Marcello Tentorio

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Marcello Tentorio
Marcello Tentorio con la maglia della Sampdoria (1966)
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 185 cm
Peso 79 kg
Calcio
Ruolo Centrocampista, difensore
Carriera
Giovanili
Bologna
Squadre di club1
1963-1966Bologna5 (0)
1966-1967Sampdoria38 (4)
1967-1968Bologna10 (3)
1968-1969Bari35 (9)
1969-1970Piacenza29 (8)
1970-1971Catania9 (1)
1971-1972Reggiana13 (2)
1972-1981Pietrasanta29+ (6+)
Carriera da allenatore
1991-1992Viareggio
1994-1998Viareggio
1999-2000 Collesalvetti
2003-2004Pietrasanta
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Marcello Tentorio (Como, 30 giugno 1943) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista e libero.

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Ha giocato sia come centrocampista[1] che come libero, ruolo che interpretava in senso moderno proponendosi anche come costruttore di gioco[2]. Era dotato di un potente tiro, che lo rendeva un abile tiratore di calci di rigore e di punizione[1][2].

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Cresciuto nelle giovanili del Bologna, a partire dalla stagione 1963-1964, quella del settimo scudetto felsineo, viene aggregato alla prima squadra, riuscendo ad esordire in Serie A nella stagione successiva il 10 gennaio 1965 in occasione del pareggio esterno con il Cagliari. Dopo le 5 presenze di quella stagione, nell'annata 1965-1966 non ottiene neppure una presenza in campionato.

Nell'estate 1966 viene ceduto in prestito alla Sampdoria, appena retrocessa in Serie B per la prima volta nella storia. L'annata è positiva sia per la formazione genovese, che vince agevolmente il campionato cadetto, sia per Tentorio, che disputa tutti i 38 incontri di campionato, andando a segno in 4 occasioni. A fine stagione rientra a Bologna, e nella stagione 1967-1968 disputa 10 incontri di campionato segnando 3 reti.

Nel 1968 viene ceduto al Bari, dove disputa un altro campionato di Serie B. Nel Bari è utilizzato dall'allenatore Toneatto per migliorare l'efficienza del reparto offensivo con i calci piazzati[3]. Il centrocampista comasco mette a segno 9 reti, tutte su calcio piazzato (7 su calcio di punizione[3] e 2 su rigore[4][5]), in 34 incontri di campionato, risultando il calciatore biancorosso più prolifico della stessa stagione, e contribuisce alla promozione in Serie A dei pugliesi[6]. Giunto sulla panchina barese Oronzo Pugliese (in sostituzione di Toneatto, che aveva voluto lasciare l'incarico a fine stagione), questi non include Tentorio nei suoi schemi[7]; dopo aver giocato una partita di campionato viene ceduto nella sessione autunnale del calciomercato, per 100 milioni di lire[8] al Piacenza, neopromosso in Serie B. Nei biancorossi emiliani gioca in sostituzione del libero titolare Bordignon, che si era infortunato[9]. Nonostante le 8 reti in 29 presenze (capocannoniere stagionale della squadra), spesso realizzate su calci piazzati[2], non riesce ad evitare la retrocessione degli emiliani.

Nel novembre 1971 torna in Serie A ingaggiato dal Catania[10], dove disputa 9 incontri con una rete all'attivo (in occasione del pareggio esterno col Verona)[11], nell'annata che vede gli etnei chiudere all'ultimo posto. A fine stagione rientra al Piacenza e passa in prestito alla Reggiana[12], in Serie B, con cui disputa un'annata da riserva (13 presenze e 2 reti), prima di trasferirsi al Pietrasanta[13], con cui ottiene la promozione in Serie C2 nel campionato di Serie D 1978-1979 e chiude la carriera all'età di 38 anni[14].

In carriera ha totalizzato complessivamente 25 presenze e 4 reti in Serie A e 101 presenze e 20 reti in Serie B.

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Intraprende la carriera di allenatore guidando diverse formazioni toscane delle serie minori: nella stagione 1991-1992 guida il Viareggio nel campionato di Serie C2[15]; torna sulla panchina dei bianconeri nel campionato di Eccellenza Toscana 1994-1995 portandoli alla promozione[16], e successivamente ne ottiene una seconda, dal Campionato Nazionale Dilettanti alla Serie C2[14].

Nel dicembre 1999 viene chiamato sulla panchina del Collesalvetti[14], in Promozione, e nel campionato 2003-2004 siede sulla panchina del Pietrasanta[17].

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Calciatore[modifica | modifica wikitesto]

Sampdoria: 1966-1967
Pietrasanta: 1978-1979

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Viareggio: 1996-1997
Viareggio: 1994-1995

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b È un Catania deciso a tutto, Il Corriere dello Sport, 30 gennaio 1971, pag.9
  2. ^ a b c P.Gentilotti, M.Molinaroli, Lo sai che i papaveri...1919-1991: il Piacenza Calcio tra cronaca e storia, dicembre 1991, pag.107
  3. ^ a b Antonucci, pp.605-622.
  4. ^ Ternana-Bari 1-1, 29 settembre 1968 Solobari.it
  5. ^ Bari-Livorno 2-1, 19 gennaio 1969 Solobari.it
  6. ^ Statistiche su Solobari.it
  7. ^ Antonucci, pp.623-625.
  8. ^ G.Bottazzini, C.Fontanelli, Piacenza90: partite, protagonisti e immagini, GEO Edizioni, pag.247
  9. ^ Stagione 1969-1970 Storiapiacenza1919.it
  10. ^ Acquisti e cessioni 1970-1971 Storiapiacenza1919.it
  11. ^ (EN) Italy 1970-1971 Rsssf.com
  12. ^ Acquisti e cessioni 1971-1972 Storiapiacenza1919.it
  13. ^ Acquisti e cessioni 1972-1973 Storiapiacenza1919.it
  14. ^ a b c Collesalvetti, si cambia. Via Giuliani, arriva Tentorio Archiviato il 20 dicembre 2013 in Internet Archive., Il Tirreno, 19 novembre 1999
  15. ^ Almanacco illustrato del calcio 1992, ed. Panini, pag.358
  16. ^ (PDF) 8º Premio Sport Città di Viareggio 2008 Archiviato il 28 dicembre 2010 in Internet Archive.
  17. ^ Pietrasanta, la vera incognita è il terreno di gioco Archiviato il 20 dicembre 2013 in Internet Archive., Il Tirreno, 29 febbraio 2004

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • La raccolta completa degli album Panini, Gazzetta dello Sport, 1970-1971, pag. 35
  • Piero Sessarego, Sampdoria ieri oggi domani, Nuove Edizioni Periodiche, 1991, pag. 445
  • Gianni Antonucci, 1908-1998: 90 anni di Bari, Bari, Uniongrafica Corcelli, 1998.
  • Rino Tommasi, Anagrafe del calcio italiano, edizione 2005, pag. 258

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]