Manlio Cerroni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Manlio Cerroni

Sindaco di Pisoniano
Durata mandato? –
?

Durata mandato? –
?

Dati generali
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza

Manlio Cerroni (Pisoniano, 18 novembre 1926) è un imprenditore e avvocato italiano.

Attivo nel settore della gestione dei rifiuti come proprietario di numerose aziende Cerroni è stato spesso definito come Er Monnezza[1], L'ottavo re di Roma[2] o Il Supremo[3][4] ma anche con vari altri epiteti volti a rimarcare la sua predominanza nella gestione dei rifiuti di Roma e di parte della sua area metropolitana a partire dal 1975[5]; in realtà le attività delle sue aziende si sono espanse anche ben oltre i confini europei arrivando in Australia e Canada.[1][6] È considerato il "patron" della discarica di Malagrotta, la più grande d'Europa fino alla sua chiusura nel 2013.[7]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Pisoniano, in provincia di Roma, in una modesta famiglia di braccianti con cinque figli in totale.[1] Per pagarsi gli studi iniziò a lavorare all'età di 19 anni come cernitore per la Società Agricola Trasporto Utilizzazione Rifiuti (SATUR), una delle quattro società che dal 1944 si occupavano di trasportare e smaltire i rifiuti della Capitale. A 22 anni si laureò in giurisprudenza iscrivendosi poi cinque anni dopo all'albo dei procuratori di Roma e dopo altri cinque anni all'albo degli avvocati.[8]

Nei primi anni '50 fu eletto per due mandati sindaco di Pisoniano, carica che tornerà a ricoprire anche negli anni '80, nelle quote della Democrazia Cristiana.

Nel 1959 iniziò la sua scalata nel settore della gestione dei rifiuti in vista delle Olimpiadi del 1960, partecipando ad un congresso sul tema nei Paesi Bassi; nello stesso anno brevettò un procedimento per il trattamento preventivo di utilizzazione dei rifiuti urbani e domestici.[8] La svolta arrivò quando nel 1960 vinse una quota dell'appalto bandito dal comune per la raccolta dei rifiuti di Roma, spartita in quattro quadranti; ad aggiudicarsi l'appalto furono: la Società Agricola Recupero Residui (SARR), la SORAIN, la Alberto Cecchini & C. e la Società Laziale Imprese e Appalti (SLIA) per una durata complessiva di circa 12 anni. Nel corso di questi anni Cerroni attirò a sé tutte le concorrenti divenendo dominus incontrastato del settore anche grazie all'aiuto dell'allora presidente socialista della Regione Lazio Bruno Landi, inizialmente "suo nemico" per ragioni politiche ma poi divenuto suo stretto collaboratore.[9][2]

Il primo impianto di trattamento dei rifiuti a Roma lo realizzò con la SARR a Ponte Malnome, nella periferia occidentale della Capitale, nel 1964; questo era capace di trattare fino a 600 tonnellate di rifiuti[10] e fu al centro del documentario Vanno, si trasformano e tornano, diretto da Leandro Castellani e commissionato dallo stesso Cerroni. Seguì nel 1967 l'impianto di Rocca Cencia, realizzato dalla Sorain Cecchini nella periferia orientale, e nel 1975 la discarica di Malagrotta, inaugurata per smaltire i rifiuti del Centro carni sempre nella periferia occidentale di Roma.[10]

Nel 2003 ha lanciato l'emittente Romauno, ispirandosi alla rete statunitense NY1, come canale televisivo interamente dedicato alla Capitale. La rete è stata poi venduta nel 2015 all'imprenditore Fabrizio Coscione[11] ed è stata spenta nel 2016 in seguito al fallimento della società editrice.[12]

Controversie[modifica | modifica wikitesto]

Inchiesta sulla gestione dei rifiuti del Lazio[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2014 è stato posto agli arresti insieme ad altri sette indagati, tra cui l'ex presidente della Regione Lazio Bruno Landi, nell'ambito di un'inchiesta sulla gestione dei rifiuti del Lazio per truffa e associazione per delinquere finalizzata al traffico di rifiuti.[13] Le indagini sono state condotte dai Carabinieri del Nucleo operativo ecologico sotto la direzione del colonnello Sergio De Caprio e hanno riguardato: la gestione dell'impianto di Albano Laziale e la realizzazione presso lo stesso di un termovalorizzatore, la realizzazione di un invaso a Monti dell'Ortaccio (nei pressi di Malagrotta) e le tariffe per lo smaltimento rifiuti nei comuni di Anzio e Nettuno.

Secondo l'accusa le imprese riconducibili a Cerroni (E.Giovi e COLARI) avrebbero "simulato l'esistenza di titoli autorizzativi di fatto inesistenti" e avrebbero "operato un'alterazione delle fotografie allegate alla richiesta (di autorizzazione per la realizzazione della discarica a Monti dell'Ortaccio) cancellando l'esistenza del laghetto al fine di non far risaltare il danno idrogeologico cagionato". Il "sistema Cerroni" avrebbe inoltre creato artificiosamente la costante emergenza rifiuti dell'impianto di Malagrotta conteggiando tra le cubature di rifiuti trattati anche ciò che non era effettivamente definibile come rifiuto (come il combustibile derivato) al fine di spingere le amministrazioni pubbliche alla ricerca di nuovi siti.[14]

Cerroni si è difeso dalle accuse sostenendo di non aver mai violato la legge e di considerarsi un "oracolo" in materia di rifiuti nonché "salvatore della patria".[15][16][17] Il processo è iniziato nel mese di giugno[18] e ha visto la completa assoluzione di tutti gli imputati, anche se per alcuni capi d'imputazione è intervenuta la prescrizione.[19] Sulla motivazione dell'assoluzione i giudici hanno sottolineato come Cerroni fosse "l'unico" in grado di risolvere l'endemica emergenza dei rifiuti di Roma e del Lazio.[20]

Realizzazione dell'impianto di TMB di Guidonia Montecelio[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2014 è finito sotto processo con l'accusa di aver realizzato l'impianto di trattamento meccanico-biologico di Guidonia Montecelio, sequestrato nell'ambito dell'inchiesta, su un'area sottoposta a vincolo paesaggistico. Nel 2020 è stato tuttavia assolto poiché il fatto non costituiva reato.[21]

Gestione della discarica di Malagrotta[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2015 è risultato indagato per avvelenamento delle acque e disastro ambientale in merito alla gestione della discarica di Malagrotta insieme al suo stretto collaboratore Francesco Rando; a provare la relazione tra la discarica e l'inquinamento della falda sottostante è stata una perizia del Politecnico di Torino svolta nell'ambito di un conflitto tra l'associazione di consumatori Codici e il consorzio COLARI.[22] Il processo a Cerroni e Rando, dopo un iniziale rinvio[23], è iniziato nel febbraio 2017.[24]

Sempre in relazione alla gestione della principale discarica romana Cerroni è risultato tra gli indagati di un'inchiesta partita nel 2012 sulle morti sospette di quattro abitanti dell'area compresa tra Malagrotta e Ponte Galeria.[25][26]

Nel 2022 è stato rinviato a giudizio con altri sei imputati con le accuse di traffico illecito dei rifiuti e attività di gestione dei rifiuti non organizzata.[27] Secondo la Procura l'accumulo del percolato e la sua mancata estrazione nel corso degli anni sono stati la causa dell'inquinamento delle falde acquifere sottostanti.[28]

Processo Romauno[modifica | modifica wikitesto]

Cerroni è stato accusato nel 2019 di bancarotta fraudolenta nell'ambito del processo sul fallimento dell'emittente Romauno.[29]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

È sposato e ha due figlie, Donatella e Monica, che hanno entrambe seguito le orme del padre in diverse società del gruppo.[30][31]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Paola Zanuttini, Intervista a Manlio Cerroni, anche detto Er monnezza, in la Repubblica, 1º settembre 2016. URL consultato il 17 gennaio 2023.
  2. ^ a b Re Manlio il "Supremo": da oltre 50 anni comanda Roma grazie ai rifiuti, in RomaToday, Citynews, 9 gennaio 2014. URL consultato il 17 gennaio 2023.
  3. ^ Luciana Matarese, Manlio Cerroni, il "Supremo", di nuovo assolto. E Roma ha ancora bisogno di lui, in HuffPost, 16 giugno 2020. URL consultato il 17 gennaio 2023.
  4. ^ Vincenzo Bisbiglia, Rifiuti, Cerroni rinviato a giudizio. Ma i tre impianti del "Supremo" sono fondamentali per Roma. Da Malagrotta all’Ama: ecco i nodi, in il Fatto Quotidiano, 13 settembre 2019. URL consultato il 17 gennaio 2023.
  5. ^ Nello Trocchia, Roma chiede ancora aiuto al re dei rifiuti Manlio Cerroni, in Domani, 31 agosto 2022. URL consultato il 17 gennaio 2023.
  6. ^ (EN) Massimiliano Di Giorgio, Alessandra Galloni e Will Waterman, Italy's woeful waste management on trial with II Supremo trash king, in Reuters, 27 maggio 2014. URL consultato il 18 gennaio 2023.
  7. ^ La discarica di Malagrotta, una bomba ambientale pronta per esplodere, in La Stampa, 3 marzo 2016. URL consultato il 17 gennaio 2023.
  8. ^ a b Biografia, su manliocerroni.it. URL consultato il 18 gennaio 2023.
  9. ^ Rifiuti Lazio, Cerroni ai pm: l'ex governatore Landi prima mio nemico poi con me, in Il Messaggero, 12 gennaio 2014. URL consultato il 18 gennaio 2023.
  10. ^ a b Cronistoria di Roma Pulita, su manliocerroni.it. URL consultato il 18 gennaio 2023.
  11. ^ Cerroni vende Roma Uno, la tv acquistata dall'imprenditore Coscione, in Il Messaggero, 27 settembre 2015. URL consultato il 17 gennaio 2023.
  12. ^ Gabriele Isman, Si spegne RomaUno. Fallita l'emittente fondata da Cerroni, in la Repubblica - Roma, 2 febbraio 2016. URL consultato il 17 gennaio 2023.
  13. ^ Rifiuti, arrestati Cerroni e Bruno Landi. Indagato Marrazzo, in Italia Oggi, 9 gennaio 2014. URL consultato il 18 gennaio 2023.
  14. ^ Cerroni, il patron delle discariche arrestato per truffa sui rifiuti, in la Repubblica - Roma, 9 gennaio 2014. URL consultato il 18 gennaio 2023.
  15. ^ Manuela Pelati, Inchiesta rifiuti, Landi e Cerroni dal gip: «Ho salvato Roma dal caos, sono l’oracolo», in Corriere della Sera - Roma, 15 gennaio 2014. URL consultato il 18 gennaio 2023.
  16. ^ Rifiuti, Cerroni interrogato dal gip "Io ho salvato Roma, sono l'oracolo", in la Repubblica - Roma, 15 gennaio 2014. URL consultato il 18 gennaio 2023.
  17. ^ Fulvio Flano, «Io sono il pianeta e gli altri i satelliti» La verità di Cerroni davanti al giudice, in Corriere della Sera - Roma. URL consultato il 18 gennaio 2023.
  18. ^ Rifiuti: giudizio immediato per Cerroni e altri 6 indagati, in Rai News, 1º aprile 2014. URL consultato il 18 gennaio 2023.
  19. ^ Processo Cerroni, tutti assolti. Re Manlio in lacrime: "Ho fatto tanto per Roma, non meritavo castigo", in RomaToday, Citynews, 6 novembre 2018. URL consultato il 18 gennaio 2023.
  20. ^ Vincenzo Bisbiglia, Rifiuti Roma, i giudici sull'assoluzione di Cerroni: "Era l'unico che poteva risolvere un'emergenza che in città è endemica", in il Fatto Quotidiano, 7 maggio 2019. URL consultato il 18 gennaio 2023.
  21. ^ Donato Robilotta, Rifiuti, Cerroni vince ancora. Dopo Roma assolto per il Tmb di Guidonia, in affaritaliani.it, 17 giugno 2020. URL consultato il 18 gennaio 2023.
  22. ^ Francesco Salvatore, Discarica Malagrotta "Processate Cerroni per disastro colposo", in la Repubblica, 15 luglio 2015. URL consultato il 18 gennaio 2023.
  23. ^ Valentina Renzopaoli, Malagrotta, il processo a Cerroni per disastro ambientale non parte. Rinviato, in affaritaliani.it, 10 novembre 2016. URL consultato il 18 gennaio 2023.
  24. ^ Disastro ambientale, partito il processo al re dei rifiuti, in TusciaWeb, 9 febbraio 2017. URL consultato il 18 gennaio 2023.
  25. ^ Francesco Salvatore, Malagrotta, l'inchiesta si allarga indagine su 10 residenti malati, in la Repubblica - Roma, 24 ottobre 2011. URL consultato il 18 gennaio 2023.
  26. ^ Morti di tumore a Malagrotta, il caso non viene archiviato: il Gip dispone nuove indagini, in RomaToday, Citynews, 5 giugno 2018. URL consultato il 18 gennaio 2023.
  27. ^ Rifiuti Roma, a processo per traffico illecito l'imprenditore Manlio Cerroni e altre sei persone, in il Fatto Quotidiano, 10 maggio 2022. URL consultato il 18 gennaio 2023.
  28. ^ Vincenzo Bisbiglia, Malagrotta, percolato non estratto dalla discarica: "Effetti devastanti". Sequestrati 190 milioni di euro alla società E. Giovi, in il Fatto Quotidiano, 27 luglio 2018. URL consultato il 18 gennaio 2023.
  29. ^ Valeria Costantini e Giulio De Santis, Fallisce Roma Uno tv, Cerroni e Flavia Parnasi sotto processo, in Corriere della Sera - Roma, 26 marzo 2019. URL consultato il 17 gennaio 2023.
  30. ^ Simona Casalini, Cerroni, il padrone dei rifiuti. Un impero da Roma a Sydney, in la Repubblica - Roma, 26 maggio 2011. URL consultato il 18 gennaio 2023.
  31. ^ Primo Di Nicola e Antonio Pitoni, Umbria, lo spettro di Cosa nostra sulla gestione dei rifiuti: nell'interdittiva antimafia i legami pericolosi della Gesenu, in il Fatto Quotidiano, 4 aprile 2016. URL consultato il 18 gennaio 2023.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie