Lodovico Capponi juniore

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Agnolo Bronzino, Ritratto di Lodovico Capponi (1551), Frick Collection, New York

Lodovico Capponi juniore (Firenze, 19 marzo 1534[1]Firenze, 6 maggio 1614[1]) è stato un banchiere italiano, uomo di corte e mecenate fiorentino, figlio di Lodovico Capponi seniore.

Stemma dei Capponi

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Lodovico Capponi,[2] uno dei cortigiani prediletti di Cosimo I de' Medici, era un personaggio molto colto, amante della cultura e delle arti, che sostenne e promosse artisti come Agnolo Bronzino e Alessandro Allori.

Oltre che molto ricco era considerato anche uno dei più affascinanti uomini della sua epoca e il celebre ritratto del Bronzino (1550-1555), nelle proprietà dei Capponi fino all'Ottocento quando finì a Vienna nella collezione Liechtenstein, per poi confluire nella Frick Collection di New York, testimonia ancora dopo secoli un fascino e una classe regale che sembrano innati. Egli è anche forse ritratto nel San Giovanni Battista, sempre del Bronzino, alla Galleria Borghese di Roma, e in un ritratto di Alessandro Allori agli Uffizi.

Oltre che per le vicende artistiche la sua figura è ricordata anche per un tormentato amore con Maddalena Vettori, una giovane che ebbe modo di conoscere in un soggiorno presso la sua villa che confinava con quella dei Salviati: Maddalena era infatti diventata figliastra di Piero Salviati dopo che sua madre era rimasta vedova, il quale l'aveva destinata in sposa a suo figlio avuto da un precedente matrimonio.

San Giovanni Battista del Bronzino, Galleria Borghese

Sebbene il promesso sposo fosse morto in battaglia, il Salviati non acconsentì al repentino innamoramento della figlia e di tutta risposta la fece chiudere in un convento. Il Capponi, che era di spirito ardito, non demorse e rinnovò le proprie offerte matrimoniali ai Salviati, che non vennero ascoltate.

La fanciulla riuscì a uscire dal convento e divenne una dama di compagnia alla corte di Eleonora di Toledo a Palazzo Pitti, ma le era proibito di uscire da sola, per cui l'unica occasione per vederla erano i cortei ufficiali che passavano da via Maggio e il Ponte Santa Trinita. Per questo Lodovico acquistò un palazzo vicino al tragitto, il Palazzo Vettori-Capponi, sotto al quale era solita ritrovarsi una folla di curiosi in occasione dei passaggi della corte per assistere agli sguardi appassionati tra i due innamorati separati. Fu solo con l'intercessione della Granduchessa che il Salviati accettò le profferte di Lodovico e si poté celebrare il matrimonio, dopo le peripezie che la coppia aveva dovuto affrontare.

La cerimonia avvenne nell'attuale piazza Santa Trinita e un cronista dell'epoca riporta come "piovevano confetti come grandine in primavera, e il vino scorreva come fosse acqua".

L'epilogo della storia matrimoniale non fu felice: il matrimonio finì a rotoli qualche decennio dopo, a causa di dissapori coniugali causati dalla mala influenza sulla madre del figlio della coppia, Bernardino.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Franco Angiolini, CAPPONI, Lodovico, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 19, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1976. Modifica su Wikidata
  2. ^ Nato col nome di Neri, fu chiamato Lodovico a poco più di un anno di età, dopo la morte del padre.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Marcello Vannucci, Le grandi famiglie di Firenze, Newton Compton Editori, 2006
  • Marcello Vannucci, Splendidi palazzi di Firenze, Le Lettere, Firenze 1995.

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