Manfredingi

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I Manfredingi o Manfredinghi furono una famiglia franca diramatasi nell'Italia settentrionale.

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Secondo Aldo di Ricaldone, il primo Manfredo conosciuto fu quello sceso in Italia al seguito del re austrasiano Teodeberto e morì il 12 giugno 539 a Galliano nei pressi di Cantù.[1]

Secondo altri autori il capostipite fu Manfredo, detto il Cieco (per il di Ricaldone: Manfredo III) conte in Longobardia nell'VIII secolo. Questi discenderebbe probabilmente da Pipino I di Vermandois a sua volta figlio di re Bernardo e la regina Cunegonda.[2]Bernardo figlio di Carlomanno ribatezzato Pipino I re d'Italia, a sua volta figlio di Carlo Magno e di Ildegarda.

Dei tre figli di Manfredo, Frodoino fu abate di Novalesa tra il 773 e l'816, Guagenfrido fu conte di Verdun e Manfredo IV, camerlengo di Carlo Magno.

Da Guagenfrido, discese Manfredo V, conte di Orlèans tra l'800 ed 834, che con il marchese di Bretagna e duca di Spoleto Lamberto I appoggiò Lotario I nella guerra contro il padre, l'imperatore Ludovico I il Pio. Per i suoi servigi dopo il Trattato di Verdun, venne nominato dall'imperatore Lotario I duca di Neustria, conte di Lucca, all'epoca capoluogo della marca di Tuscia, ed ebbe in feudo la Valtellina.

Il nipote di Manfredo V, Manfredo VII, nel IX secolo fu conte di Lodi e Milano ed essendo un partigiano di Arnolfo di Carinzia, venne da questi nominato conte del Sacro Palazzo d'Italia e duca di Lombardia. In seguito alla ritirata di Arnolfo di Carinzia dall'Italia, Manfredo VII fu condannato a morte dall'imperatore e re d'Italia Lamberto nell'896.[3] Il figlio Manfredo VIII prese parte alla rivolta con il padre venne fatto accecare dall'imperatore, morì nel 914.

Da lui discendettero Manfredo IX, vassallo regio e conte di Lomello, i cui discendenti furono i conti di Lomello e di Verona Sambonifacio, detti di San Bonifacio, Aimone, conte di Vercelli e Alberico, visconte di Torino.

Le diramazioni nel Piemonte subalpino[modifica | modifica wikitesto]

Da Aimone discese Gandolfo che originò nell'XI secolo il consortile di Canelli; da questo derivano i signori di Montabone, di Ricaldone e gli Accusani od Acquosana donde le famiglie: Agliano, Musso, Gatto, Sclasso, Ascherio, Presbitero, ec.. Oltre a questi il consortile di Canelli si diramò nell'astigiano a Cocconato, Montiglio, Cossombrato, originando le famiglie Radicati, Re e de Rege, Durelli, Augusti, Mascari, nell'alessandrino con i visconti di Valenza a Moncalvo, Lazzarone, Ottiglio, originando le famiglie Ponzano, Graffagnini, Natta, a Pontestura con le famiglie Ponte e Stura, a Valenza con le famiglie Cane, Consorti, Colombo, Cellamonte, a Fubine e Frassinello con le famiglie Bobba, Capra, Dalla Valle.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Aldo di Ricaldone, Annali del Monferrato, Vol.I, pg.87
  2. ^ Girolamo Tiraboschi, Memorie storiche modenesi col Codice diplomatico illustrato con note, Modena 1794, Tomo IV, pg.120
  3. ^ Treccani portale Manfredinghi nell'Enciclopedia Treccani

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Aldo di Ricaldone, Manfredingi, consignori di Canelli, Signori di Ricaldone (prove di nobiltà), Casale M.to, La Grafica Monferrina, 1967, pp.94
  • Bianco A., Asti Medievale, Ed CRA 1960
  • Girolamo Tiraboschi, Memorie storiche modenesi col Codice diplomatico illustrato con note, Modena 1794
  • Gabiani Niccola, Asti nei principali suoi ricordi storici vol 1, 2,3. Tip.Vinassa 1927-1934
    • Le torri le case-forti ed i palazzi nobili medievali in Asti,A.Forni ed. 1978
  • Testa D., Storia del Monferrato, seconda edizione ampliata, Tip.S.Giuseppe 1951