Loescher

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Loescher Editore
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StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariaSocietà a responsabilità limitata
Fondazione1867 a Torino
Fondata daErmanno Loescher
Sede principaleRivoli
GruppoZanichelli Editore
SettoreEditoria
Prodottitesti scolastici, opere di consultazione
Slogan«È bello doppo il morire vivere anchora»
Sito webwww.loescher.it

Loescher è una casa editrice italiana, con sede a Torino. È specializzata in opere scolastiche, testi universitari e classici, ma la sua fama è legata in particolare all'attività nel campo della lessicografia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1861 Hermann Loescher, nativo di Lipsia, rilevò una libreria a Torino. Nel 1865 ne aprì una a Firenze e, dopo il 20 settembre 1870, una anche nella nuova capitale italiana, Roma. L'attività editoriale, iniziata nel 1867[1], fu per diversi anni collaterale rispetto al commercio di libri.

Dopo la morte di Loescher (1892), l'attività torinese venne proseguita dalla vedova; la sede fiorentina fu ceduta al tedesco Bernhard Seeber e la libreria romana venne rilevata da Max Bretschneider e Walter Regenberg[2]. Dall'operazione nacque la casa editrice «Ermanno Loescher & Co.». La direzione di Max Bretschneider preservò le caratteristiche editoriali, l'impronta e lo spirito impressi da Loescher.

Dagli anni successivi al 1911 i libri pubblicati dall'ex filiale romana vengono impressi con la dicitura «P. Maglione & C. Strini, Successori di Loescher & C.». Invece a Torino la libreria editrice passò alla vedova dell'editore, Sofia Rauchenegger, poi a Giovanni Chiantore, che cambiò la ragione sociale con il proprio nome.

L'azienda fu acquistata nel 1940 da Giuseppe Pavia (1901-1971), che la diresse con il figlio Maurizio[3]. A quel tempo erano in vigore in Italia le leggi razziali fasciste: siccome i Pavia erano di religione ebraica, furono costretti ad affidarsi ad un prestanome.

Nel 1952 i proprietari ripristinarono il nome originario della casa editrice, dapprima modificando "Giovanni Chiantore" in "Loescher-Chiantore", poi sostituendolo con "Casa Editrice Loescher"[4].

Nel 1989 la casa editrice Zanichelli acquistò la totalità delle azioni Loescher dalla famiglia di Maurizio Pavia[5].

Nel 2013 acquisì il catalogo della Casa Editrice D'Anna, diventato così un marchio dell'editore torinese.

Dizionari[modifica | modifica wikitesto]

Loescher è conosciuta maggiormente per le seguenti opere:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Loescher, Hermann, in Enciclopedie on-line, Istituto Treccani. URL consultato il 26-2-2018.
  2. ^ Enrico Decleva (a cura di), Ulrico Hoepli, 1847-1935: editore e libraio, Hoepli, 2001, p. 2.
  3. ^ Colleghi e Concorrenti (PDF), su images.catalogo.zanichelli.it. URL consultato il 23 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 6 aprile 2015).
  4. ^ Storia, su loescher.it. URL consultato il 25 gennaio 2016.
  5. ^ Daniela Schembri Volpe, 365 giornate indimenticabili da vivere a Torino, Newton Compton, 2015. URL consultato il 20 marzo 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • G. Luisa, "Storia della Casa Editrice Loescher", in Storia dell'editoria d'Europa, Firenze, Shakespeare and Company, 1995

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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