Manas (poema)

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Epopea di Manas
Un Manaschi, attore sacro, che recita una parte del poema
Autoreignoto
1ª ed. originale1858
GenerePoema
Lingua originalekirghiso

L'Epopea di Manas è il poema epico del popolo kirghiso. Manas è il nome dell'eroe. Il poema, trasmesso per tradizione orale, articolato in oltre mezzo milione di versi è in proporzione oltre venti volte il numero dei versi che compongono l'Iliade e dell'Odissea sommati insieme e circa il doppio del Mahābhārata. Il poema racconta le gesta di Manas, dei suoi discendenti e seguaci. Le battaglie contro le città Kitay e Kalmak costituiscono il tema centrale del poema.

Sebbene il poema sia già menzionato nel XV secolo, la prima versione scritta è datata al 1858.

L'epica è la colonna portante della letteratura kirghisa, e alcune parti di questa vengono recitate nelle festività locali dai Manaschi, specialisti della lettura e della recitazione dell'epica.

Il poema venne proibito nel 1951, durante l'era sovietica, dagli storici russi nella loro opera di eliminazione delle tradizioni delle varie etnie facenti parte dell'Unione Sovietica per sottolineare l'importanza del popolo russo nella creazione della cultura dell'Europa dell'Est.[1]

Traduzioni[modifica | modifica wikitesto]

Il poema è stato tradotto in uzbeko dal poeta Mirtemir.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Nicolas Werth, Storia della Russia nel Novecento, Il Mulino, Bologna, 2000.

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