Mário Soares

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Mário Soares

Presidente del Portogallo
Durata mandato9 marzo 1986 –
9 marzo 1996
Capo del governoAníbal Cavaco Silva
António Guterres
PredecessoreAntónio Ramalho Eanes
SuccessoreJorge Sampaio

Primo ministro del Portogallo
Durata mandato23 luglio 1976 –
28 agosto 1978
PresidenteAntónio Ramalho Eanes
PredecessoreVasco de Almeida e Costa
SuccessoreAlfredo Nobre da Costa

Durata mandato9 giugno 1983 –
6 novembre 1985
PresidenteAntónio Ramalho Eanes
PredecessoreFrancisco Pinto Balsemão
SuccessoreAníbal Cavaco Silva

Ministro degli affari esteri
Durata mandato12 ottobre 1977 –
30 gennaio 1978
Capo del governoSe stesso
PredecessoreJosè Medeiros Ferreira
SuccessoreVitor de Sà Machado

Durata mandato15 maggio 1974 –
26 marzo 1975
Capo del governoAdelino da Palma Carlos
Vasco Gonçalves
PredecessoreGiunta di Salvezza Nazionale
SuccessoreErnesto Melo Antunes

Ministro senza portafoglio
Durata mandato26 marzo 1975 –
8 agosto 1975
Capo del governoVasco Gonçalves
PredecessoreErnesto Melo Antunes
SuccessoreJorge Campinos

Segretario generale del Partito Socialista
Durata mandato19 aprile 1973 –
13 giugno 1986
Predecessorepartito creato
SuccessoreVítor Constâncio

Europarlamentare
Durata mandato20 luglio 1999 –
19 luglio 2004
LegislaturaV
Gruppo
parlamentare
Gruppo del Partito del Socialismo Europeo
CollegioPortogallo
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Socialista
UniversitàUniversità di Lisbona
ProfessioneStorico
Avvocato
Professore
FirmaFirma di Mário Soares

Mário Soares, all'anagrafe Mário Alberto Nobre Lopes Soares (IPA: [ˈmaɾiu awˈβɛɾtu ˈnɔβɾɨ ˈlɔpɨʃ suˈaɾɨʃ]) (Lisbona, 7 dicembre 1924Lisbona, 7 gennaio 2017), è stato un politico portoghese, appartenente al Partito Socialista, 17º presidente del Portogallo dal 1986 al 1996, per due mandati consecutivi.

Esiliato in Francia, si unì ai ranghi dell'Azione socialista portoghese, che divenne il Partito Socialista, nel quale emerse come uno dei principali dirigenti. Tornò in patria dopo la Rivoluzione dei garofani nel 1974 e fu nominato ministro del governo provvisorio.

Nominato ministro degli affari esteri nel 1974, lasciò il governo l'anno successivo; in seguito alla vittoria socialista nelle elezioni legislative del 1976, venne nominato Primo ministro; il disaccordo tra i componenti della sua coalizione lo costrinse a dimettersi nel 1978.

Con una larga maggioranza parlamentare risultante dalle elezioni legislative del 1983, Soares ritornò in carica come Primo Ministro; il suo governo riuscì a negoziare l'ingresso del Portogallo nella Comunità economica europea. Nel 1985 la maggioranza uscente venne sconfitta dall'opposizione di centro-destra nelle elezioni parlamentari e fu il conservatore Aníbal Cavaco Silva a succedergli.

Alle elezioni del 1986 Mário Soares fu eletto presidente della Repubblica portoghese, sconfiggendo il conservatore Diogo Freitas do Amaral. Rieletto alle elezioni del 1991, non poté competere per un terzo mandato consecutivo e lasciò la carica nel 1996.

Candidato del Partito Socialista alle elezioni presidenziali del 2006, fu chiaramente superato dal dissidente socialista Manuel Alegre e dall'ex primo ministro conservatore Aníbal Cavaco Silva, che vinse al primo turno.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Origini e contesto famigliare[modifica | modifica wikitesto]

Nato al numero 153 di Rua Gomes Freire, nella parrocchia estinta di Coração de Jesus, nella città di Lisbona, Mário Soares era il secondo figlio dell'insegnante ed ex prete João Lopes Soares, originario di Leiria, e di Elisa Nobre Baptista, proprietaria di una pensione a Rua Ivens, nativa di Santarém.[1]

Quando nacque, il padre e la madre avevano già figli da precedenti relazioni: Tertulliano, che aveva già 18 anni, era figlio di João Lopes Soares e di un'altra donna e Cândido, 17 anni, era figlio di Elisa Baptista, avuto da un precedente matrimonio.

A causa degli obblighi ecclesiastici di João Soares, i genitori si sposarono solo il 5 settembre 1934, quando Mário Soares aveva quasi 10 anni. Il matrimonio avvenne al 7° Registro Civile di Lisbona, in quanto la situazione del marito, ex prete, e della moglie, divorziata, impediva un matrimonio cattolico. Tuttavia, fino alla fine della sua vita e nonostante il contenzioso con la Santa Sede per sollevarlo dal suo stato di chierico, João Lopes Soares mantenne sempre la sua fede cattolica.[2]

Studi e attività sotto il regime[modifica | modifica wikitesto]

Mário Soares studiò all'Università di Lisbona e conseguì nel 1951 la laurea in Lettere e Filosofia e nel 1957 la laurea in Giurisprudenza. Fin da quando era studente universitario manifestò la sua opposizione alla dittatura di Salazar. Divenuto docente universitario, avvocato, difensore di prigionieri politici, fu più volte arrestato e incarcerato[3].

Nel 1964, insieme ad altri oppositori al regime, fondò il Movimento di azione socialista. Fu espulso due volte dal paese, nel 1968 e nel 1970. Tornò in patria nel 1974, alla caduta della dittatura dopo la Rivoluzione dei garofani. Alla guida del Partito Socialista vinse le elezioni legislative del 1976, conquistando la maggioranza relativa.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Sposato dal 22 febbraio 1949 con Maria Barroso,[4] Mário Soares era il padre di João Barroso Soares e Isabel Barroso Soares. Era anche lo zio paterno, per affinità, del cronista ed ex deputato e segretario di stato Alfredo Barroso e zio materno, per affinità, del regista Mário Barroso (chiamato Mário Alberto in suo onore e per essere stato il suo padrino), del medico-chirurgo Eduardo Barroso e del ballerino Graça Barroso.

Attività politica[modifica | modifica wikitesto]

Percorso politico prima del 25 aprile 1974[modifica | modifica wikitesto]

Mário Soares fece il suo ingresso in politica all'interno della famiglia, nella tradizione dell'opposizione repubblicana.

Suo padre, João Lopes Soares, era un repubblicano già condannato e ricoprì varie cariche dopo la fondazione della Repubblica: fu governatore civile di Guarda, Braga e Santarém e deputato all'Assemblea della Repubblica per dieci anni, tra il 1916 e il 1926, quando il colpo di stato militare diede origine alla dittatura. Prima, nel 1919, era stato brevemente Ministro delle Colonie. Nell'agosto del 1930, quando Soares aveva cinque anni, il padre fu deportato nelle Azzorre.

Nel 1964 fondò, insieme a Manuel Tito de Morais e Francisco Ramos, l'organizzazione politica Azione Socialista Portoghese.

L'attività politica di Mário Soares lo avrebbe portato 12 volte nelle prigioni sotterranee. Fu arrestato quando si sposò, sebbene fosse iscritto al 3° Registro Civile di Lisbona, il 22 febbraio 1949, con l'attrice Maria Barroso.

Primo ministro[modifica | modifica wikitesto]

Mário Soares nel 1978

Soares fu per due volte Primo ministro del suo paese, dal 1976 al 1978 e dal 1983 al 1985.

Le elezioni legislative del 1976 diedero ai socialisti la maggioranza relativa dei seggi nella nuova assemblea della Repubblica e Soares divenne primo ministro. La profonda ostilità tra socialisti e comunisti rese impossibile un governo a maggioranza di sinistra e Soares formò un governo di minoranza debole. I vasti deficit di conti fiscali e valutari generati dai precedenti governi costrinsero Soares ad adottare una rigida politica di austerità, che lo rese profondamente impopolare. Soares dovette dimettersi dall'incarico dopo soli due anni, nel 1978.

L'ondata di sentimenti di sinistra che seguì la rivoluzione del 1974 si era ormai dissipata e una serie di governi conservatori rimasero in carica fino al 1983, con il Partito socialista di Soares sconfitto nelle elezioni anticipate del 1979 e nelle elezioni del 1980. Soares divenne di nuovo primo ministro a seguito delle elezioni del 1983, in carica fino alla fine del 1985. Il suo principale risultato fu quello di negoziare l'ingresso del Portogallo nella Comunità economica europea. A quel tempo, il Portogallo era molto cauto nell'integrarsi nella CEE, e Soares quasi da solo trasformò l'opinione pubblica in giro.

Presidente della Repubblica[modifica | modifica wikitesto]

Mário Soares con l'allora presidente brasiliano José Sarney (a destra), nel 1988

Il 10 marzo 1986 è stato eletto Presidente della Repubblica, ruolo che ha ricoperto (grazie alla vittoria alle successive elezioni del 13 gennaio 1991) per due mandati consecutivi, sino al 9 marzo 1996. È stato europarlamentare fino al 2004.

Ha ideato la cosiddetta presidenza aperta, una serie di tour in tutto il paese, ognuno dei quali affronta una questione particolare, come la particolare regione del Portogallo. Anche se generalmente ben accolto dal pubblico, alcuni hanno affermato che stava criticando il governo e superando il suo ruolo costituzionale. Altri hanno dichiarato che le visite erano nello stile delle corti medievali. Eppure il nome si è bloccato per le iniziative presidenziali di oggi dello stesso tipo.

È stato iniziato in Massoneria nel 1972, nella loggia Les Compagnons Ardents appartenente alla Grande Loge di Francia, quando era rifugiato politico in questo Paese.

Candidatura per un terzo mandato come Presidente della Repubblica[modifica | modifica wikitesto]

Lontano dalla politica attiva, pur assumendo la figura di maggior riferimento del PS, Soares sorprese il paese accettando, nel 2005, un ritorno alla disputa per la posizione di Presidente della Repubblica. Fu così, annunciato come secondo candidato - dopo Jerónimo de Sousa, candidato sostenuto dal PCP - quale sarebbe stato per un terzo mandato senza precedenti.

La ragione del suo ingresso nella corsa non fu né più né meno che impedire a José Sócrates, allora segretario generale del PS, di sostenere il candidato Manuel Alegre, alcuni colpi di scena di questo storico PS con i padroni di casa del proprio partito - Alegre era stato un avversario di Socrate nelle elezioni interne del PS nel 2004, rappresentando una corrente ideologica completamente opposta a quella di Socrate.

Nelle elezioni presidenziali tenutesi il 22 febbraio 2006, Soares vinse solo il terzo posto, con il 14% dei voti, e fu addirittura dietro alla candidatura (che finì per non avere il sostegno parziale) di Manuel Alegre.

Le elezioni sono state vinte a maggioranza assoluta (e quindi al primo turno) da Aníbal Cavaco Silva.

Dopo le elezioni Presidenziali del 2006[modifica | modifica wikitesto]

Mário Soares (al centro) durante le celebrazioni del 40º anniversario della Rivoluzione dei Garofani, il 25 aprile 2014

Nel 2007 è stato nominato presidente della Commissione per la libertà religiosa. Ha inoltre presieduto la giuria del Premio Félix Houphouët-Boigny dell'UNESCO dal 2010 ed è stato patrono dell'International Ocean Institute dal 2009 fino alla sua morte.

L'11 ottobre 2010 ha ricevuto il Dottorato Honoris causa dall'Università di Lisbona, in occasione delle celebrazioni del centenario dello stesso, in coincidenza con le celebrazioni del centenario della Repubblica portoghese (5 ottobre).

Con 89 anni è stata scelta la personalità dell'anno 2013 dalla stampa estera, stabilita in Portogallo.[5]

Il 25 aprile 2016, ha ricevuto la chiave della città di Lisbona, il presidente della CML, Fernando Medina, la più alta distinzione attribuita dal comune a personalità con rilevanza nazionale e internazionale.[6]

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Esposizione pubblica della salma di Mário Soares al Monastero dos Jerónimos, Lisbona, 10 gennaio 2017

Mário Soares morì alle 15:28 del 7 gennaio 2017, dopo essere stato ricoverato per più di due settimane all'ospedale della Croce Rossa a São Domingos de Benfica in coma profondo.

Dopo l'esposizione della salma presso la camera ardente all'interno del monastero dos Jerónimos e i solenni funerali di Stato, fu sepolto il 10 gennaio 2017 a Lisbona nel Cemitério dos Prazeres, nella freguesia di Estrela.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze portoghesi[modifica | modifica wikitesto]

Come Presidente della Repubblica:

Fascia dei tre ordini - nastrino per uniforme ordinaria
— 9 marzo 1986, 9 marzo 1996

Personalmente è stato insignito dei titoli di:

Cavaliere di Gran croce dell'Ordine del Cristo - nastrino per uniforme ordinaria
Gran collare dell'Ordine della Torre e della spada - nastrino per uniforme ordinaria
Gran collare dell'Ordine della Libertà - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di Gran croce dell'Ordine di Carlo III (Spagna) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine dei Serafini (Svezia) - nastrino per uniforme ordinaria
Grande stella dell'Ordine al merito della Repubblica austriaca (Austria) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di gran croce dell'Ordine del Falcone (Islanda) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran croce dell'Ordine nazionale della Croce del Sud (Brasile) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di gran croce dell'Ordine reale norvegese di Sant'Olav (Norvegia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica Federale Tedesca (Repubblica Federale Tedesca) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran croce con stella d'oro dell'Ordine al merito di Duarte, Sanchez e Mella (Repubblica Dominicana) - nastrino per uniforme ordinaria
Gran collare dell'Ordine del Congresso nazionale (Brasile) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran croce dell'Ordine di Ipiranga (Brasile) - nastrino per uniforme ordinaria
Gran medaglia gwanghwa dell'Ordine al merito del servizio diplomatico (Corea del Sud) - nastrino per uniforme ordinaria
Gran collare dell'Ordine del Liberatore (Venezuela) - nastrino per uniforme ordinaria
Gran collare dell'Ordine nazionale della Croce del Sud (Brasile) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di gran croce dell'Ordine del Salvatore (Grecia) - nastrino per uniforme ordinaria
Collare dell'Ordine di Carlo III (Spagna) - nastrino per uniforme ordinaria
Collare dell'Ordine al merito dello Stato di Bahia (Bahia) - nastrino per uniforme ordinaria
Fascia dell'Ordine della grande stella di Iugoslavia (Iugoslavia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di gran croce dell'Ordine del Dannebrog (Danimarca) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di gran croce dell'Ordine nazionale al merito (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine del Leone d'oro di Nassau (Lussemburgo) - nastrino per uniforme ordinaria
Gran collare dell'Ordine di Boyacá (Colombia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di gran croce decorato di gran cordone dell'Ordine al merito della Repubblica italiana (Italia) - nastrino per uniforme ordinaria
Collare dell'Ordine pro merito melitensi (SMOM) - nastrino per uniforme ordinaria
Gran collare dell'Ordine Nazionale al Merito (Ecuador) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito del Congo (Repubblica del Congo) - nastrino per uniforme ordinaria
Gran cordone dell'Ordine nazionale del Leopardo (Zaire) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di gran stella dell'Ordine della grande stella di Iugoslavia (Iugoslavia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di gran croce dell'Ordine della Legion d'onore (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria
Gran collare dell'Ordine di Makarios III (Cipro) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di gran croce dell'Ordine nazionale della Costa d'Avorio (Costa d'Avorio) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di collare dell'Ordine piano (Santa Sede) - nastrino per uniforme ordinaria
Classe speciale della gran croce dell'Ordine al merito di Germania (Germania) - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore di gran croce con collare dell'Ordine della Rosa bianca (Finlandia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di gran croce dell'Ordine del Leone dei Paesi Bassi (Paesi Bassi) - nastrino per uniforme ordinaria
Membro di classe eccezionale dell'Ordine della Sovranità (Marocco) - nastrino per uniforme ordinaria
Collare dell'Ordine del Nilo (Egitto) - nastrino per uniforme ordinaria
Collare dell'Ordine al merito (Cile) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine dell'Elefante (Danimarca) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica ungherese (Ungheria) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di gran croce dell'Ordine del 7 novembre (Tunisia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica di Polonia (Polonia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di gran croce decorato con collare dell'Ordine del Falcone (Islanda) - nastrino per uniforme ordinaria
immagine del nastrino non ancora presente
Membro di I classe dell'Ordine della Stella della Palestina (Palestina) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran croce dell'Ordine della Polonia restituta (Polonia) - nastrino per uniforme ordinaria
Compagno d'Onore Onorario dell'Ordine Nazionale al Merito (Malta) - nastrino per uniforme ordinaria
Premio Principe delle Asturie per la cooperazione internazionale (Spagna) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran croce dell'Ordine della Buona Speranza (Sudafrica) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito (Senegal) - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine di Amilcare Cabral di I Classe (Capo Verde) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce Onorario dell'Ordine di San Michele e San Giorgio (Regno Unito) - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Observador, su observador.pt.
  2. ^ (PT) i
  3. ^ "Per undici volte nelle carceri di Salazar, deportato a São Tomé, esiliato nel 1963": Pia Locatelli, Il risorgimento portoghese, Mondoperaio, n. 1/2017, p. 88.
  4. ^ (PT) Maria Barroso podia ter sido Presidente. A rainha Sofia lançou-lhe o repto, in Expresso, 7 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2018).
  5. ^ (PT) Agência Lusa, Mário Soares eleito personalidade do ano, in Notícias ao minuto, 17 dicembre 2013. URL consultato il 18 maggio 2014.
  6. ^ (PT) Mário Soares recebeu de Fernando Medina chave da cidade de Lisboa, su dn.pt.
  7. ^ Bollettino Ufficiale di Stato, su boe.es.
  8. ^ Bollettino Ufficiale di Stato, su boe.es.
  9. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  10. ^ [1]
  11. ^ Elenco dei premiati dell'anno 1995., su v1.sahistory.org.za. URL consultato il 14 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 18 gennaio 2015).
  12. ^ HL Deb, British honours and orders of Chivalry held by overseas heads of state, in Hansard, vol. 505, 14 marzo 1999. URL consultato il 18 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2021).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Presidente del Portogallo Successore
António Ramalho Eanes 9 marzo 1986 - 9 marzo 1996 Jorge Sampaio
Predecessore Primo ministro del Portogallo Successore
Vasco Leote de Almeida Costa 23 luglio 1976 - 28 agosto 1978 Alfredo Nobre da Costa I
Francisco Pinto Balsemão 9 giugno 1983 - 6 novembre 1985 Aníbal Cavaco Silva II
Predecessore Ministro degli affari esteri del Portogallo Successore
Josè Medeiros Ferreira 12 ottobre 1977 - 30 gennaio 1978 Vitor de Sà Machado I
Giunta di Salvezza Nazionale 15 maggio 1974 - 26 marzo 1975 Ernesto Melo Antunes II
Predecessore Segretario generale del Partito Socialista Successore
partito creato 19 aprile 1973 - 13 giugno 1986 Vítor Constâncio
Controllo di autoritàVIAF (EN5723795 · ISNI (EN0000 0001 0865 9211 · SBN RAVV032398 · LCCN (ENn50016646 · GND (DE118615157 · BNE (ESXX838580 (data) · BNF (FRcb119250594 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n50016646