Lon Chaney

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Lon Chaney nel 1919, durante la produzione del film L'uomo del miracolo

Lon Chaney, pseudonimo di Leonidas Frank Chaney (Colorado Springs, 1º aprile 1883Los Angeles, 26 agosto 1930), è stato un attore, regista, sceneggiatore e truccatore statunitense.

Fu uno dei migliori attori caratteristi della storia del cinema e sebbene sia ricordato maggiormente per le sue interpretazioni nei film dell'orrore dell'epoca del cinema muto statunitense, Chaney prese parte a oltre 150 pellicole, delle quali solo una decina possono effettivamente essere considerate appartenenti al genere (questi film, in quegli anni, venivano chiamati "dark melodramas"). Per la sua notevole abilità con il trucco, gli venne dato il soprannome de "L'uomo dalle mille facce" (The Man of a Thousand Faces). La sua vita ha anche ispirato un omonimo film biografico con James Cagney nel 1957[1][2][3][4][5][6].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Gioventù e attività teatrale[modifica | modifica wikitesto]

Lon Chaney nel 1926

Leonidas Frank Chaney nacque a Colorado Springs, Colorado, da Frank H. Chaney ed Emma Alice Kennedy. Il padre aveva discendenze inglesi e francesi, mentre la madre era di origini scozzesi, inglesi e irlandesi; il nonno materno, Jonathan Ralston Kennedy, fondò nel 1874 la "Colorado School for the Education of Mutes" (ora nota come Colorado School for the Deaf and Blind), dove si conobbero i genitori del futuro attore[7] i quali erano entrambi sordomuti e il figlio divenne bravissimo a comunicare con loro attraverso i gesti e la mimica facciale, un'abilità che mantenne e che divenne una delle componenti del suo successo.[1] Abbandonò presto la scuola per occuparsi dei genitori e fece svariati lavori prima di approdare al teatro, dove si occupò di tutto (fu trovarobe, attore, autore, impresario) e dove acquisì un'eccezionale abilità nel trucco,[1] al punto da sostenere, per carenza di personale, fino a cinque parti in una stessa commedia senza che il pubblico se ne accorgesse. Intraprese la carriera teatrale nel 1902, e divenne abbastanza noto recitando in vari spettacoli di Vaudeville. Nel 1905, all'epoca ventiduenne, conobbe e sposò la cantante sedicenne Cleva Creighton (Frances Cleveland Creighton) e nel 1906 nacque il loro unico figlio, Creighton Tull Chaney (che in seguito diverrà noto come attore come Lon Chaney Jr.). La famiglia si stabilì in California nel 1910.

Insorsero problemi matrimoniali, e il 30 aprile 1913 Cleva si recò al Majestic Theater di Los Angeles, dove Lon stava recitando in uno spettacolo della compagnia teatrale Kolb and Dill, e tentò il suicidio prendendo dei barbiturici.[8] Il tentato suicidio fallì ma rovinò la sua carriera artistica di cantante e il successivo scandalo portò la coppia al divorzio e Chaney si allontanò dall'ambiente teatrale per passare al cinema.

Chaney si risposò con una delle sue ex colleghe della compagnia Kolb & Dill, una corista di nome Hazel Hastings della quale si sa poco, tranne che il matrimonio con Chaney fu solido e la coppia rimase insieme per sempre.[3] Con il matrimonio, la coppia acquisì la custodia del figlio di 10 anni di Chaney, Creighton, che fin dal divorzio con Cleva nel 1913 era stato messo in collegio.[9]

Carriera cinematografica[modifica | modifica wikitesto]

Lon Chaney truccato ne Il fantasma dell'Opera (1925)

In un periodo imprecisato tra il 1912 e il 1917, lavorò sotto contratto con la Universal recitando in parti da caratterista. Durante questo periodo, fece amicizia con la coppia formata dal regista Joe De Grasse e dalla moglie Ida May Park, e il regista gli diede ruoli sostanziali nelle sue produzioni, incoraggiandolo a interpretare personaggi macabri o grotteschi.

Il gobbo di Notre Dame (1923)
Lon Chaney in una scena "colorata" artificialmente del film perduto Il fantasma del castello (1927)

Esordì come comparsa nel cinema verso il 1912, interpretando film comici e western; per sei dei quali fu anche regista. Nel 1919, con L'uomo del miracolo di George Loane Tucker, trovò la strada che gli era più congeniale e per dieci anni interpretò una serie di personaggi deformi, mostruosi, mutilati, raccapriccianti[1][3][5][6]. Per rappresentarli nel modo più realistico, non esitò a sottoporsi a trattamenti dolorosi e pericolosi, ma soprattutto perfezionò l'arte del trucco cinematografico, servendosi anche di un notevole acume psicologico e di grande sensibilità. Il film mostrò non solo le sue capacità attoriali, ma anche il suo talento come trasformista e truccatore. Il plauso da parte della critica e un incasso superiore ai due milioni di dollari lo resero il caratterista più celebre e ricercato d'America. Ma l'aspetto grottesco non era tutto in quanto i suoi personaggi erano molto realistici, capaci di provare tanto odio e disprezzo quanto amore e dolore. Così, grazie alla sua versatilità e al realismo sia nella recitazione che nel trucco, nel 1922, sulle locandine del suo ultimo film, Primavera nordica, fu chiamato, per la prima volta, "L'uomo dalle mille facce" ("The Man of a Thousand Faces"), un soprannome che rimarrà per sempre nella storia del cinema[1][5][6]. L'arte del trucco agli albori dell'industria del cinema era praticamente inesistente con l'eccezione di barbe e baffi finti per connotare i personaggi "malvagi"[10]. La maggior parte di ciò che gli studi di Hollywood sapevano in materia derivava dalla loro esperienza con il trucco teatrale, ma questo non sempre si trasferiva bene sul grande schermo, in particolare con il miglioramento della qualità della pellicola nel tempo. Inoltre non vi erano ancora addetti specializzati al trucco durante l'epoca di Chaney. Prima della metà degli anni venti, gli attori dovevano truccarsi da soli[10]. In assenza di truccatori professionisti, il talento per il trasformismo diede a Chaney un grosso vantaggio nei confronti dei suoi colleghi. Era un artista completo e i selezionatori di cast sapevano che avrebbero potuto affidargli qualsiasi ruolo. In alcuni casi il suo talento gli permise di interpretare due ruoli in contemporanea come nel film Il fuorilegge (1920), in cui interpreta un personaggio che spara e uccide un altro personaggio, sempre da lui interpretato[10]. Nella parte di Quasimodo, il campanaro deforme di Notre-Dame, e di Erik, il "fantasma" dell'Opéra di Parigi, creò due dei personaggi più grottescamente deformi di sempre nella storia del cinema[11][12]. Tuttavia le sue interpretazioni cercavano di suscitare un alto grado di simpatia e pathos tra gli spettatori non terrorizzati o respinti in modo schiacciante dalle mostruose deformazioni di queste vittime del destino.[senza fonte]

In un articolo autobiografico del 1925 pubblicato sulla rivista Movie, Chaney scrisse: "Volevo ricordare alla gente che i tipi più bassi di umanità possono avere in loro una capacità di sacrificio supremo. Il mendicante nano più disadattato, può avere gli ideali più nobili. La maggior parte dei miei ruoli da "mostro", come ne Il fantasma dell'Opera, L'uomo che prende gli schiaffi, Il trio infernale, ecc... , hanno portato avanti il tema del sacrificio personale o della rinuncia. Queste sono le storie che desidero fare". Il talento di Chaney si estendeva oltre il genere horror e il trucco scenico. Egli era anche ballerino, cantante e un comico altamente qualificato.

The Penalty (1920)

Ebbe un successo straordinario in America e in Europa. Fra i suoi film più celebri si ricordano Lo sconosciuto (1927), The Penalty (1920), Il gobbo di Notre Dame (1923), Il fantasma dell'opera (1925), Il capitano di Singapore (1926) e Il fantasma del castello (1927). Diresse anche una serie di film per la Universal, e affrontò - pur con una certa riluttanza, ma con buon successo - il passaggio al cinema sonoro realizzando però un solo film parlato, The Unholy Three (1930), remake de Il trio infernale del 1925, che riuscì a terminare poco prima di morire per un cancro alla gola nel 1930[3][6]. Gli era stata assegnata anche la parte di Dracula nell'omonimo film che sarebbe poi stato girato l'anno successivo alla sua morte, dove venne sostituito da Bela Lugosi[3].

L'eccezionale professionalità di Chaney avrebbe certamente fatto di lui l'interprete ideale di molti ruoli nei film dell'orrore che durante gli anni trenta andarono poi a Boris Karloff e a Bela Lugosi.[senza fonte]

Morte[modifica | modifica wikitesto]

La tomba senza nome di Lon Chaney, nel Great Mausoleum, Forest Lawn Memorial Park Cemetery, Glendale, Contea di Los Angeles, California

Durante la lavorazione de Il ferroviere nell'inverno del 1929, Chaney contrasse la polmonite e, alla fine dello stesso anno, gli venne diagnosticato un cancro alla gola. La situazione degenerò quando della neve artificiale, costituita da fiocchi d'avena, gli entrò in gola durante le riprese del film creando una seria infezione.[13] Nonostante un ciclo aggressivo di cure, le sue condizioni peggiorarono velocemente, e sette settimane dopo l'uscita nelle sale del remake sonoro de Il trio infernale, morì a Los Angeles il 26 agosto 1930, all'età di 47 anni, a causa di un'emorragia alla gola[14][15]. Il suo funerale si tenne il 28 agosto a Glendale, California. Alla funzione parteciparono varie personalità dell'industria cinematografica, inclusi Paul Bern, Hunt Stromberg, Irving Thalberg, Louis B. Mayer, Lionel Barrymore, Wallace Beery, Tod Browning, Lew Cody, e Ramón Novarro. Mentre la cerimonia si svolgeva, tutti gli studi e uffici della MGM osservarono due minuti di silenzio in suo onore[16]. Fu sepolto nel Forest Lawn Memorial Park Cemetery di Glendale, vicino alla tomba del padre[16] Per ragioni sconosciute, la tomba di Chaney rimane tuttora anonima.[17].

Era zio del medico statunitense Ancel Keys, figlio di sua sorella Carolyn Emma Chaney[18].

Eredità[modifica | modifica wikitesto]

Molti dei film interpretati da Chaney sono andati perduti: la quasi totalità dei cortometraggi e molti film degli anni dieci e venti, a causa dell'alta deperibilità della pellicola, della cattiva conservazione o di incendi nei depositi delle case di produzione cinematografiche. Uno dei casi più eclatanti di film perso tra quelli interpretati dall'attore è Il fantasma del castello del 1927, del quale l'ultima copia conosciuta andò distrutta durante un incendio in un deposito della MGM nel 1965.[19]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Alla memoria di Chaney è dedicata una stella sulla Hollywood Walk of Fame.
  • Nel 1957, Chaney fu il soggetto di un film biografico intitolato L'uomo dai mille volti, nel quale viene interpretato da James Cagney.[20] Il film è un racconto ampiamente romanzato della sua vita, che pone particolare accento sulla misantropia di Chaney che notoriamente odiava lo stile di vita di Hollywood. Non rivelava mai dettagli personali sulla sua vita privata, su se stesso o sulla sua famiglia, e una volta dichiarò: "oltre i film, non esiste nessun Lon Chaney".[21]
  • Il figlio di Chaney, Creighton, in seguito cambiò il proprio nome in Lon Chaney Jr., e divenne un attore cinematografico dopo la morte del padre.[22] Chaney Jr. è ricordato principalmente per i suoi ruoli in vari film horror, come l'uomo lupo in The Wolf Man (1941).[23] Nell'ottobre 1997, Chaney padre e figlio sono apparsi insieme su un francobollo commemorativo negli Stati Uniti rispettivamente come fantasma dell'Opera e uomo lupo.[24]
  • Lon Chaney: A Thousand Faces è un documentario prodotto nel 2000 dallo storico del cinema muto Kevin Brownlow e la voce narrante è quella di Kenneth Branagh.[25]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Victory (1919)
Il fuorilegge (1920)
Bits of Life (1921)
L'asiatico (1922)
Lon Chaney nel 1923
Il fantasma dell'Opera (1925)
Il trio infernale (1925)
Il fantasma del castello (1927)
Con Loretta Young in Ridi pagliaccio (1928)

Cortometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Lungometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Chaney, Lon nell'Enciclopedia Treccani, su treccani.it. URL consultato il 31 gennaio 2019.
  2. ^ (EN) Lon Chaney | American actor, su Encyclopedia Britannica. URL consultato il 31 gennaio 2019.
  3. ^ a b c d e www.comingsoon.it, su comingsoon.it.
  4. ^ www.cinekolossal.com, su cinekolossal.com.
  5. ^ a b c (EN) Official Lon Chaney Biography, su Lon Chaney. URL consultato il 31 gennaio 2019.
  6. ^ a b c d Lon Chaney Facts, su biography.yourdictionary.com. URL consultato il 31 gennaio 2019.
  7. ^ Blackmar 1912, pp. 496–498.
  8. ^ Filmato audio Mysteries and Scandals - Lon Chaney (Season 3, Episode 34), E!, 2000.
  9. ^ "Mrs. Lon Chaney dies. Before her husband entered the movies she was well known In Vaudeville." The New York Times, 1º novembre 1933.
  10. ^ a b c Anderson, R. G. (1971). Faces, Forms, Films; the Artistry of Lon Chaney (pp. 1-216). Cranbury, NJ: A. S. Barnes and Co., Inc.
  11. ^ Lussier, Tim. "The Phantom of the Opera (1925)." Silents are Golden, 2000.
  12. ^ Dick 1997, pp. 52-55.
  13. ^ Schickel and Hurlburt 1962, pag. 133,
  14. ^ Il necrologio apparso sul The New York Times riportava: "Lon Chaney dies after brave fight. On road to recovery, screen actor is stricken by hemorrhage of the throat. Was a master of makeup. Son of deaf and dumb Parents, He began career as property boy. Excelled in vivid personations. Acted as Pike's Peak guide. Made stage debut at 17. Appeared in slap-stick comedy. Wore straitjacket as "Hunchback." New disguise for each film. Although he was believed to be on the road to recovery, Lon Chaney, screen actor, who had been making a valiant fight against anemia and bronchial congestion, died at 12:55."
  15. ^ "Obituary: Lon Chaney." The New York Times, 27 agosto 1930.
  16. ^ a b "Funeral Service For Lon Chaney." The Telegraph, 28 agosto 1930, pag. 5.
  17. ^ Riley 1993, p. 54.
  18. ^ (EN) Ancel Keys, in The Telegraph, 17 dicembre 2004. URL consultato il 25 febbraio 2018.
  19. ^ The Vampire in Folklore, History, Literature, Film and Television: A Comprehensive Bibliography ISBN 978-0-786-49936-6 p. 148
  20. ^ Slide, 2010, pag. 217.
  21. ^ Fleming, E.J. Paul Bern. The Life and Famous Death of the Metro-Goldwyn-Mayer Director and Husband of Harlow, Jefferson, North Carolina: McFarland & Company, 2009. ISBN 978-0-7864-3963-8.
  22. ^ Smith 2004, pp. 9, 12.
  23. ^ Guiley 2004, p. 63.
  24. ^ Carr, Richard. "Movie monsters kick off National Stamp-collecting Month." Archiviato il 29 settembre 2015 in Internet Archive. sun-sentinel.com, 5 ottobre 1997.
  25. ^ French, Phillip. "The Phantom of the Opera." theguardian.com, 4 gennaio 2014.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Ray Stuart Immortals of the Screen, Bonanza Books, New York 1965

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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