Maria Theresia Scherer

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Beata Maria Teresa Scherer
 

Religiosa

 
NascitaMeggen, 31 ottobre 1825
MorteIngenbohl, 16 giugno 1888
Venerata daChiesa cattolica
Beatificazione29 ottobre 1995 a Roma da papa Giovanni Paolo II
Ricorrenza16 giugno

Maria Theresia Scherer, al secolo Anna Maria Katharina Scherer (Meggen, 31 ottobre 1825Ingenbohl, 16 giugno 1888), è stata una religiosa svizzera, cofondatrice e prima superiora generale delle Suore di carità della Santa Croce. È stata proclamata beata da papa Giovanni Paolo II nel 1995.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Rimasta orfana di padre all'età di sette anni, venne accolta in casa di alcuni parenti che ne affidarono l'educazione ad alcune suore infermiere di Lucerna.

Maturò la sua vocazione nel santuario mariano di Einsiedeln e si avvicinò alla famiglia religiosa appena fondata dal cappuccino Teodosio Florentini.

Il 27 ottobre 1845, assieme con quattro compagne, emise la sua professione nelle Suore della Santa Croce nel monastero di Wurmsbach.

La congregazione di padre Florentini si divise poi in un ramo insegnante, con casa madre a Menzingen, e uno ospedaliero guidato dalla Scherer, con casa madre a Ingenbohl: nel 1857 la Scherer venne eletta superiora generale delle Suore di Carità della Santa Croce di Ingenbohl e continuò a dirigere l'opera anche dopo l'improvvisa morte di Florentini.

Per due volte i suoi direttori spirituali la costrinsero ad abbandonare la guida dell'istituto, ma fu sempre reintegrata dopo breve tempo.

Sotto il suo governo la congregazione si espanse notevolmente, anche fuori dalla Svizzera, e alla sua morte contava circa 1.500 suore.

Il culto[modifica | modifica wikitesto]

La causa di canonizzazione fu introdotta nel 1949.

Il 2 aprile 1993 papa Giovanni Paolo II ne decretò le virtù eroiche riconoscendole il titolo di venerabile.

Fu proclamata beata il 29 ottobre 1995 in piazza San Pietro a Roma assieme con le connazionali Maria Bernarda Bütler e Marguerite Bays.

Il suo elogio si legge nel Martirologio Romano al 16 giugno.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN18021095 · ISNI (EN0000 0000 6140 6259 · SBN PUVV446892 · BAV 495/180005 · CERL cnp00542631 · LCCN (ENnr96026794 · GND (DE118930680 · BNF (FRcb12087131b (data) · J9U (ENHE987007386801705171 · CONOR.SI (SL13006691 · WorldCat Identities (ENlccn-nr96026794