Mírzá Mihdí

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Mirzá Mihdí

Mírzá Mihdí, noto anche con il titolo di Ghusn-i-Athar, il Ramo più Puro (in arabo مرزا مهدي?‎; Teheran, 1848Acri, 23 giugno 1870), è stato il più giovane dei figli di Ásíyih Khánum e Bahá'u'lláh, il fondatore della Religione bahai,.

Nato a Teheran, Persia nel 1848, vi rimase ancora fino al 1860, con una nonna, dopo che la sua famiglia era partita per Baghdad nel 1853.

Lo stesso argomento in dettaglio: Bahá'u'lláh.

Nei successivi esili ai quali poi la famiglia di Bahá'u'lláh fu costretta la seguì, svolgendo funzioni di segreteria per il padre.

Mírzá Mihdí morì all'età di 22 anni nella caserma/prigione di Acri a causa di gravi ferite riportate cadendo da un lucernario aperto sul tetto sovrastante la prigione. L'incidente avvenne poiché si scordò dell'abbaino aperto mentre assorto lì camminava recitando i versi della Qasidiy-i-Varqa'iyyih, una poesia composta da Bahá'u'lláh durante il suo soggiorno in Kurdistan

Mirza Mihdi, morì 22 ore dopo l'incidente, dicendo d'offrire la propria vita come sacrificio affinché le porte del carcere potessero essere finalmente aperte, e i pellegrini potessero così rendere visita al padre.

Mírzá Mihdí fu sepolto allora fuori dalle mura cittadine, ma parecchi anni dopo Shoghi Effendi, nel dicembre 1939, traslò quelle spoglie in una sepoltura vicina a quella della madre, Ásíyih Khánum, nei giardini sotto l'Arco Bahai sul Monte Carmelo a Haifa, in Israele.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Peter Smith, A Concise Encyclopedia of the Bahá'í Faith, Oxford, UK, Oneworld Publications, 1999, ISBN 1-85168-184-1.
  • A. Taherzadeh, The Revelation of Bahá'u'lláh, Volume 3: `Akka, The Early Years 1868-77, Oxford, UK, George Ronald, 1984, ISBN 0-85398-144-2.

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