Maria Anna di Braganza

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Maria Anna di Braganza
La granduchessa Maria Anna di Braganza negli anni '30 del XX secolo
Granduchessa consorte di Lussemburgo
In carica17 novembre 1905
25 febbraio 1912
PredecessoreAdelaide Maria di Anhalt-Dessau
SuccessoreFelice di Borbone-Parma
Nome completoportoghese: Maria Ana do Carmo Henrique Teresa Adelaide Joana Carolina Inês Sofia Eulália Leopoldina Isabel Bernardina Micaela Gabriela Rafaela Francisca de Assis e de Paula Inácia Gonzaga[1]
Altri titoliInfanta di Portogallo
NascitaSchloss Bronnbach, 13 luglio 1861
MorteNew York, 31 luglio 1942
Luogo di sepolturaCattedrale di Notre-Dame, Lussemburgo
Casa realeBraganza per nascita
Nassau-Weilburg per matrimonio
PadreMichele I di Portogallo
MadreAdelaide di Löwenstein-Wertheim-Rosenberg
ConsorteGuglielmo IV di Lussemburgo
FigliMaria Adelaide
Carlotta
Hilda
Antonietta
Elisabetta
Sophie
ReligioneCattolicesimo

Maria Anna di Braganza (Bronnbach, 13 luglio 1861New York, 31 luglio 1942) nata infanta di Portogallo, fu granduchessa di Lussemburgo come sposa di Guglielmo IV di Lussemburgo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

L'infanta Maria Anna era la quinta figlia del deposto ed esiliato re Michele di Portogallo, e di sua moglie, la principessa Adelaide di Löwenstein-Wertheim-Rosenberg[2]. Al momento della sua nascita, suo padre e la famiglia vissero da esiliati in Austria.

Nonostante le loro circostanze, le infanti riuscirono a fare degli ottimi matrimoni con monarchi cattolici di stati minori o deposti.

I suoi nonni paterni erano il re Giovanni VI del Portogallo e Carlotta Gioacchina di Borbone-Spagna[2]. Era la nipote dell'imperatore Pietro I del Brasile, cugina di primo grado dell'imperatore Pietro II del Brasile e della regina Maria II del Portogallo.

Suo padre morì prematuramente nel 1866 e lei e i suoi fratelli furono allevati dalla madre in un ambiente cattolico e conservatore. Suo zio materno, il principe Carlo di Löwenstein-Wertheim-Rosenberg, sesto principe di Löwenstein-Wertheim-Rosenberg, fu per loro come un secondo padre.

Maria Anna con le sue figlie, agosto 1920.

Matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Prima del suo matrimonio, Maria Anna era stata considerata dall'imperatore Francesco Giuseppe I d'Austria come sposa adatta al suo unico figlio ed erede, il principe ereditario Rodolfo, ma a Rodolfo non piaceva.

Sposò, il 21 giugno 1893 a Schloss Fischhorn, a Zell am See, Guglielmo IV di Lussemburgo (1852-1912), figlio maggiore ed erede del granduca Adolfo di Lussemburgo[2]. Fu concordato che i figli della coppia sarebbero stati allevati come cattolici, la religione di Maria Anna e della maggioranza della popolazione del granducato. La coppia aveva sei figlie:

Granduchessa di Lussemburgo[modifica | modifica wikitesto]

Guglielmo divenne granduca alla morte di suo padre, il 17 novembre 1905, e Maria Anna divenne granduchessa. Poiché Guglielmo IV era l'ultimo maschio della Casa di Nassau-Weilburg, proclamò le sue figlie come successori e Maria Adelaide fu nominata erede presuntiva il 10 luglio 1907

Reggenza[modifica | modifica wikitesto]

La granduchessa Maria Anna fu reggente per il marito durante la sua malattia, dal 19 novembre 1908 al 15 febbraio 1912, e per la figlia Maria Adelaide durante la sua minore età, dal 25 febbraio al 18 giugno 1912.

Maria Adelaide, alla fine, abdicò in favore della sorella minore, Carlotta nel 1919.

Durante la seconda guerra mondiale la famiglia granducale lasciò il Lussemburgo poco prima dell'arrivo delle truppe naziste, stabilendosi in Francia fino alla sua capitolazione, nel giugno 1940.

Successivamente, la famiglia e i ministri della granduchessa Carlotta ricevettero visti di transito per il Portogallo dal console portoghese Aristides de Sousa Mendes, nel giugno 1940. Dopo aver attraversato Coimbra e Lisbona, la famiglia soggiornò per la prima volta a Cascais, nella Casa de Santa Maria, di proprietà di Manuel Espírito Santo, allora console onorario del Lussemburgo in Portogallo. A luglio si trasferirono a Monte Estoril, alloggiando allo Chalet Posser de Andrade. Maria Anna rimase a Monte Estoril con sua figlia, la granduchessa Carlotta, fino al 3 ottobre 1940. Lo stesso giorno salirono a bordo del Pan Am Yankee Clipper diretti a New York, da dove partirono poi per il Canada. Con loro viaggiarono l'aiutante di campo del principe Félix Guillaume Konsbruck, sua moglie Nelly e i loro figli, Guy e Carlo[3].

Morte[modifica | modifica wikitesto]

La granduchessa Maria Anna morì in esilio a New York il 31 luglio 1942, dove la sua famiglia si era rifugiata dopo l'invasione tedesca. Il suo corpo è sepolto nella cattedrale di Notre-Dame in Lussemburgo[4].

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Pietro III del Portogallo Giovanni V del Portogallo  
 
Maria Anna d'Austria  
Giovanni VI del Portogallo  
Maria I del Portogallo Giuseppe I del Portogallo  
 
Marianna Vittoria di Borbone-Spagna  
Michele del Portogallo  
Carlo IV di Spagna Carlo III di Spagna  
 
Maria Amalia di Sassonia  
Carlotta Gioacchina di Borbone-Spagna  
Maria Luisa di Borbone-Parma Filippo I di Parma  
 
Elisabetta di Borbone-Francia  
Maria Anna di Braganza  
Carlo Tommaso, Principe di Löwenstein-Wertheim-Rosenberg Domenico Costantino, Principe di Löwenstein-Wertheim-Rochefort  
 
Maria Leopoldina di Hohenlohe-Bartenstein  
Costantino, Principe Ereditario di Löwenstein-Wertheim-Rosenberg  
Sofia di Windisch-Grätz Giuseppe Nicola di Windisch-Grätz  
 
Leopoldina di Arenberg  
Adelaide di Löwenstein-Wertheim-Rosenberg  
Carlo Ludovico I di Hohenlohe-Langenburg Cristiano Alberto di Hohenlohe-Langenburg  
 
Carolina di Stolberg-Gedern  
Agnese di Hohenlohe-Langenburg  
Amalia Enrichetta di Solms-Baruth Giovanni Cristiano II di Solms-Baruth  
 
Federica di Reuss-Köstritz  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (PT) Dativo Salvia Ocaña, As Infantas de Bragança e a Sua Descendência - História das Filhas de D. Miguel I, Leya, 1º settembre 2021, ISBN 978-989-9027-63-3.
  2. ^ a b c Darryl Lundy, «Maria Ana de Bragança, Infanta de Portugal.», su thepeerage.com, 2009.
  3. ^ A fuga da família grã-ducal”, by Margarida de Magalhães Ramalho (2019).
  4. ^ «Luxembourg - Cathédrale Notre Dame», su royaltyguide.nl.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN81554462 · ISNI (EN0000 0000 5679 6002 · GND (DE137351828 · WorldCat Identities (ENviaf-81554462