Gigino Battisti

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Luigi Battisti

Sindaco di Trento
Durata mandato8 maggio 1945 –
2 giugno 1946
PredecessoreBruno Mendini (commissario prefettizio)
SuccessoreTullio Odorizzi
Tipo nominaCLN

Deputato dell'Assemblea Costituente
Durata mandato25 giugno 1946 –
14 dicembre 1946
Gruppo
parlamentare
Partito Socialista Italiano
CollegioVIII (Trento)
Incarichi parlamentari
  • Segretario dell'Ufficio di Presidenza

Dati generali
Partito politicoPartito Socialista Italiano
Titolo di studioLaurea in scienze economiche
ProfessioneDirigente industriale, bancario

Gigino (Luigi) Battisti (Trento, 7 aprile 1901Sessa Aurunca, 14 dicembre 1946) è stato un politico e partigiano italiano, sindaco di Trento e deputato dell'Assemblea Costituente.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Cesare Battisti e Ernesta Bittanti, a 16 anni andò alla Scuola di Caserta dove diventò sottotenente degli Alpini. In seguito venne mandato sul fronte al Passo del Tonale. Dopo la guerra partecipò all'impresa di Fiume con l'amico Giannantonio Manci.[1]

Dopo l'avvento del fascismo collaborò con La Voce Repubblicana e con L'Italia libera, fondata da Randolfo Pacciardi. Alcuni giornali fascisti riportarono la notizia che il giovane Battisti avesse preso parte alla Marcia su Roma e per questo di essere stato conseguentemente ricompensato. Dimostrò che non era vero e sfidò a duello un giornalista napoletano che gli aveva dato del «figlio degenere». L'altro accettò, e Battisti rimase ferito ad un braccio.

Nel 1924 si laureò in scienze economiche. Tornato a Trento, creò una piccola azienda assieme a Giannantonio Manci. Insieme a Manci, Bacchi e Parolari fondò a Trento un gruppo di Italia libera. Nel 1930 si spostò a Milano e si unì a Giustizia e Libertà, poi nel 1942 al Partito d'Azione. Formò un gruppo di guide alpine con le quali aiutava a far fuggire dall'Italia persone ricercate, rimanendo in un'occasione gravemente ferito a entrambe le mani.

Il 10 settembre 1943, dopo l'annuncio dell'armistizio di Cassibile, Battisti passò in Svizzera ed entrò nel CLN di Lugano. Collaboratore dell'Office of Strategic Services americano, combatté nelle formazioni partigiane dell'Ossola alla vigilia della liberazione della zona e collaborò poi con la Giunta provvisoria di governo della Repubblica partigiana dell'Ossola. Da questa, ricevette il mandato di trattare con le autorità svizzere, con il CLN di Lugano e con la Legazione italiana di Berna, per i rifornimenti alimentari e lo scambio di altri prodotti con la vicina Repubblica elvetica. Operò con le formazioni partigiane della Valtellina e prese parte al Movimento di Unità Proletaria, poi confluito nel Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria (che più tardi cambierà nome in PSI).

L'8 maggio 1945, dopo la liberazione, fu nominato sindaco di Trento dal CLN provinciale.[2][3] I problemi principali erano legati alla carenza di case, distrutte dai bombardamenti, e di cibo. Alle elezioni del 2 giugno 1946 fu eletto all'Assemblea Costituente, dove diventò Segretario di presidenza. Di conseguenza si dimise dalla carica di sindaco. Morì il 14 dicembre dello stesso anno a Sessa Aurunca, in provincia di Caserta, in un incidente ferroviario.[4] Assieme a lui persero la vita altre quattro persone e vi furono cinquanta-sessanta feriti.[5] Alla Costituente fu sostituito da Danilo Paris.

Per ricordare Gigino Battisti è stato istituito in Trentino un Trofeo di ciclismo juniores.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gianantonio Manci, su ana.tn.it, Associazione Nazionale Alpini - Sezione di Trento. URL consultato il 12 settembre 2018.
  2. ^ Sergio Benvenuti, Storia del Trentino. Volume II - Fatti, personaggi, istituzioni nell'evoluzione di un paese di confine, Casa Editrice Panorama, Trento, 1995, p. 237.
  3. ^ Elezioni comunali dal 1945 al 1999, su comune.tn.it, Comune di Trento. URL consultato il 28 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 18 novembre 2009).
  4. ^ Mauro Lando, Da Gigino Battisti a Pacher. E ora tocca al decimo sindaco, su ricerca.gelocal.it, Trentino, 12 aprile 2009. URL consultato il 13 aprile 2009.
  5. ^ La Stampa del 17 dicembre 1946, pagina 1, disponibile nell'Archivio storico. L'incidente fu anche oggetto di un'interrogazione parlamentare di Antonio Cifaldi a cui rispose il Sottosegretario Umberto Merlin: Allegato alla CXXII seduta del 12 maggio 1947 - Risposte scritte ad interrogazioni, p. 458.

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Predecessore Sindaco di Trento Successore
Bruno Mendini (commissario prefettizio) 1945 - 1946 Tullio Odorizzi
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