Riserva naturale della Macchia di Gattaceca e Macchia del Barco

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Riserva naturale della Macchia di Gattaceca e Macchia del Barco
Immagine dall'alto del Pozzo del Merro
Tipo di areaRiserva naturale regionale
Codice WDPA178850
Codice EUAPEUAP1040
Class. internaz.Categoria IUCN V: paesaggio terrestre/marino protetto
StatiBandiera dell'Italia Italia
Regioni  Lazio
Province  Roma
ComuniMentana, Monterotondo e Sant'Angelo Romano
Superficie a terra996,00 ha
Provvedimenti istitutiviLR 29, 06.10.97
GestoreProvincia di Roma
Mappa di localizzazione
Map
Sito istituzionale
Coordinate: 42°03′36.36″N 12°39′43.2″E / 42.0601°N 12.662°E42.0601; 12.662

La Riserva Naturale della Macchia di Gattaceca e Macchia del Barco è un'area naturale protetta istituita con la L.R. 29/97, copre i territori di Mentana, Monterotondo e Sant'Angelo Romano, nella Città Metropolitana di Roma Capitale, in un’area compresa tra i Monti Cornicolani e la Valle del Tevere.

Flora[modifica | modifica wikitesto]

Nell'area è presente un caratteristico paesaggio agrosilvopastorale; i lembi boschivi sono maggiormente estesi nella Macchia di Gattaceca rispetto alla Macchia del Barco, e sono costituiti principalmente da cerro e farnetto.

Tra gli elementi della vegetazione si citano carpino nero, carpino orientale, orniello, biancospino e storace. In alcune zone della Riserva, come a Bosco di Nardi, si possono osservare orchidee come Neotinea maculata e Ophrys tyrrhena. Si ricorda che tutte le specie di orchidee spontanee sono incluse nell’Allegato B della Convenzione di Washington (CITES), per cui ne è vietata la raccolta, l’importazione, l’esportazione, il trasporto e la detenzione.

Fauna[modifica | modifica wikitesto]

Molte sono le specie di uccelli presenti nella Riserva, fra cui la ghiandaia, il picchio verde, il picchio rosso maggiore e il torcicollo. Nelle zone agricole è possibile osservare l’upupa, il tordo bottaccio, il saltimpalo e la cornacchia grigia.

Da diversi anni nell'area sono presenti anche i gruccioni nel periodo riproduttivo. Tra gli Strigiformi sono presenti la civetta, l’allocco, l’assiolo e il barbagianni; la presenza di questi uccelli consente di ottenere informazioni utili dalle loro borre sulla fauna dei piccoli mammiferi presenti nell'area, predati da queste specie. Tra rapaci diurni si menzionano la poiana e il gheppio, entrambi stanziali.

Tra i mammiferi sono presenti Roditori come l'istrice, Carnivori come la volpe, il tasso e la faina e Artiodattili come il cinghiale.

Per quanto riguarda i rettili si possono citare la lucertola campestre, la lucertola muraiola, il ramarro, il biacco, il saettone, il cervone, la natrice dal collare e la natrice tassellata. È presente un'interessante popolazione di salamandrina dagli occhiali.

I dati sull'entomofauna sono attualmente scarsi e concentrati su particolari gruppi tassonomici.

Carsismo[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Pozzo del Merro.

La riserva è caratterizzata da vari esempi di carsismo, molti situati nel bosco di Grotta Cerqueta, un'area di circa 30-35 ettari ed è sito su di un colle calcareo che ospita 3 doline ed una grotta carsica, la quale dà il nome al bosco.

Ma la cavità carsica di maggiore interesse è senza dubbio il Pozzo del Merro, situata nel Comune di Sant'Angelo Romano. Questa voragine è a forma d'imbuto e termina con un laghetto che, grazie al contributo di un ROV dei vigili del fuoco, sono riusciti a raggiungere i 392 m di profondità di un ipotetico fondale, perché ancora non sono riusciti a toccare il fondo. Questo rende il Pozzo del Merro il sinkhole allagato più profondo del mondo.

Area archeologica della Via Nomentum–Eretum[modifica | modifica wikitesto]

All'interno della riserva, in località Tor Mancina, è presente l’area archeologica della Via Nomentum–Eretum, che collegava Nomentum alla sabina Eretum. Gli scavi hanno riportato alla luce circa 140 metri di basolato stradale antico, i resti di una villa romana, e un sepolcreto della prima età imperiale[1][2].

Attività[modifica | modifica wikitesto]

Il parco ospita alcune manifestazioni gestite dai comuni di Mentana e Monterotondo, in particolar modo in estate.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Archeologia e storia della Riserva naturale della Macchia di Gattaceca e Macchia del Barco, su cittametropolitanaroma.it.
  2. ^ L'Area sul sito Archeomedia, su archeomedia.net. URL consultato il 2 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2019).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Brocchieri D., Castelluccio P., Crucitti P., 2014. Gli Odonati della Riserva Naturale “Macchia di Gattaceca e Macchia del Barco” (Lazio) (Odonata). Bollettino della Società Entomologica Italiana, 146: 31-40.
  • Crucitti P., Amori G., Battisti C., Giardini M., 2013. Check-list degli Anfibi, Rettili, Uccelli e Mammiferi dell’area “arcipelago mentanese-cornicolano” (Campagna Romana, Lazio). Bollettino Museo Civico di Storia Naturale di Verona, Botanica Zoologia, 37, pp. 29-46.
  • Crucitti P., Brocchieri D., Castelluccio P., Pernice S., Tringali L. La riserva naturale Macchia di Gattaceca Macchia del Barco (Mentana-Monterotondo, Roma). L'Universo, anno XCVI (2016), n.5: 882-909.
  • Crucitti P., Buccedi S., Giontella M., Lettieri R., Malori M., Tringali L., 2009 - I Rettili della Riserva Naturale “Macchia di Gattaceca e Macchia del Barco” (Lazio). atti Società italiana Scienze naturali. Museo civico di Storia naturale di Milano, 150(II): 259-269.
  • Giardini M. (a cura di), 2012. Sant’Angelo Romano (Monti Cornicolani, Roma). Un territorio ricco di storia e di natura. Regione Lazio, Assessorato Ambiente e Sviluppo sostenibile, Comune di Sant’Angelo Romano. Grafica Ripoli, Tivoli. 368 pp.
  • Tringali L., Gianolla D., Pernice S., Crucitti P., 2017. La malacofauna terrestre e dulcacquicola (Mollusca: Gastropoda, Bivalvia) dell’area “Arcipelago Mentanese-Cornicolano” (Campagna Romana, Lazio). Alleryana, 35: 104-123.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]