Martin Pavlu

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Martin Pavlu
Pavlu in nazionale, 1985 circa
Nazionalità Bandiera della Rep. Ceca Rep. Ceca
Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 188 cm
Peso 85 kg
Hockey su ghiaccio
Ruolo Ala sinistra
Tiro Sinistro
Termine carriera 2004
Carriera
Periodo Squadra PG G A Pt
Squadre di club0
1976-1978 Latemar ? 0 0 0
1978-2003 Bolzano 747+ 497 820 1317
2003-2004 Merano 28 6 16 22
Nazionale
1979-1980 Bandiera dell'Italia Italia U-18 4 5 0 5
1978-1979 Bandiera dell'Italia Italia U-20 4 4 2 6
1977-1998 Bandiera dell'Italia Italia 227 50 52 102
Allenatore
2019-2020 Bandiera dell'Italia Italia U-18 Asst. coach
2021- Bandiera dell'Italia Italia Asst. coach
0 Dati relativi al campionato e ai playoff.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate al 18 ottobre 2021

Martin Pavlu (Plzeň, 8 luglio 1962) è un ex hockeista su ghiaccio, allenatore di hockey su ghiaccio e telecronista sportivo italiano di origine ceca.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Le origini sono ceche: è figlio di un altro grande campione di questo sport, il nazionale cecoslovacco Jaroslav Pavlů, che ha giocato con l'Hockey Club Bolzano dal 1969 al 1980. Ed a Bolzano si è svolta praticamente tutta la carriera di Pavlu junior. Esordisce giovanissimo, a 15 anni, in Serie B tra le file del Latemar Hockey Club, dove milita per due stagioni (1976-77 e 1977-78). Il salto di categoria avviene nel 1978, quando passa all'Hockey Club Bolzano, dove ancora gioca il padre Jaroslav. I due giocheranno assieme per due stagioni.

Con il Bolzano, Pavlu giocherà per un quarto di secolo, diventando, oltre che il capitano (dalla stagione 1998-99, raccogliendo l'eredità di Robert Oberrauch), uno dei giocatori simbolo dell'hockey su ghiaccio italiano. Nel suo palmarès, fra gli altri, dodici titoli italiani, una Alpenliga e un Torneo Sei Nazioni (vinto al fianco di un grande ceco, Jaromír Jágr). Il legame tra Pavlu e il Bolzano si interrompe nel 2003, quando il suo contratto non viene rinnovato e il giocatore si accasa - non senza polemiche - alla squadra rivale dell'Hockey Club Merano. In maglia biancorossa Pavlu ha disputato 814 incontri con 1430 punti (544 reti e 886 assist) messi a segno. Con i meranesi gioca una sola stagione, al termine della quale si ritira dall'hockey giocato.

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Con la maglia della Nazionale ha esordito poco più che quindicenne, nel dicembre del 1977. Ha partecipato ai Giochi di Sarajevo 1984, Lillehammer 1994 e Nagano 1998, oltre a diversi campionati del mondo, compreso quello disputato in Italia nel 1994, chiuso al sesto posto, a tutt'oggi il miglior risultato in quella competizione.[1].

Dopo il ritiro[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il ritiro è diventato uno dei commentatori dell'hockey su ghiaccio per l'emittente satellitare Sky[2], ed è stato eletto rappresentante dei giocatori nel consiglio federale. Dal dicembre 2007 alla fine della stagione 2007-2008 è stato direttore generale dell'Asiago Hockey.[3] Ha commentato gli incontri di hockey su ghiaccio per la Rai e, in inglese, per il canale streaming dell'Asiago Hockey, dove ha offerto il commento tecnico accanto ad alcuni cronisti.[senza fonte]

Dal 2019 è attivo in ambito federale, dapprima come assistant coach della nazionale femminile under-18 (2019-2020)[4], e in seguito della nazionale femminile maggiore (dal 2021)[5]

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Bolzano: 1978-79, 1981-82, 1982-83, 1983-84, 1984-85, 1987-88, 1989-90, 1994-95, 1995-96, 1996-97, 1997-98, 1999-00
Bolzano: 1993-1994
Bolzano: 1994-1995

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Martin Pavlu Bio, Stats, and Results, su sports-reference.com. URL consultato il 20 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 29 gennaio 2010).
  2. ^ Il campionato di Serie A su SKY, su hockeytime.net, 8 settembre 2005. URL consultato il 20 dicembre 2014.
  3. ^ Pavlu nuovo direttore generale ad Asiago, su hockeytime.net, 5 gennaio 2008. URL consultato il 20 dicembre 2014.
  4. ^ Nazionali Femminili: delineati gli staff tecnici per la stagione 2019/20, su fisg.it, 19 luglio 2019. URL consultato il 18 ottobre 2021.
  5. ^ Nazionale femminile, dal 29 aprile raduno a Bolzano, su fisg.it, 26 aprile 2021. URL consultato il 18 ottobre 2021.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]