Madulain

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Madulain
comune
Madulain – Stemma
Madulain – Veduta
Madulain – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera della Svizzera Svizzera
Cantone Grigioni
RegioneMaloja
Amministrazione
SindacoRuet Ratti dal 2022[1]
Lingue ufficialitedesco
italiano
Territorio
Coordinate46°34′59″N 9°55′59″E / 46.583056°N 9.933056°E46.583056; 9.933056 (Madulain)
Altitudine1 684[2] m s.l.m.
Superficie16,28 km²
Abitanti206 (2020)
Densità12,65 ab./km²
Comuni confinantiBever, La Punt Chamues-ch, Pontresina, S-chanf, Zuoz
Altre informazioni
Cod. postale7523
Prefisso081
Fuso orarioUTC+1
Codice OFS3783
TargaGR
Cartografia
Mappa di localizzazione: Svizzera
Madulain
Madulain
Madulain – Mappa
Madulain – Mappa
Sito istituzionale

Madulain ([mɐduˈlaɪ̯n], toponimo romancio e italiano; in tedesco Madulein, desueto, ufficiale fino al 1943[2], in italiano anche Madulene, desueto[3]) è un comune svizzero di 206 abitanti del Canton Grigioni, nella regione Maloja.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Madulain è situato in Alta Engadina, sulla sponda sinistra dell'Inn; dista 14 km da Sankt Moritz, 63 km da Tirano, 67 km da Coira e 139 km da Lugano. Il punto più elevato del comune è la cima del Piz Val Müra (3 162 m s.l.m.), che segna il confine con S-chanf e Zuoz.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Madulain è menzionato per la prima volta nel 1137-1139 come Madulene[2][3]. Il castello di Guardaval fu costruito su uno scosceso sperone roccioso che sovrasta il villaggio dal vescovo di Coira Volkard von Neuburg nel 1251; feudo della famiglia Planta dal 1377, la fortezza non fu mai abitata e venne abbandonata nel XV secolo[2][3] Nel 1409 fu ceduto alla Lega Caddea per saldare alcuni debiti e non fu più centro amministrativo[senza fonte].

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

«Di nero, all'alabarda in palo nascente dalla punta, attraversata in punta da un corno da caccia, con il cordone intrecciato all'asta, il tutto d'argento.[4]»

La composizione dello stemma rappresenta il complesso fortificato di Guardaval che dall'alto domina il paese.[senza fonte]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Le rovine del castello di Guardaval

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella)[2]:

Abitanti censiti[5]

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

Le lingue ufficiali sono il tedesco e l'italiano. Le lingue romanze (romancio e italiano), prevalenti in passato, sono progressivamente arretrate fino a divenire minoritarie[senza fonte] (romanci al 22% nel 2000[2]).

Lingue a Madulain[senza fonte]
Lingue Censimento 1980 Censimento 1990 Censimento 2000
Abitanti Percentuale Abitanti Percentuale Abitanti Percentuale
Tedesco 42 44,68 % 48 40,00 % 97 53,89 %
Romancio 35 37,23 % 33 27,50 % 40 22 %[2]
Italiano 15 15,96 % 28 23,33 % 31 17,22 %
Totale 94 100 % 120 100 % 180 100 %

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Turismo[modifica | modifica wikitesto]

  • Il comune offre un vasto parco per la camminata nordica, i cui percorsi di inverno si trasformano in tracciati per lo sci alpinismo e le ciaspole; la località è punto di partenza per sentieri escursionistici: il più panoramico si trova a 2 600 m e porta alla baita Es-cha (2 594 m), situata su una balconata naturale ai piedi del Pizzo Kesch[senza fonte].

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

La stazione di Madulain

È servito dalla stazione ferroviaria omonima della Ferrovia Retica, sulla linea del Bernina.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (DEIT) Armonia in Madulain, su madulain.ch, sito istituzionale, 2 giugno 2022. URL consultato il 9 luglio 2022.
  2. ^ a b c d e f g h i Constant Wieser, Madulain, in Dizionario storico della Svizzera, 14 agosto 2008. URL consultato il 9 luglio 2022.
  3. ^ a b c d La storia di Madulain, su engadin.stmoritz.ch. URL consultato il 9 luglio 2022 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2017).
    (DEIT) Più di 800 anni di storia, su madulain.ch, sito istituzionale. URL consultato il 9 luglio 2022.
  4. ^ Stemmi dei comuni, su Cantone dei Grigioni.
  5. ^ Dizionario storico della Svizzera

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • AA. VV., Storia dei Grigioni, 3 volumi, Collana «Storia dei Grigioni», Edizioni Casagrande, Bellinzona 2000

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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