Loggia dei Tessitori

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Loggia dei Tessitori
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàFirenze
Indirizzovia San Gallo 34
Coordinate43°46′44.76″N 11°15′28.44″E / 43.7791°N 11.2579°E43.7791; 11.2579
Informazioni generali
CondizioniIn uso

La Loggia dei Tessitori si trova in Via San Gallo 36 a Firenze.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

la loggia nella pianta del Bonsignori

Si tratta di una loggia a cinque arcate, alla maniera del Cronaca o di Giuliano da Sangallo (per quanto Augusto Garneri la riconduca a Bernardo Buontalenti), databile a circa il 1503-1504 ed eretta sul luogo di tre più antiche case, di cui due demolite e la terza riadattata.

Fu voluta dalla compagnia dei Tessitori di Drappi (della quale resta memoria anche nella toponomastica della vicina via degli Arazzieri) come porzione di un antico ospizio della stessa compagnia, detta della Santa Croce, esistente almeno dal 1455.

Con la crisi della prudozione serifera, la Compagnia si trovò in difficoltà economiche, dovendo vendere la loro loggia nel 1538 a Ottaviano de' Medici, figlio di Bernardetto, per trecento fiorini d'oro.

Nel 1610 fu costruita la parte mediana (Limburger), finanziata da Antonio de' Medici (che abitava nell'adiacente Casino mediceo), come riporta l'iscrizione sul portale. Successivamente, seguendo le sorti del Casino, fu annessa alla Caserma delle Reali Guardie del Corpo e quindi alla Dogana.

Il portale

Ai primi del Novecento i locali adiacenti risultavano occupati da vari Uffici del Genio Civile, e la loggia, tamponata; fino a che, nel 1902, lo stesso Genio Civile presentò un progetto per il restauro del complesso e la riapertura dello spazio[1]. Ai tempi di Garneri vi erano dislocati vari uffici governativi e municipali.

Nel 1933 il complesso subì lavori di adattamento ad uso degli uffici dell'Ufficio metrico, ed altri ancora nel 1950. È documentato un intervento dei vigili del Fuoco su parti del cornicione pericolanti nel 1964 quindi, nel 1973, la sostituzione delle colonne a cura del Genio Civile (due dei fusti sostituiti sono esposti all'interno del loggiato). "Vedasi ad un pilastro l'aquila imperiale, timbro di proprietà demaniale sotto il regime napoleonico" (Garneri). Attualmente la loggia funge da ingresso monumentale agli uffici tecnici del Genio Civile, Coordinamento regionale prevenzione sismica.

La fabbrica appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ si veda la notizia sulle pagine dei "Arte e Storia"

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Stemma della Compagnia della Santa Croce dei Tessitori di Seta
  • Carl von Stegmann, Heinrich von Geymüller, Die Architektur der Renaissance in Toscana: dargestellt in den hervorragendsten Kirchen, Palästen, Villen und Monumenten, 11 voll., München, Bruckmann, 1885-1908, X, p. 8;
  • Ministero della Pubblica Istruzione (Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti), Elenco degli Edifizi Monumentali in Italia, Roma, Tipografia ditta Ludovico Cecchini, 1902, p. 251;
  • Cose d'arte e di storia, in "Arte e Storia", XXI, 1902, 19, p. 139;
  • La Loggia del Casino di S. Marco, in "Arte e Storia", XXII, 1903, 22, p. 151;
  • Jodoco Del Badia, La compagnia dei Tessitori di Drappi e la sua loggia, Firenze, C. Franceschini e compagni, 1904;
  • Walther Limburger, Die Gebäude von Florenz: Architekten, Strassen und Plätze in alphabetischen Verzeichnissen, Lipsia, F.A. Brockhaus, 1910, n. 683;
  • Augusto Garneri, Firenze e dintorni: in giro con un artista. Guida ricordo pratica storica critica, Torino et alt., Paravia & C., s.d. ma 1924, p. 235-236, n. XLVII;
  • Walther Limburger, Le costruzioni di Firenze, traduzione, aggiornamenti bibliografici e storici a cura di Mazzino Fossi, Firenze, Soprintendenza ai Monumenti di Firenze, 1968 (dattiloscritto presso la Biblioteca della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le province di Firenze Pistoia e Prato, 4/166), n. 683;
  • Touring Club Italiano, Firenze e dintorni, Milano, Touring Editore, 1974, p. 250;
  • Piero Bargellini, Ennio Guarnieri, Le strade di Firenze, 4 voll., Firenze, Bonechi, 1977-1978, II, 1977, p. 15;
  • Paolo Giuliani, Firenze: L'Università in San Marco. Contributo alla soluzione del problema, in "Bollettino Ingegneri", XXVII, 1979, 5, pp. 13–23.
  • Franco Cesati, Le strade di Firenze. Storia, aneddoti, arte, segreti e curiosità della città più affascinante del mondo attraverso 2400 vie, piazze e canti, 2 voll., Roma, Newton & Compton editori, 2005, II, p. 579;
  • Touring Club Italiano, Firenze e provincia, Milano, Touring Editore, 2005, p. 323.
  • Guida d'Italia, Firenze e provincia ("Guida Rossa"), Edizioni Touring Club Italiano, Milano 2007.

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