 la città di Antiochia cadde nelle mani dei Turchi. Venne ripresa nel 1098 dai crociati durante la prima crociata per formare il Principato di Antiochia (1098-1268)[2], uno dei quattro Stati crociati.

Nei secoli successivi, dopo la scomparsa degli Stati crociati, la regione fu dominata dalle dinastie turche, e in particolare dall'Impero Ottomano dal 1517 al 1918. La dominazione ottomana terminò quando la regione fu posta sotto il mandato di varie nazioni europee e sotto l'egida della Società delle Nazioni[3]. L'Iraq, la Palestina, la Transgiordania e la Siria rimasero sotto l'influenza straniera fino alla fine della seconda guerra mondiale[4], quando i leader politici arabi cominciarono a cercare l'indipendenza.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) P. M. Holt, Peter Malcolm Holt e Ann K. S. Lambton, The Cambridge History of Islam, Cambridge University Press, 1977, pp. 62-72, ISBN 9780521291385. URL consultato l'8 settembre 2018.
  2. ^ Steven Runciman Storia delle crociate, 2006, Milano, BUR, ISBN 88-17-11767-6.
  3. ^ (FR) Société des Nations et nouvelle notion de mandat - Les clés du Moyen-Orient, su lesclesdumoyenorient.com. URL consultato il 24 marzo 2019.
  4. ^ (FR) Henri de Wailly, Liban, Syrie : le Mandat (1919-1940), Perrin, 2010.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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