Luigi Luzzatti
Luigi Luzzatti | |
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Presidente del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia | |
Durata mandato | 31 marzo 1910 – 29 marzo 1911 |
Monarca | Vittorio Emanuele III |
Predecessore | Sidney Sonnino |
Successore | Giovanni Giolitti |
Ministro dell'Interno | |
Durata mandato | 31 marzo 1910 – 29 marzo 1911 |
Presidente | Luigi Luzzatti |
Predecessore | Sidney Sonnino |
Successore | Giovanni Giolitti |
Dati generali | |
Partito politico | Destra storica |
Titolo di studio | laurea |
Università | Università degli Studi di Padova |
Luigi Luzzatti (Venezia, 1º marzo 1841 – Roma, 29 marzo 1927) è stato un giurista ed economista italiano, che fu Presidente del Consiglio dei ministri dal 31 marzo 1910 al 29 marzo 1911.
È stato il fondatore della Banca Popolare di Milano e Presidente dello stesso istituto di credito dal 1865 al 1870, oltre ad esserne stato Presidente Onorario dal 1870 al 1927.
Biografia
Nato da genitori di origine ebraica, dopo aver completato gli studi in giurisprudenza all'Università di Padova attirò su di sé l'attenzione della polizia austriaca a causa delle sue lezioni di economia politica, e fu costretto ad emigrare.
Nel 1863 ottenne una cattedra presso l'Istituto Tecnico di Milano.
Nel 1867 fu nominato professore di diritto costituzionale all'Università di Padova [1].
Dotato di eloquenza ed energia, divulgò le teorie economiche di Franz Hermann Schulze-Delitzsch (1808-1883). Con la pubblicazione nel 1863 dell'opera "La diffusione del credito e le banche popolari" divenne l'artefice della diffusione delle banche popolari in Italia.
Partecipò alla fondazione dell'Università Ca' Foscari di Venezia, primo ateneo italiano per l'insegnamento dell'economia.
Nel collegio di Oderzo, nel 1869 fu nominato da Minghetti sottosegretario di stato all'agricoltura e al commercio e in tale veste abolì il controllo governativo sulle imprese commerciali e promosse un'indagine conoscitiva sulle condizioni dell'industria. Benché in teoria sostenitore del libero commercio egli fu di fatto determinante nella creazione di un sistema economico protezionistico in Italia.
Nel 1877 partecipò ai negoziati commerciali con la Francia, nel 1878 compilò il tariffario doganale italiano, e successivamente ebbe un ruolo di guida in tutti i trattati commerciali che l'Italia stipulò con gli altri paesi.
Nominato ministro del tesoro nel primo governo Di Rudinì del 1891, con mossa avventata, abolì il sistema di compensazione della valuta fra istituti di emissione, misura che provocò la duplicazione di parte del denaro circolante e accelerò la crisi del sistema bancario del 1893
Nel 1896 entrò nel terzo governo Di Rudinì come ministro del tesoro e, tempestivamente legiferò in modo da salvare dal fallimento il Banco di Napoli. Dopo aver lasciato l'incarico nel 1898 la sua principale occupazione fu di condurre il negoziato commerciale Franco-Italiano, mentre come deputato, giornalista e professore, continuò a partecipare attivamente alla vita politica ed economica del paese.
Fu nuovamente ministro del tesoro dal novembre 1903 al marzo 1905 nel secondo gabinetto Giolitti, e per la quarta volta dal febbraio al maggio 1906 nel governo Sonnino. Alla fine del suo mandato ottenne la conversione del 5% del debito italiano (ridotto al 4% al netto delle imposte) al 3,5% e successivamente al 3%, operazione che altri ministri avevano tentato senza successo; sebbene la conversione non fu completamente portata a termine durante il suo dicastero, gliene va attribuito gran parte del merito.
Nel 1907 fu presidente del congresso delle cooperative di Cremona. Nel secondo governo Sonnino fu ministro dell'agricoltura, industria e commercio.[2].
Onorificenze
Onorificenze italiane
Onorificenze straniere
Note
- ^ Luzzatti tenne la cattedra fino al 1896.
- ^ Parte di questo testo è la traduzione dell'articolo presente sull'Enciclopedia Britannica del 1911 ora di pubblico dominio.
Voci correlate
- Governo Luzzatti
- Banche popolari
- Banca Popolare di Milano
- Associazione Nazionale fra le Banche Popolari
Collegamenti esterni
Altri progetti
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