Letizia Ortiz

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Letizia Ortiz
La regina Letizia nel 2023
Regina consorte di Spagna
Stemma
Stemma
In caricadal 19 giugno 2014
(9 anni e 311 giorni)
PredecessoreSofia di Grecia
Principessa delle Asturie
In carica22 maggio 2004 –
19 giugno 2014
(10 anni e 28 giorni)
PredecessoreSofia di Grecia
Nome completospagnolo: Letizia Ortiz Rocasolano
TrattamentoSua Maestà
Altri titolisi veda sezione
NascitaSanatorio Miñor di Oviedo, Stato Spagnolo, 15 settembre 1972 (51 anni)
Casa realeBorbone di Spagna per matrimonio
PadreJesús José Ortiz Álvarez
MadreMaría Paloma Rocasolano Rodríguez
ConiugiAlonso Guerrero Pérez
(1998-1999, div.)
Filippo VI di Spagna
(dal 2004)
FigliSeconde nozze:
Leonor
Sofia
ReligioneCattolicesimo
Firma

Letizia Ortiz Rocasolano (Oviedo, 15 settembre 1972) è la regina consorte di Spagna dal 2014, in quanto moglie di Filippo VI.[1]

Fino al 2003, anno del suo fidanzamento ufficiale con Filippo, ha collaborato come giornalista con network internazionali quali Bloomberg e CNN, prima di entrare nell'emittente pubblica spagnola TVE.[2]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giovinezza e studi[modifica | modifica wikitesto]

Letizia è nata nel 1972 nel Sanatorio Miñor a Oviedo in una famiglia progressista e repubblicana.[3][4] È la primogenita del giornalista Jesús José Ortiz Álvarez (1949) e dell'infermiera María Paloma Rocasolano Rodríguez (1952), direttrice della Fondazione per lo Sviluppo dell'Infermieristica (FUDEN).[4][5]

I suoi nonni paterni furono José Luis Ortiz Velasco (1923-2005), rappresentante dall'azienda Olivetti, e Menchu Álvarez del Valle, giornalista radiofonica; quelli materni Francisco Julio Rocasolano Camacho (1918-2015), meccanico e tassista, ed Enriqueta Rodríguez Figueredo (1919-2008).[6][7][8][9]

Letizia nel 2011

Ricevette il battesimo il 29 settembre nella chiesa di San Francesco d'Assisi, avendo come padrino lo zio materno Francisco e come madrina la zia paterna Cristina.[5] È sorella maggiore di Telma (1973) e di Érika (1975-2007), suicidatasi per overdose.[5][10] I suoi genitori divorziarono nel 1998 e suo padre si risposò con la collega Ana Togores Guisasola (1964) nel 2004.[5][7]

Iniziò la scuola al collegio pubblico La Gesta e in seguito frequentò l'Istituto Alfonso II, studiando nel frattempo anche danza classica.[11][12] Nel 1987 si trasferì con la famiglia a Madrid per via del lavoro di suo padre, completando gli studi all'Istituto Ramiro de Maetzu.[5][11] Si laureò all'Università Complutense di Madrid in Scienze dell'Informazione nell'indirizzo Giornalismo e ottenne un master all'Istituto di Studi di Giornalismo Audiovisivo.[11]

Nel 1995 ottenne una borsa di studio dall'Agenzia Spagnola di Cooperazione Internazionale per lo Sviluppo (AECID), scegliendo di studiare all'Università di Guadalajara nel settore della comunicazione.[13]

Carriera giornalistica[modifica | modifica wikitesto]

Tra il 1992 e il 1993 lavorò al quotidiano La Nueva España di Oviedo, occupandosi di economia e intrattenimento.[12] In seguito fu impiegata all'ABC e all'Agencia EFE.[11] Durante gli studi di dottorato in Messico, che non portò a termine, lavorò per il quotidiano Siglo XXI.[13] Nel 1997 iniziò a lavorare in televisione presso la sede madrilena di Bloomberg Television, fino al 1999.[11][12] Venne poi assunta dall'emittente CNN+ e dal Gruppo PRISA.[11][12]

Letizia Ortiz nel 2008

Nel 2000 entrò nella TVE, lavorando al telegiornale Telediario Segunda Edición e come presentatrice di Informe Semanal.[11] L'anno successivo ricevette il Premio Mariano José de Larra dall'Associazione della Stampa di Madrid (APM) come miglior giornalista sotto i 30 anni.[14] Condusse anche Telediario Matinal, le edizioni speciali sull'euro e fu redattrice in ambito sociale, educativo e scientifico per poi tornare come co-conduttrice a Telediario Segunda Edición.[11]

Per la TVE lavorò anche come corrispondente estera e dopo gli attentati dell'11 settembre 2001 si trasferì a Washington per alcuni mesi, esponendo le successive notizie inerenti all'accaduto.[15] Seguì anche l'affondamento della Prestige nel 2002 e l'invasione dell'Iraq del 2003.[12]

Matrimoni[modifica | modifica wikitesto]

I principi Filippo e Letizia nel 2010

Il 7 agosto 1998 sposò con rito civile nel municipio di Almendralejo il suo ex docente di lingua e letteratura, lo scrittore Alonso Guerrero Pérez (1962), che iniziò a frequentare all'età di 17 anni.[16][17] Divorziarono nel 1999.[18]

Il 1⁰ novembre 2003 fu annunciato ufficialmente il suo fidanzamento con Filippo delle Asturie, all'epoca erede al trono di Spagna.[11] Le nozze si tennero il 22 maggio 2004 nella Cattedrale dell'Almudena.[11] Fu il primo matrimonio celebrato nell'edificio dall'unione di Alfonso XIII con Vittoria Eugenia di Battenberg.[4][5]

Principessa delle Asturie[modifica | modifica wikitesto]

Assunto il titolo di principessa delle Asturie, dal 2007 iniziò a essere attiva secondo una propria agenda di impegni pubblici.[11][19] Lavorò specialmente nella formazione dei giovani compresi nella fascia 6-16 anni e nella promozione di abitudini sane da acquisire sin dall'infanzia.[11]

Letizia in visita in Ecuador, nel 2012

Nel campo della sanità si impegnò nella lotta alle patologie rare e al cancro.[11] Nel 2010, su invito di Eva Bohnet, moglie del presidente tedesco Horst Köhler, si recò a una cerimonia di premiazione per la ricerca svolgendo la sua prima attività all'estero.[11]

Nel settembre dello stesso anno assunse la carica di presidentessa onoraria dell'Associazione Spagnola Contro il Cancro (AECC) e della sua Fondazione Scientifica, partecipando da allora alle riunioni e ai progetti dell'organizzazione.[11]

Regina di Spagna[modifica | modifica wikitesto]

La regina Letizia nell'ottobre 2015 ai Premi Principessa delle Asturie

Il 19 giugno 2014 divenne regina di Spagna dopo l'abdicazione del suocero Juan Carlos I. Nello stesso mese compì il suo primo viaggio al fianco del marito, dirigendosi in Vaticano ed esercitando il privilegio del bianco in quanto consorte cattolica di un sovrano cattolico.[20][21] Il 27 ottobre compì in solitaria il suo primo viaggio, recandosi a Vienna per l'apertura di una mostra di Diego Velázquez al Museo della storia dell'arte.[22]

Dal 25 al 29 maggio 2015 fece un viaggio in America centrale, recandosi nell'Honduras e ad El Salvador.[23] Succedette infatti alla regina Sofia nella promozione della cooperazione spagnola con l'estero, visitando i progetti dell'Agenzia Spagnola di Cooperazione Internazionale per lo Sviluppo (AECID).[23][24] Il 12 giugno è stata nominata Ambasciatrice Speciale della FAO per la Nutrizione da José Graziano da Silva.[25] Nello stesso anno acquisì dalla suocera la presidenza onoraria della Fondazione per l'Aiuto contro la Tossicodipendenza (FAD).[26]

Dall'11 al 14 dicembre 2017 visitò il Senegal con il segretario di Stato Fernando García Casas e la diplomatica Cristina Díaz Fernández-Gil.[27] Il 12 dicembre, nella sede della Croce Rossa del Senegal, venne presentato un progetto per la tutela dei diritti delle donne a Dakar e Thiès supportato dalla Croce Rossa Spagnola.[27] Il giorno dopo, a Ziguinchor, presenziò al lancio di un'iniziativa formativa contro la circoncisione femminile nella Casamance.[27] Il 20 maggio 2018 si recò nella Repubblica Dominicana e il 22 maggio ad Haiti, per essere ricevuta il giorno seguente dal presidente Jovenel Moïse.[28]

La regina Letizia all'apertura degli European Development Days 2018

Dal 28 al 30 aprile 2019 fu in viaggio in Mozambico, anche per prestare soccorso alle vittime del ciclone Idai.[29] Il 14 e il 15 dicembre 2020 compì un secondo viaggio cooperativo nell'Honduras, atterrando a La Ceiba con un aereo carico di materiale d'emergenza per far fronte ai danni causati dagli uragani Eta e Iota.[30][31] Dal 2 al 4 novembre 2021 effettuò con la segretaria di Stato Pilar Cancela Rodríguez una visita in Paraguay, concentrandosi sulla cultura, le donne e la sanità.[32] Il 12 dicembre tornò in Senegal, a Dakar, per inaugurare il primo Instituto Cervantes dell'Africa subsahariana.[33]

Dal 31 maggio al 2 giugno 2022 compì il suo settimo viaggio di cooperazione internazionale recandosi in Mauritania, con interesse agli ambiti della salute, della sicurezza alimentare e della parità tra i sessi.[34] Tra le iniziative da lei visitate vi furono il "Progetto Integrale di Attenzione alle Vittime di Violenza di Genere" e il "Progetto di Innovazione Agricola Regina Letizia", quest'ultimo nei pressi di Nouakchott.[34][35]

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Letizia con le figlie alla sfilata della festa nazionale spagnola del 2019

Letizia Ortiz e Filippo VI di Spagna hanno due figlie:

Titoli e trattamento[modifica | modifica wikitesto]

Altri titoli[modifica | modifica wikitesto]

Titoli storici della Corona di Spagna:

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
José Ortiz Pool Rosendo Ortiz  
 
Catalina Pool  
José Luis Ortiz Velasco  
Carmen Velasco Gutiérrez  
 
 
Jesús José Ortiz Álvarez  
Eulalio Álvarez de la Fuente Eustasio Álvarez Domínguez  
 
Plácida de la Fuente Aranda  
María del Carmen Álvarez del Valle  
Plácida del Valle Arribas Eustasio del Valle Martín  
 
Justa Arribas Aragón  
Letizia Ortiz Rocasolano  
Miguel Rocasolano Cebrián Miguel Rocasolano Pérez  
 
Francisca Cebrián  
Francisco Rocasolano Camacho  
María Camacho Rodríguez  
 
 
María Paloma Rocasolano Rodríguez  
Enrique Rodríguez Rodríguez  
 
 
Enriqueta Rodríguez Figueredo  
Mercedes Figueredo Duarte  
 
 
 

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Stemma da principessa delle Asturie
Monogramma di Filippo VI e Letizia
Monogramma da regina di Spagna
Stemma da regina di Spagna
Stendardo da regina di Spagna

Onorificenze spagnole[modifica | modifica wikitesto]

Dama di gran croce dell'Ordine di Carlo III - nastrino per uniforme ordinaria
Dama della Real Maestranza di Cavalleria di Siviglia - nastrino per uniforme ordinaria
Gran maestro dell'Ordine della regina Maria Luisa - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Membro dell'Ordine di Agostinho Neto (Angola) - nastrino per uniforme ordinaria
Dama di gran croce dell'Ordine del liberatore San Martín (Argentina) - nastrino per uniforme ordinaria
Dama di gran croce dell'Ordine al merito (Cile) - nastrino per uniforme ordinaria
Dama di gran croce straordinaria dell'Ordine di Boyacá (Colombia) - nastrino per uniforme ordinaria
Grande Medaglia Gwanghwa dell'Ordine al merito del servizio diplomatico (Corea del Sud) - nastrino per uniforme ordinaria
Dama dell'Ordine dell'Elefante (Danimarca) - nastrino per uniforme ordinaria
Dama di I classe dell'ordine della Croce della Terra Mariana (Estonia) - nastrino per uniforme ordinaria
Dama di gran croce dell'Ordine del Cuore d'oro (Filippine) - nastrino per uniforme ordinaria
Dama di gran croce dell'Ordine nazionale al merito (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria
Classe speciale della gran croce dell'Ordine al merito di Germania - nastrino per uniforme ordinaria
Dama di I classe dell'Ordine della Corona preziosa (Giappone) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di gran croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana (Italia) - nastrino per uniforme ordinaria
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— 25 ottobre 2021[50][51]
Commendatore di gran croce dell'Ordine delle Tre stelle (Lettonia) - nastrino per uniforme ordinaria
Gran cordone dell'Ordine al merito (Libano) - nastrino per uniforme ordinaria
Membro di classe eccezionale dell'Ordine della Sovranità (Marocco) - nastrino per uniforme ordinaria
Dama di gran croce dell'Ordine dell'Aquila azteca (Messico) - nastrino per uniforme ordinaria
Fascia Speciale dell'Ordine dell'Aquila Azteca (Messico) - nastrino per uniforme ordinaria
Dama dell'Ordine del Leone d'oro di Nassau (Paesi Bassi) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia dell'Investitura di Re Guglielmo Alessandro (Paesi Bassi) - nastrino per uniforme ordinaria
Dama di gran croce dell'Ordine della Corona (Paesi Bassi) - nastrino per uniforme ordinaria
Dama di gran croce dell'Ordine di Vasco Núñez de Balboa (Panama) - nastrino per uniforme ordinaria
Dama di gran croce dell'Ordine del Sole del Perù (Perù) - nastrino per uniforme ordinaria
Dama di gran croce dell'Ordine al merito per servizio distinto (Perù) - nastrino per uniforme ordinaria
Dama di gran croce dell'Ordine del Cristo (Portogallo) - nastrino per uniforme ordinaria
Dama di gran croce dell'Ordine della libertà (Portogallo) - nastrino per uniforme ordinaria
Dama di gran croce dell'Ordine del Fedele servizio (Romania) - nastrino per uniforme ordinaria
Membro dell'Ordine dei Serafini (Svezia) - nastrino per uniforme ordinaria
Dama di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica ungherese (Ungheria) - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Re Felipe e Letizia di Spagna festeggiano 17 anni di amore, su repubblica.it, 22 maggio 2021. URL consultato il 29 ottobre 2023.
  2. ^ Ortiz Rocasolano, Letizia, su treccani.it. URL consultato il 29 ottobre 2023.
  3. ^ Letizia, la giornalista divorziata che sarà regina di Spagna, su sport.ilmessaggero.it, 2 giugno 2014. URL consultato il 24 ottobre 2023.
  4. ^ a b c (ES) Sebastian Cabrices, Reina Letizia: biografía, carrera y vida de la reina de España, su vogue.mx, 23 aprile 2020. URL consultato il 29 ottobre 2023.
  5. ^ a b c d e f (EN) Susan Flantzer, Queen Letizia of Spain, su unofficialroyalty.com, 14 luglio 2014. URL consultato il 24 ottobre 2023.
  6. ^ (ES) Luis Fernando Romo, Muere Menchu Álvarez del Valle, la abuela y referente de la Reina Letizia, a los 93 años, su elmundo.es, 27 luglio 2021. URL consultato il 3 novembre 2023.
  7. ^ a b (EN) Luis Manuel de Villena Cabeza, Ana Togores Guisasola, su gw.geneanet.org. URL consultato il 3 novembre 2023.
  8. ^ (ES) Consuelo Font, Republicano, espontáneo y castizo: así era el abuelo de la Reina Letizia, su elmundo.es, 28 luglio 2015. URL consultato il 3 novembre 2023.
  9. ^ (EN) Frebault, María de la Paloma Rocasolano Rodríguez, su gw.geneanet.org. URL consultato il 3 novembre 2023.
  10. ^ Mino Vignolo, Muore la sorella della principessa Letizia, su corriere.it, 8 febbraio 2007. URL consultato il 24 ottobre 2023.
  11. ^ a b c d e f g h i j k l m n o (ESENCAEUGL) S.M. la Reina Doña Letizia, su casareal.es. URL consultato il 24 ottobre 2023.
  12. ^ a b c d e (EN) Letizia at 50: From DJ's granddaughter to Queen in five decades, su thinkspain.com, 15 settembre 2022. URL consultato il 26 ottobre 2023.
  13. ^ a b (ES) Letizia y México: otra historia de amor, su news.bbc.co.uk, 12 maggio 2004. URL consultato il 24 ottobre 2023.
  14. ^ (ES) Núria Tiburcio, Letizia, "la mejor periodista": el premio que recibió en 2001 (y el que recibe este martes), su vanitatis.elconfidencial.com, 25 novembre 2019. URL consultato il 4 novembre 2023.
  15. ^ (ES) Reina Letizia de España. El ataque a las Torres Gemelas de Nueva York le cambió su vida, su metrogas.com.ar, 12 settembre 2021. URL consultato il 26 ottobre 2023.
  16. ^ Luis Manuel de Villena Cabeza, Alonso Guerrero Pérez, su gw.geneanet.org. URL consultato il 24 ottobre 2023.
  17. ^ (ES) Ana Calvo, El secreto mejor guardado de la Reina Letizia, todos los detalles de su primera boda con Alonso Guerrero, su actual exmarido: del vestido de novia al menú del banquete nupcial, su mujerhoy.com, 3 febbraio 2021. URL consultato il 24 ottobre 2023.
  18. ^ (EN) Contributions Toward a History of Arabico-Gothic Culture, Gorgias Press, 31 dicembre 2002, pp. 262–330, ISBN 978-1-4632-0821-9. URL consultato il 5 febbraio 2020.
  19. ^ Letizia di Spagna, regina di fascino, in Corriere della Sera. URL consultato il 20 ottobre 2017.
  20. ^ (ES) Felipe VI y Letizia realizarán primera visita al papa Francisco, su elheraldo.hn. URL consultato il 29 ottobre 2023.
  21. ^ (ES) Felipe VI explica al papa Francisco el relevo en la Corona y espera que visite España, su amp.rtve.es, 30 giugno 2014. URL consultato il 29 ottobre 2023.
  22. ^ (EN) Queen Letizia flies solo for Austrian art affair, su thelocal.es, 27 ottobre 2014. URL consultato il 30 ottobre 2023.
  23. ^ a b (ES) Juan Diego Quesada, La Reina llega a Honduras en su primer viaje oficial en solitario, su elpais.com, 26 maggio 2015. URL consultato il 30 ottobre 2023.
  24. ^ (ESENCAEUGL) Viaje de Cooperación a Honduras y El Salvador, su casareal.es, 25 maggio 2015. URL consultato il 30 ottobre 2023.
  25. ^ (ITARZHENFRPTRUES) La Regina Letizia di Spagna nominata Ambasciatrice Speciale della FAO per la Nutrizione, su fao.org, 12 giugno 2015. URL consultato il 30 ottobre 2023.
  26. ^ (ES) La Reina Letizia, enérgica trabajadora de la Fundación de Ayuda Contra la Drogadicción (FAD), su lavanguardia.com, 18 dicembre 2017. URL consultato il 30 ottobre 2023.
  27. ^ a b c (ESENCAEUGL) Viaje de Cooperación a Senegal, su casareal.es, 12 dicembre 2017. URL consultato il 30 ottobre 2023.
  28. ^ (ES) La Reina Letizia visita la República Dominicana y Haití, su exteriores.gob.es, 22 maggio 2018. URL consultato il 30 ottobre 2023.
  29. ^ (ESENCAEUGL) Viaje de Cooperación a la República de Mozambique, su casareal.es, 28 aprile 2019.
  30. ^ (ES) Carmen Menéndez, La reina Letizia llega a Honduras con un cargamento de ayuda español, su es.euronews.com, 15 dicembre 2020. URL consultato il 30 ottobre 2023.
  31. ^ (ESENCAEUGL) Viaje de Su Majestad la Reina a la República de Honduras, su casareal.es, 14 dicembre 2020. URL consultato il 30 ottobre 2023.
  32. ^ (ESENCAEUGL) Viaje de Cooperación a la República del Paraguay, su casareal.es, 2 novembre 2021. URL consultato il 30 ottobre 2023.
  33. ^ (ES) Ane Olabarrieta, Letizia aterriza en Dakar luciendo su versión más profesional: así ha sido su llegada con regalo incluido, su elespanol.com, 13 dicembre 2021. URL consultato il 30 ottobre 2023.
  34. ^ a b (ESENCAEUGL) Viaje de Cooperación a la República Islámica de Mauritania, su casareal.es, 2 giugno 2022. URL consultato il 30 ottobre 2023.
  35. ^ (ESFREN) Nerea Belmonte, La visita de doña Letizia a Mauritania llega a su fin, su atalayar.com, 2 giugno 2022. URL consultato il 30 ottobre 2023.
  36. ^ Bollettino ufficiale di Stato
  37. ^ Agenda
  38. ^ (ES) Ordine della regina Maria Luisa. Blasones hispanos Archiviato il 15 marzo 2015 in Internet Archive..
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  40. ^ "Noblesse et Royautés" Archiviato il 15 marzo 2011 in Internet Archive. (French), State visit of Chile in Spain, March 2011
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  43. ^ Kongehuset
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  45. ^ Photo (JPG), su i9.tinypic.com. URL consultato il 14 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
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  47. ^ For the sake of identification of the Order of the Golden Heart, here is a page about another recipient Archiviato il 27 maggio 2013 in Internet Archive.
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  54. ^ See the 1st photo in this serie
  55. ^ "Noblesse et Royautés" Archiviato il 30 gennaio 2016 in Internet Archive. (French), State visit of Lebanon in Spain, October 2009
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  66. ^ Portogallo
  67. ^ Portogallo
  68. ^ Romanian Presidency, Tabella degli insigniti
  69. ^ Getty Images, State visit of Romanian President in Spain, November 2007, Group Photo
  70. ^ See the 3rd photo in this serie. The wider sash of the order is not to be mistaken with the narrower one of the Order of Charles III (2nd & 5th photos)
  71. ^ Getty Images, State Visit of Hungarian President, January 2005, Group photo, Felipe & Letizia, Letizia

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Regina consorte di Spagna Successore
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