Luigi Giuseppe di Borbone-Condé

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Luigi V Giuseppe di Borbone-Condé
Luigi Giuseppe di Borbone-Condé ritratto da Alexandre-François Caminade nel 1841 (Reggia di Versailles)
Principe di Condé
Stemma
Stemma
In carica27 gennaio 1740 –
13 maggio 1818
PredecessoreLuigi IV Enrico
SuccessoreLuigi VI Enrico
Altri titoliPari di Francia
Gran maestro di Francia
Duca di Borbone
Duca d'Enghien
Duca di Guisa
Duca di Bellegarde
NascitaHôtel de Condé, Parigi, 9 agosto 1736
MortePalazzo Borbone, Parigi, 13 maggio 1818 (81 anni)
DinastiaBorbone-Condé
PadreLuigi Enrico, duca di Borbone
MadreCarolina d'Assia-Rotenburg
ConiugiCarlotta di Rohan-Soubise
Maria Caterina Brignole-Sale
FigliLuigi Enrico
Luisa Adelaide
ReligioneCattolicesimo

Luigi-Giuseppe di Borbone-Condé (Parigi, 9 agosto 1736Parigi, 13 maggio 1818) è stato un generale e nobile francese.

Ottavo e penultimo dei Principi di Condé, era figlio di Luigi-Enrico di Borbone-Condé e della principessa Carolina d'Assia-Rotenburg. Fu anche duca di Borbone, duca d'Enghien, duca di Guisa, duca di Bellegarde, gran maestro di Francia e pari di Francia.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Infanzia[modifica | modifica wikitesto]

Luigi Giuseppe in giovane età in una miniatura settecentesca di Jacques Augustin

Nacque il 9 agosto 1736 a Parigi da Luigi-Enrico di Borbone-Condé e dalla principessa Carolina d'Assia-Rotenburg.

Primo matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Madame la Princesse de Condé ritratta da Jean-Marie Ribou

Il 3 maggio 1753 sposò a Versailles Carlotte di Rohan, figlia di Carlo di Rohan, principe di Soubise e duca di Rohan-Rohan, dalla quale ebbe tre figli.

Carriera militare[modifica | modifica wikitesto]

Il Castello di Chantilly in un dipinto del XVIII secolo dopo le trasformazioni di Jules Hardouin-Mansart e Jean Aubert.

Luigi Giuseppe divenne luogotenente generale nel 1758 e combatté nella guerra dei sette anni nella quale riportò le vittorie di Grüningen e di Johannisberg (1762). Successivamente divenne amministratore della Borgogna. Nel 1764 fece ingrandire il Palazzo Borbone, lasciando la residenza del Palazzo dei Condé a Parigi che fece demolire e sul cui suolo fece costruire l'attuale teatro dell'Odeon. Fece anche abbellire il Castello di Chantilly.

Nel 1780 fu nominato da Luigi XVI colonnello generale della fanteria francese. Tra il 1787 e il 1788, fu membro dell'Assemblea dei notabili, ove difese gli ordini privilegiati. Nonostante i suoi pubblici sentimenti di liberale, si oppose durante la rivoluzione francese al raddoppio dei membri del terzo stato, accettato da Luigi XVI il 27 dicembre 1789, e fu anche uno dei primi ad emigrare dalla Francia dopo la presa della Bastiglia. Andò inizialmente nei Paesi Bassi e poi a Torino. Dichiarato traditore in Francia i suoi beni vennero confiscati. Essendo come suo figlio e suo nipote un realista, fedele all'ancien régime, organizzò la costituzione di una "armata degli emigrati francesi" nella città tedesca di Worms. Le potenze alleate finanziarono l'iniziativa legittimista ma pretesero il controllo militare delle armate. Disposta sulle rive del Reno nel 1794 e 1795, l'armata del Condé passò prima sotto il controllo inglese, poi sotto quello austriaco ed infine nel 1797, a seguito del trattato di Campoformio, sotto quello russo.

Lo stemma del Principe nel gabinetto della mineralogia al Castello di Chantilly

Nonostante il valoroso comportamento tenuto nelle battaglie di Wissembourg, Hagenau e Bentheim, dopo il trattato di Lunéville il Condé dovette sciogliere la sua armata, e nel 1800 si trasferì con il figlio in Gran Bretagna a Wanstead, ove venne seguito sempre il cerimoniale dell'antico regime.[1] Tenne una corrispondenza segreta con i realisti residenti in Francia, ed in particolare con il generale francese Jean-Charles Pichegru, che, scoperta, costò a quest'ultimo una condanna alla galera in Guyana (dalla quale riuscì ad evadere riparando in Inghilterra) e successivamente la vita.

Secondo matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Maria Caterina Brignole

Sposò poi in seconde nozze la principessa Maria Caterina Brignole-Sale, vedova del principe Onorato III di Monaco.

Fu il nonno paterno di Luigi-Antonio Enrico di Borbone-Condé, duca di Enghien, ultimo successore della dinastia Borbone-Condé.

Restaurazione[modifica | modifica wikitesto]

Luigi Giuseppe di Borbone-Condé

Con la Restaurazione rientrò nel 1814 in Francia e Luigi XVIII gli riconferì la carica di gran maestro di Francia, carica già conferitagli nel 1740 da Luigi XV e rimasta sospesa nei periodi repubblicano e del primo impero.

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Un busto del Duca di Condé di Louis-Pierre Desseine

Il Principe morì il 13 maggio 1818 a Parigi.

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Con la sua prima moglie Carlotte di Rohan ebbe tre figli:

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine dello Spirito Santo - nastrino per uniforme ordinaria

Stemma[modifica | modifica wikitesto]

Image Stemma
Luigi Giuseppe di Borbone-Condé
Principe di Condé, Gran Maestro di Francia

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Enrico III Giulio di Borbone-Condé Luigi II di Borbone-Condé  
 
Chiara Clemenza di Maillé  
Luigi III di Borbone-Condé  
Anna Enrichetta del Palatinato Edoardo del Palatinato-Simmern  
 
Anna Maria di Gonzaga-Nevers  
Luigi-Enrico di Borbone-Condé  
Luigi XIV di Francia Luigi XIII di Francia  
 
Anna d'Austria  
Luisa Francesca di Borbone-Francia  
Madame de Montespan Gabriele de Rochechouart  
 
Diana de Grandseigne  
Luigi-Giuseppe di Borbone  
Guglielmo d'Assia-Rotenburg Ernesto d'Assia-Rheinfels  
 
Maria Eleonora di Solms-Lich  
Ernesto Leopoldo d'Assia-Rotenburg  
Maria Anna Francesca di Löwenstein-Wertheim-Rochefort Ferdinando Carlo di Löwenstein-Wertheim-Rochefort  
 
Anna Maria di Fürstenberg-Heiligenberg  
Carolina di Hessen-Rheinfels-Rotenburg  
Massimiliano Carlo di Löwenstein-Wertheim-Rochefort Ferdinando Carlo di Löwenstein-Wertheim-Rochefort  
 
Anna Maria di Fürstenberg-Heiligenberg  
Eleonora Maria di Löwenstein-Wertheim-Rochefort  
Polissena Maria di Lichtenberg und Belasi Matteo Khuen von Lichtenberg und Belasi  
 
Anna Susanna von Meggau  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Al Condé padre e al figlio il re Giorgio III di Gran Bretagna accordò una pensione di 675 lire.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Principe di Condé Successore
Luigi-Enrico di Borbone-Condé 17401818 Luigi-Enrico-Giuseppe di Borbone-Condé
Predecessore Gran maestro di Francia Successore
Luigi-Enrico di Borbone-Condé 1740-1790 e 1814-1818 Luigi-Enrico-Giuseppe di Borbone-Condé
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