Magenta (colore)

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Magenta
Info sulle coordinate del coloreCodifica colore
Nome HTML e rappresentazione Magenta     
HEX #FF00FF
sRGB1 (rgb) (255; 0; 255)
xxx nm
xxx nm
xxx nm
Lunghezza d'onda del colore nello spettro visibile
CMYK2 (cmyk) (0; 100; 0; 0)
...
xxx nm
xxx nm
xxx nm
Rappresentazione CMYK del colore
HSV (hsv) (300°; 100%; 100%)
...
Rappresentazione HSV del colore
Gradazioni di magenta
Colore complementare (nello spazio colore sRGB) Lime      (0; 255; 0)
Riferimento
[1]
1: normalizzato a [0-255] (byte)
2: normalizzato a [0-100] (%)
Magenta inchiostro
Coordinate del colore
HEX #FF0090
sRGB1 (r; g; b) (255; 0; 144)
CMYK2 (c; m; y; k) (3; 100; 0; 0)
HSV (h; s; v) (300°; 100%; 100%)
1: normalizzato a [0-255] (byte)
2: normalizzato a [0-100] (%)
Ricariche per cartucce di colore magenta, ciano e giallo.

Il magenta è un colore che non fa parte dello spettro ottico: la sua tonalità non può essere generata con luce di una singola lunghezza d'onda; può essere ottenuto mischiando quantità uguali di luce rossa e blu, pertanto il magenta è il colore complementare del verde: il pigmento magenta assorbe cioè la luce verde.

Con il giallo e il ciano, costituisce i tre colori sottrattivi primari.

La differenza tra il magenta e il viola è la quantità di rosso/blu nella formazione del colore.

Il magenta è uno degli inchiostri comunemente utilizzati nella stampa a quattro colori, insieme con ciano, giallo e nero; questo insieme di colori viene denominato CMYK.

Il magenta è anche uno dei tre coloranti usati per la sintesi dei colori nella fotografia analogica e nel cinema, insieme a ciano e giallo.

Nella tabella è mostrato il magenta inchiostro, il colore usato per creare le gradazioni di rosso nelle stampanti.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il colorante magenta fu messo a punto nel 1859 da François-Emmanuel Verguin ossidando l'anilina grezza con cloruro stannico. Il nome venne dedicato alla battaglia di Magenta, sfruttando il nome della città che all'epoca era diventata famosa per le vicende legate alla seconda guerra d'indipendenza italiana.[2]

Una variante del magenta è il fucsia, che prende il nome dai fiori dello stesso colore, che ricevettero il nome da Leonhart Fuchs.

In chimica analitica[modifica | modifica wikitesto]

Nel saggio alla fiamma, una fiamma di colore magenta può indicare la presenza di litio o stronzio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) HTML Color Names, su www.w3schools.com. URL consultato il 20 marzo 2024.
  2. ^ (EN) Philip Ball, Bright Earth: Art and the Invention of Color, Originally referenced from French edition pages 311–312, University of Chicago Press, 2001, ISBN 978-2-7541-0503-3.

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