Linfoma splenico della zona marginale

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Leucemia prolinfocitica a cellule B
Specialitàoncologia
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-O9689/3
ICD-9-CM200.3
ICD-10C83.0

Il Linfoma splenico della zona marginale è un linfoma derivato dalle cellule B che sostituisce la normale architettura della polpa bianca della milza. Le cellule neoplastiche si presentano di dimensioni variabili: sia piccoli linfociti (maturi), sia grandi blasti trasformati. Esse invadono la zona mantellare dei follicoli linfatici della milza, erodono la zona marginale (del follicolo),[1][2] ed infine invadono la polpa rossa della milza. Le cellule tumorali che raggiungono il sangue periferico sono delle “cellule capellute” o “linfociti villosi” a causa del loro aspetto caratteristico.[3]

È un linfoma indolente, con lunga sopravvivenza, che non sempre richiede una terapia immediatamente aggressiva. Il LSZM rende conto di meno dell'1% di tutti i linfomi[4] ed è stato postulato che questa entità potrebbe rappresentare una larga frazione di quelle oggi che vengono definite "leucemie linfatiche croniche CD5- non classificabili".[3] Il tipico paziente ha più di 50 anni.[5]

Eziologia e Patogenesi[modifica | modifica wikitesto]

L'eziologia è sconosciuta. È una patologia sporadica, mai familiare o congenita.

È stato postulato come precursore normale un linfocita B, con grado di differenziazione sconosciuto, residente in un centro post-germinale.

Associato con una certa frequenza all'infezione da HCV (epatite C).

A livello genetico il tumore presenta, sovente, il riarrangiamento dei geni delle immunoglobuline (catene leggere e pesanti).[6] Il 40% dei pazienti presenta la delezione 7q21-32; pure la traslocazione del gene CDK6 (sempre in 7q21) è stata riportata in letteratura.[7]

Diagnosi[modifica | modifica wikitesto]

Il coinvolgimento della milza è requisito per la diagnosi di LSZM, difatti la splenomegalia è riscontrata in quasi tutti i pazienti, di norma senza linfadenopatia[3] Oltre al quasi uniforme coinvolgimento splenico, anche il midollo osseo è frequentemente positivo, al contrario localizzazioni nei linfonodi e in tessuti extra-nodali sono rare.[3]

Cellule di linfoma circolanti sono talvolta presenti nel sangue, ed occasionalmente presentano corti villi ai poli cellulari e differenziazione di tipo plasmocitoide.[8]

Possono essere presenti trombocitopenia autoimmune e anemia. In un terzo dei pazienti si presenta anche una paraproteina monoclonale.[1][5]

Oltre alla polpa bianca e alla polpa rossa, il tumore può infiltrare i linfonodi ilari della milza, che si presentano con una architettura cancellata senza preservazione della zona marginale.[3]

Il LSZM che metastatizza nel midollo osseo si presenta con aspetto nodulare con morfologia simile a quello dei linfonodi ilari succitati.[9]

I principali marker fenotipici sono: CD20+; CD79a+; CD5-; CD10-; CD23-; CD43-; ciclina D1-.[10] [11] La mancata espressione di CD5 è di aiuto nel discriminare il LSZM dalla leucemia linfatica cronica/linfoma a piccoli linfociti; mentre la mancanza del CD10 permette di escludere il linfoma follicolare; così anche il linfoma mantellare è escluso per la mancata espressione di CD5 e della ciclina D.[12]

Essenzialmente, in conclusione, gli esami diagnostici sono: ecografia/esame obiettivo (che individuano la splenomegalia); esame emocromocitometrico (con ricerca dei “linfociti villosi”); elettroforesi delle proteine plasmatiche (che può evidenziare una componente monoclonale); ricerca dell'HCV (sierologia o ricerca HCV-RNA); biopsia osteomidollare; infine studio immunofenotipico sul sangue periferico e/o sul midollo prelevato che attraverso i marker specifici possono differenziare le cellule del LSZM da quelle degli altri disordini linfoproliferativi. Con questi esami è possibile evitare la rimozione chirurgica della milza per farne un esame istologico.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Mollejo M, Menárguez J, Lloret E, A Sánchez, E Campo, P Algara, E Cristóbal, E Sánchez e MA Piris, Splenic marginal zone lymphoma: a distinctive type of low-grade B-cell lymphoma. A clinicopathological study of 13 cases, in Am. J. Surg. Pathol., vol. 19, n. 10, ottobre 1995, pp. 1146–57, PMID 7573673.
  2. ^ Jaffe ES, Costa J, Fauci AS, Cossman J, Tsokos M, Malignant lymphoma and erythrophagocytosis simulating malignant histiocytosis, in Am. J. Med., vol. 75, n. 5, novembre 1983, pp. 741–9, DOI:10.1016/0002-9343(83)90402-3, PMID 6638043.
  3. ^ a b c d e Elaine Sarkin Jaffe, Nancy Lee Harris, World Health Organization, International Agency for Research on Cancer, Harald Stein, J.W. Vardiman, Pathology and genetics of tumours of haematopoietic and lymphoid tissues, World Health Organization Classification of Tumors, vol. 3, Lyon, IARC Press, 2001, ISBN 92-832-2411-6.
  4. ^ Armitage JO, Weisenburger DD, New approach to classifying non-Hodgkin's lymphomas: clinical features of the major histologic subtypes. Non-Hodgkin's Lymphoma Classification Project, in J. Clin. Oncol., vol. 16, n. 8, agosto 1998, pp. 2780–95, PMID 9704731. URL consultato il 21 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 15 aprile 2013).
  5. ^ a b Berger F, Felman P, Thieblemont C, T Pradier, L Baseggio, PA Bryon, G Salles, E Callet-Bauchu e B Coiffier, Non-MALT marginal zone B-cell lymphomas: a description of clinical presentation and outcome in 124 patients, in Blood, vol. 95, n. 6, marzo 2000, pp. 1950–6, PMID 10706860. URL consultato il 21 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2022).
  6. ^ Dunn-Walters DK, Boursier L, Spencer J, Isaacson PG, Analysis of immunoglobulin genes in splenic marginal zone lymphoma suggests ongoing mutation, in Hum. Pathol., vol. 29, n. 6, giugno 1998, pp. 585–93, DOI:10.1016/S0046-8177(98)80007-5, PMID 9635678.
  7. ^ Corcoran MM, Mould SJ, Orchard JA, R E Ibbotson, R M Chapman, A P Boright, C Platt, L-C Tsui e S W Scherer, Dysregulation of cyclin dependent kinase 6 expression in splenic marginal zone lymphoma through chromosome 7q translocations, in Oncogene, vol. 18, n. 46, novembre 1999, pp. 6271–7, DOI:10.1038/sj.onc.1203033, PMID 10597225.
  8. ^ Melo JV, Hegde U, Parreira A, Thompson I, Lampert IA, Catovsky D, Splenic B cell lymphoma with circulating villous lymphocytes: differential diagnosis of B cell leukaemias with large spleens, in J. Clin. Pathol., vol. 40, n. 6, giugno 1987, pp. 642–51, DOI:10.1136/jcp.40.6.642, PMC 1141055, PMID 3497180.
  9. ^ Franco V, Florena AM, Campesi G, Intrasinusoidal bone marrow infiltration: a possible hallmark of splenic lymphoma, in Histopathology, vol. 29, n. 6, dicembre 1996, pp. 571–5, DOI:10.1046/j.1365-2559.1996.d01-536.x, PMID 8971565.
  10. ^ Isaacson PG, Matutes E, Burke M, Catovsky D, The histopathology of splenic lymphoma with villous lymphocytes, in Blood, vol. 84, n. 11, 1º dicembre 1994, pp. 3828–34, PMID 7949139. URL consultato il 21 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2022).
  11. ^ Matutes E, Morilla R, Owusu-Ankomah K, Houlihan A, Catovsky D, The immunophenotype of splenic lymphoma with villous lymphocytes and its relevance to the differential diagnosis with other B-cell disorders, in Blood, vol. 83, n. 6, 15 marzo 1994, pp. 1558–62, PMID 8123845. URL consultato il 21 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2022).
  12. ^ Savilo E, Campo E, Mollejo M, M Pinyol, MA Piris, LR Zukerberg, WI Yang, DD Koelliker e PL Nguyen, Absence of cyclin D1 protein expression in splenic marginal zone lymphoma, in Mod. Pathol., vol. 11, n. 7, luglio 1998, pp. 601–6, PMID 9688179.
  Portale Medicina: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di medicina