Mary Cavendish-Bentinck

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Ritratto di Mary Venetia Cavendish-Bentinck, di Luke Fildes, 1895.

Mary Venetia Cavendish-Bentinck (Londra, 4 giugno 1861Londra, 2 maggio 1948) è stata una nobildonna e mecenate inglese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Era la figlia di George Cavendish-Bentinck, nipote di William Henry Cavendish-Bentinck, III duca di Portland, e di sua moglie, Prudentia Leslie.

Nel 1872 era una damigella d'onore al matrimonio di Christina Nilsson, una famosa cantante d'opera del periodo tenendole il bouquet. Il matrimonio era stato un affare dell'alta società, organizzata dal padre di Mary nell'Abbazia di Westminster[1][2].

Matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Sposò, il 7 dicembre 1885, Arthur James, un allevatore di cavalli da corsa. La coppia non ebbe figli. La coppia risiedeva a Grafton Street, a Londra, e a Coton House[3].

Mary aveva legami di parentela con i Duchi di Portland; era anche una parente e madrina di Lady Elizabeth Bowes-Lyon, che in seguito divenne la regina del Regno Unito. Mary e Arthur erano entrambi amici di re Edoardo VII[4], e secondo i pettegolezzi Mary aveva la fama di essere la sua amante[5]. Il segretario privato del re, Frederick Ponsonby, scrisse che era "piena di umorismo e di buon umore, camminava con il re e lo divertiva"[6].

Pur essendo un milionario, James era noto per la sua estrema frugalità. Servì ai suoi ospiti il latte che il suo gatto non aveva bevuto e preferiva ospitare i cattolici il venerdì perché il pesce era più economico rispetto alla carne[7].

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Rimase vedova nel 1917 e finanziò la costruzione di un nuovo reparto del Hospital of St Cross, a Rugby, in memoria del marito[8]. Continuò ad allevare cavalli e partecipare a gare, vincendo la Victoria Cup e, nel 1932, la Coronation Cup.

Mary morì il 2 maggio 1948, lasciando i suoi gioielli e dipinti di Tiziano, Joshua Reynolds e Thomas Gainsborough alla sua figlioccia, la regina Elisabetta[9].

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
William Henry Cavendish-Bentinck, III duca di Portland William Bentinck, II duca di Portland  
 
lady Margaret Cavendish Harley  
lord Frederick Cavendish-Bentinck  
lady Dorothy Cavendish William Cavendish, IV duca di Devonshire  
 
Charlotte Elizabeth Boyle, marchesa di Hartington  
hon. George Cavendish-Bentinck  
William Lowther, I conte di Lonsdale sir William Lowther, I baronetto  
 
Anne Zouch  
lady Mary Lowther  
lady Augusta Fane John Fane, IX conte di Westmorland  
 
hon. Augusta Bertie  
Mary Cavendish-Bentinck  
Charles Powell Leslie Robert Leslie  
 
Frances Rogerson  
Charles Powell Leslie  
hon. Prudence Penelope Hill-Trevor Arthur Hill-Trevor, I visconte Dungannon  
 
Anne Stafford  
Prudentia Penelope Leslie  
George Fosbery William Fosbery  
 
Jane Evans  
Christiana Fosbery  
Christina Mary Rice Thomas Rice  
 
Mary FitzGerald  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Marriage of Mademoiselle Nilsson, Birmingham Daily, Post Page 4, 29 luglio 1972.
  2. ^ Marriage of Mademoiselle Christine Nilsson and M Rouzaud in Westminster Abbey (GIF), su Christina Nilsson Sällskapet [1], Engraving, 19th-century English School. URL consultato il 29 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
  3. ^ A Friend of the King, in Liverpool Echo, 2 maggio 1917, p. 3.
  4. ^ House party at Coton House, su Windows on Warwickshire, Warwickshire County Council. URL consultato il 1º ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 10 ottobre 2014).
  5. ^ Alex Brummer e Roger Cowe, Weinstock: The Life and Times of Britain's Premier Industrialist, Harper Collins Business, 1998, p. 33, ISBN 0-00-255676-6.
  6. ^ Keith Middlemas, The Life and Times of Edward VII, London, Book Club Associates, 1972, p. 197.
  7. ^ Ben Summerskill, Tax cuts for the well off? That's a bit rich, in The Guardian, 15 settembre 2004.
  8. ^ Rugby From Old Photographs, Amberley Publishing Limited, 2013, p. 33, ISBN 1-4456-3058-3.
  9. ^ Friend Left Jewels to Queen, in Dundee Courier, 30 giugno 1948, p. 2.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie