Lotario Vecchi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Lotario Vecchi

Lotario Vecchi (Parma, 17 luglio 1888Milano, 20 settembre 1985) è stato un editore e fumettista italiano.

È stato colui che ha pubblicato i primi fumetti[1] e le prime raccolte di figurine in Italia (Edizioni Astra). Sua testata storica fu L'Audace diretta[2] da un giovane Gian Luigi Bonelli. Fu un imprenditore intraprendente, fondò case editrici di successo in Spagna, Germania e America Latina. Alcuni personaggi pubblicati da Vecchi furono Jumbo[3], Rin Tin Tin, Tarzan, Mandrake, Braccio di Ferro, Superman.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Lotario Vecchi inizia la sua carriera alla fine degli anni dieci divenendo piazzista, prima a Torino poi Roma, di romanzi e dispense. Trasferitosi in Spagna fonda a Barcellona la Vecchi & Casini Editores dando alle stampe tre periodici di grande successo: Yumbo, Aventuroso, La Revista de Tim Tyler. Il clan Vecchi investe anche nei mercati dell'America Latina, fondando con il fratello Arturo[4] nel 1913 la Editora Vecchi una casa editrice che farà la storia del libro in Brasile. Rientrato in Italia nel 1923, Lotario Vecchi fonda a Milano la Società Anonima Editrice Vecchi (S.A.E.V.). Assumendo come piazzisti i fratelli Del Duca e come direttore Gian Luigi Bonelli, e l'anno successivo apre a Parigi un'altra casa editrice. In Italia, a partire dal 1935 pubblica i settimanali: Jumbo, Rin Tin Tin, Primarosa, Tigre Tino, Bombolo, L'Audace, Robinson e Pinocchio. Alla fine del 1938, a seguito dell'embargo alla produzione straniera, L'Audace subì una crisi commerciale e Vecchi cedette momentaneamente la testata alla Mondadori, che gliela restituì nel '39. Nel 1940 il suo direttore Gian Luigi Bonelli acquisisce L'Audace[5] dando vita a quella che attualmente è la Sergio Bonelli Editore. A metà degli anni sessanta la morte del fratello Arturo porta Lotario nuovamente in Brasile. Sotto la sua direzione la casa editrice di Vecchi farà un grande salto di qualità e nel 1971 pubblicherà il primo Tex mentre l'apice del successo arriverà nel 1974 con la rivista Mad Magazine e Casper[4].

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • "Premio Yellow Kid - una Vita per il Cartooning" al 10º Salone Internazionale dei Comics e del Film di Animazione di Lucca nel 1974 all'editore Lotario Vecchi[6].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ l'Unità.it - Biografie Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive.
  2. ^ gianluigi-bonelli-10-anni-dalla-scomparsa, su comic-soon.com. URL consultato il 30 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2011).
  3. ^ Fumetti classici: Jumbo – sesta parte
  4. ^ a b Marcelo Baptista - Projetos Web, Bigorna.net: Artigos: Os quadrinhos da Vecchi, su bigorna.net. URL consultato il 23 gennaio 2017.
  5. ^ Storia, personaggi e numeri della casa editrice Bonelli - Il Sole 24 ORE, su ilsole24ore.com. URL consultato il 23 gennaio 2017.
  6. ^ 10° SALONE INTERNAZIONALE DEI COMICS E DEL FILM DI ANIMAZIONE, su immaginecentrostudi.org. URL consultato il 23 gennaio 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ezio Ferraro (a cura di). Lotario Vecchi, Comics" numero speciale, 1974.
  • Graziano Frediani. Gian Luigi Bonelli - sotto il segno dell'avventura, Milano, Sergio Bonelli Editore, 2002.
  • Fabio Gadducci, Leonardo Gori, Sergio Lama, Eccetto Topolino. Lo scontro culturale tra fascismo e fumetti, Battipaglia (SA), Nicola Pesce Editore, 2011.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]