Maigret esita

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Maigret esita
Titolo originaleMaigret hésite
Altri titoliMaigret è prudente
AutoreGeorges Simenon
1ª ed. originale1968
1ª ed. italiana1968
GenereRomanzo
SottogenereGiallo
Lingua originalefrancese
SerieRomanzi con Maigret protagonista
Preceduto daMaigret a Vichy
Seguito daL'amico d'infanzia di Maigret

Maigret esita (titolo originale francese Maigret hésite, in italiano è stato pubblicato anche con il titolo Maigret è prudente) è un romanzo di Georges Simenon con protagonista il commissario Maigret.

Il romanzo è stato scritto dal 24 al 30 gennaio 1968 a Epalinges in Svizzera e pubblicato per la prima volta lo stesso anno.

È il sessantottesimo romanzo dedicato al celebre commissario.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Una lettera anonima avverte Maigret che la sera stessa verrà commesso un omicidio. Poiché la carta è preziosa e rara, è facile capire che la lettera proviene da casa di Émile Parendon, giurista di fama[1], il quale autorizza il commissario a investigare come e quando crede in casa sua. Ma chi ha scritto la lettera e chi sarà la vittima non è facile da capire. Per due giorni Maigret investiga con l'aiuto dell'avvocato stesso che dimostra una intelligenza e capacità d'osservazione non comuni. Una seconda lettera avverte il commissario di essere stato troppo precipitoso, e che la sua presenza accelererà il crimine, che può essere commesso da un momento all'altro. Nella casa, spaziosa e lussuosa, vivono l'avvocato e sua moglie, i figli Jacques, detto Gus, appassionato di elettronica, e Paulette, detta Bambi, studentessa di archeologia. Poi la segretaria, Antoinette Vague, molto formale e precisa ma che non disdegna però ogni tanto di accoppiarsi con il padrone in fretta sulla scrivania. C'è poi il praticante d'ufficio René Tortu, l'impiegato Julien Baud, il maggiordomo Ferdinand, una cuoca, varie cameriere, e le visite quasi quotidiane dell'autista e del massaggiatore della signora, le sorelle di lei, gli amici dei figli. Molta gente avrebbe potuto avere accesso alla carta per scrivere le lettere anonime. Maigret capisce i conflitti latenti della coppia, lo sbilanciamento economico tra le due famiglie con il padre e il fratello di lui, entrambi medici, che non vengono quasi mai, e invece la presenza invasiva del suocero e della famiglia di lei, i Gassin de Beaulieu, molto più ricchi. Arriva una terza lettera e subito dopo si trova la segretaria, la signorina Vague, alla sua scrivania con la gola tagliata. Maigret che provava simpatia per lei, ne resta molto colpito, convoca i suoi fedeli ispettori e spinge l'inchiesta fino a che diventa chiaro che le lettere le scriveva Gus e che l'assassino non può essere che la signora Parendon, anche perché c'è un testimone che dall'appartamento accanto ha visto tutto.

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

Il romanzo è stato pubblicato per la prima volta presso l'editore Presses de la Cité nel 1968.

In Italia è apparso per la prima volta nel 1968, tradotto da Sarah Cantoni con il titolo Maigret esita e pubblicato da Mondadori nella collana "Le inchieste del commissario Maigret" (n° 73). Sempre per lo stesso editore è stato ripubblicato in altre collane o raccolte tra gli anni settanta e novanta[2]. Nel 2010 il romanzo è stato pubblicato presso Adelphi, con il titolo Maigret è prudente, tradotto da Simone Verde, nella collana dedicata al commissario (parte de "gli Adelphi", al n° 372).

Film e televisione[modifica | modifica wikitesto]

Esistono almeno tre trasposizioni del romanzo in televisione:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Durante tutta l'inchiesta il commissario e il giurista parlano della responsabilità del crimine, discutendo sull'articolo 64 del Codice Penale francese (quello del 1801, sostituito nel 1994).
  2. ^ Le edizioni dei "Maigret"

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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