Museo internazionale del cinema e dello spettacolo

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Museo internazionale del cinema e dello spettacolo
o MICS
Interno del museo nel 2000
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàRoma
IndirizzoVia Portuense 101
Coordinate41°52′37.78″N 12°28′05.05″E / 41.87716°N 12.46807°E41.87716; 12.46807
Caratteristiche
TipoCinematografico, spettacolo, fotografico
FondatoriJosé Pantieri
Apertura1959
Sito web

Il Museo internazionale del cinema e dello spettacolo o MICS, detto anche Museo José Pantieri del cinema e dello spettacolo, era un museo di Roma sito in via Portuense 101, nel quartiere Gianicolense, all'interno del vecchio Pastificio Costa, già luogo delle riprese di alcune sequenze del film Ladri di biciclette.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

José Pantieri all'inaugurazione di via Buster Keaton nel quartiere Vallerano di Roma (20 novembre 2000).

Fondato nel 1959 da José Pantieri (Forlì, 1941 - Roma, 2013), il museo viene ospitato inizialmente nell'ex cinema Moderno di Piazza della Repubblica a Roma.

Diversi anni dopo viene trasferito nella sede di via Portuense[1], al secondo piano dell'ex Pastificio Costa, un edificio di proprietà del Comune di Roma[2]. La sede espositiva aveva un'area di 1500 m². Il museo ospitava anche una cineteca e un laboratorio di restauro per le immagini[1].

Nel luglio 2003 la Sovrintendenza pone un vincolo su tutta la collezione Pantieri.

Il 16 febbraio 2007, quando avviene lo sfratto da parte del nuovo proprietario dell'ex pastificio, la Sovrintendenza chiede la tutela del Museo e acquisisce provvisoriamente i materiali, a causa della malattia di Pantieri. Tutto il materiale oggettistico viene collocato in magazzino, mentre nel 2008 tutte le pellicole, sia mute che sonore, vengono consegnate in deposito alla Cineteca Nazionale. La Cineteca, dopo aver ricevuto il fondo pellicole, ancora di proprietà di José Pantieri e dei due figli eredi unici, le utilizza presentandole in varie manifestazioni.[3] Nel 2009 inizia la demolizione di tutto l'edificio, ex Pastificio Costa, per far posto a una nuova costruzione destinata ad abitazione civile.

Collezioni[modifica | modifica wikitesto]

Tra i materiali esposti vi si trovavano[1]:

Cinepresa francese a manovella, del 1920 circa.
Il manichino Genoveffa, usato dal pittore Anselmo Ballester come modello per la realizzazione dei suoi manifesti, ex museo MICS di Roma 1999
Macchina della Rossi di Milano, appartenuta ad Elvira Notari, per titolazione e riprese cinematografiche in truka, del 1915 circa.
Registratore a bobine Grunding bidirezionale del 1955.

Cinema muto[modifica | modifica wikitesto]

Cinema sonoro[modifica | modifica wikitesto]

Teatro e musica[modifica | modifica wikitesto]

  • Primo disco inciso da Vittorio Gassman (1943) e parrucca usata in Kean (1954)
  • Fioretto utilizzato da Gigi Proietti per Cirano di Bergerac.
  • Partitura musicale originale di Lorenzo Perosi (anni quaranta)
  • Occhiali utilizzati da Gianrico Tedeschi
  • Oggetti personali di Diego Fabbri (occhiali, vangelo, penna ecc.)
  • “Postiches” e copioni teatrali di Loris Gizzi
  • Copioni teatrali di Romolo Bacchini
  • Copioni teatrali di Lucio D'Ambra e scritti autografi
  • Cappotto utilizzato da Gino Cervi nel 1936 durante la rappresentazione di Sei personaggi in cerca d'autore di Pirandello.

Archivi[modifica | modifica wikitesto]

  • Una cineteca che conta circa due milioni di scatole[5][6]
  • Una videoteca
  • Una fototeca con due milioni di foto[7] di Charlie Chaplin dal 1850 in poi
  • Una nastroteca di circa 600 nastri magnetici del musicista Mario Migliardi
  • Una discoteca di materiale diverso su vinile
  • La biblioteca cinetelevisiva Mack Sennet che edita pubblicazioni inerenti al cinema e lo spettacolo
  • Un'emeroteca

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

  • José Pantieri, L'originalissimo Buster Keaton, MICS, 1964.
  • José Pantieri, Gli eroi della risata, MICS, 1965.
  • José Pantieri, I magnifici Laurel-Hardy, MICS, 1986.
  • José Pantieri, Cinema, restauro e cineteche in Italia, MICS, 1990.
  • José Pantieri, Diego Fabbri, MICS, 1990.
  • José Pantieri, Cinema e religione in Italia, MICS, 1991.
  • José Pantieri, Cinema e circo in Italia, MICS, 1992.
  • José Pantieri, Mario Verdone e Vittorio Martinelli, Lyda Borelli, MICS, 1993.
  • Roberto Chiti (a cura di), Enciclopedia del cinema e della TV di ieri e di oggi in Liguria (1896-1993), MICS, 1993.
  • José Pantieri, Filoteo Alberini - Pioniere del cinema italiano, MICS, 1994.
  • José Pantieri, Cinema & comicità in Italia, MICS, 1994.
  • Riccardo Palmieri (a cura di), Arti grafiche nel cinema muto europeo, MICS, 1995.
  • José Pantieri, Due eroi della risata: Harold Lloyd e Monty Banks, MICS, 1998.

Rassegne[modifica | modifica wikitesto]

Conferenza con Ennio Morricone 1997
  • XVI settimana internazionale del cinema muto, Roma 18-23 dicembre 1997, sala dell'ex Chiesa di Santa Rita da Cascia in Campitelli, con l'intervento di Ennio Morricone
  • XIX settimana internazionale del cinema muto, Roma, 12-18 ottobre 2000, MICS
  • Rassegna film di María Denis alla presenza dell'attrice, ottobre 2000
  • VII rassegna internazionale cinetelevisiva F.I.A.I.S., Roma, 22-28 novembre 2000, sala multimediale MICS
  • Altri mondi - Rassegna del cinema fantastico, 17-22 novembre 2003, a cura di Aleksandar Mickovic e Marcello Rossi, MICS[8]
  • Altri mondi II - Seconda rassegna del cinema fantastico, 4-8-10-12 giugno 2004 a cura di Aleksandar Mickovic e Marcello Rossi, MICS[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Paola Staccioli, Museo Internazionale del Cinema e dello Spettacolo in I musei nascosti di Roma - Alla scoperta dei tesori dimenticati della città, Roma Newton Compton, pagg. 46-47. ISBN 88-8183-417-0
  2. ^ Nel 1947 l'edificio, già abbandonato come pastificio, fa parte delle proprietà del Comune di Roma. Il pastificio viene variamente utilizzato: ospita negli anni il deposito del Banco pegni, il magazzino dell'Ufficio oggetti smarriti, il deposito di materiale scolastico per le scuole della capitale e l'archivio della rivista mensile Capitolium, edita dal Comune di Roma. Vittorio De Sica utilizza alcuni ambienti per le riprese dal vero di alcune sequenze iniziali di Ladri di biciclette, in special modo la parte dove il protagonista e la moglie lasciano in pegno un pacco con le lenzuola buone del corredo, per riscattare con la somma ricevuta la bicicletta impegnata in precedenza
  3. ^ Centro Sperimentale di Cinematografia - La Cineteca Nazionale presenta in anteprima alle Giornate del Cinema Muto di Pordenone il restauro dell'unico rullo superstite di "Marizza" di F.W. Murnau, su fondazionecsc.it. URL consultato il 28 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  4. ^ Composto da centinaia di pezzi, include cineprese, fotocamere, una rara macchina titolatrice e per riprese in truka, fotografie, attrezzature per lo sviluppo delle pellicole, materiale per la colorazione dei fotogrammi
  5. ^ (EN) Daniela Kirschner, Film & Television Coll Europe, Routledge, 12 novembre 2012, ISBN 9781135102951. URL consultato il 30 agosto 2019.
  6. ^ Tra i film, l'unico film dove appare il poeta romano Trilussa e 5.000 film rari d'epoca di Buster Keaton
  7. ^ Cinema: salvo archivio Pantieri, su Adn Kronos, 8 marzo 1996. URL consultato il 30 agosto 2019.
  8. ^ Redazione, Altri mondi a Porta Portese ∂ Fantascienza.com, su Fantascienza.com, 12 novembre 2003. URL consultato il 28 agosto 2019.
  9. ^ Redazione, Ancora Altri mondi ∂ Fantascienza.com, su Fantascienza.com, 28 maggio 2004. URL consultato il 28 agosto 2019.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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