Marco Carrino

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Marco Carrino
NascitaCuneo, 1911
MorteCostigliole Saluzzo, 2000
Dati militari
Paese servitoRegno d'Italia
Forza armata Regio Esercito
CorpoAlpini
Unità4ª Divisione alpina "Cuneense"
RepartoBattaglione "Borgo San Dalmazzo"
DecorazioniMedaglia d'argento al valor militare, Croce di guerra
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Marco Carrino (Cuneo, 13 luglio 1911Costigliole Saluzzo, 21 dicembre 2000) è stato un militare italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dal fronte russo - settembre 1942

Aiutante di Battaglia degli Alpini, Cavaliere della Repubblica Italiana, è stato decorato con medaglia d'argento al valor militare, insignito della croce di guerra e autorizzato a fregiarsi agli effetti araldici dell'emblema dell'Istituto Nazionale del Nastro Azzurro.

È stato insignito di onorificenza per distruzione di carro armato nemico che aprì un varco alle truppe alpine nella ritirata di Russia dove aveva assunto il comando dei superstiti della Divisione Cuneense, Battaglione "Borgo San Dalmazzo".

La relazione sui fatti d'arme dei reparti della "Cuneense" dal giorno 17 gennaio al 29 gennaio 1943, scritta da Marco Carrino, è riportata nel libro La Cuneense, storia di una divisione alpina di Libero Porcari. Fu lo stesso generale Emilio Battisti, comandante della Divisione Cuneense, a scrivere l'introduzione al libro di Giuseppe Costa, Vent'anni dopo, i disperati del Don, diario di Piero Comaschi e Marco Carrino, superstiti della tragica odissea degli alpini.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'argento al valor militare

«Assunto volontariamente il comando degli Alpini superstiti del "Battaglione Borgo San Dalmazzo" durante più giorni di ripiegamento, attraverso zona impervia, affrontava con decisione disagi e pericoli, sventando con audaci azioni reiterati attacchi all'arma bianca di preponderanti forze avversarie. Attraverso zona abitata, sottoposto a violento fuoco di armi automatiche, con pochi uomini si lanciava all'attacco e dopo cruenta lotta le riduceva al silenzio ponendo in fuga i militari russi. Chiaro esempio di salde virtù di combattente riusciva, in definitiva, a portare in salvo valorosi superstiti. Fronte Russo, 20 gennaio 1943.[senza fonte]»

Con queste motivazioni il 20 marzo 1950 il Presidente della Repubblica, Luigi Einaudi, gli conferì la medaglia d'argento al valore militare.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Libero Porcari, La Cuneense, Cuneo, L'Arciere, 1982.
  • Giuseppe Costa, Vent'anni dopo i disperati del Don, Milano, Relations Latines, 1963.
  • Giuseppe Cantamessa, L'alpino in guerra e in pace, Casa Editrice Cesare Ferrari, 1982.

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