Lo zibaldino

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Lo zibaldino
AutoreGiovannino Guareschi
1ª ed. originale1948
Generesaggi
Lingua originaleitaliano

«Se un critico avesse la peregrina idea di interessarsi di questo volumetto, potrebbe facilmente cavarsela spiegando che "esso è un po' una mostra retrospettiva dell'autore in quanto si tratta - per la massima parte degli scritti qui raccolti - di un Guareschi anteguerra [..]. Insomma: ammesso che ce ne sia uno migliore, questo è senza dubbio il peggior Guareschi: il Guareschi apolitico, il Guareschi senza baffi"»

Lo zibaldino è un'opera di Giovanni Guareschi, pubblicata nel 1948. Si tratta di una raccolta retrospettiva di scritti. Il titolo è la parafrasi, in chiave ironica, dell'opera Zibaldone di Giacomo Leopardi.

Sono raccolti, in modo miscellaneo, i "pezzi" del Guareschi di prima della guerra:

Guareschi non affronta le grandi tematiche politiche, ma anticipa la sua abilità nel dipingere "il suo mondo entro una cornice consolidata di atmosfere familiari" (come nel Corrierino delle famiglie-Candido).

È stato osservato che negli anni dell'anteguerra, epoca della sua maturazione artistica Guareschi non tenta di colpire chi legge con le tinte forti dei sentimenti né ha ancora sviluppato il tentativo di introdurre dubbi sul lettore dei luoghi comuni diffusi nella sua epoca, ma rappresenta una prima prova dell'abilità di Guareschi nel descrivere il piccolo mondo dei sentimenti usuali.

Il libro ha avuto un recente rilancio con presentazione di Alessandro Baricco con la definizione di: "Un libro che è entrato nel mondo del neorealismo come una formica in una caverna".

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