Lelio Vittorio Valobra

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Lelio Vittorio Valobra (Genova, 2 marzo 1900Genova, 1976) è stato un avvocato italiano, di origine ebraica. Fu il presidente della DELASEM e esponente della cosiddetta resistenza ebraica.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Prima della seconda guerra mondiale Valobra era un esponente di spicco della comunità ebraica di Genova, fu l'oratore ufficiale all'inaugurazione, nel 1935, della nuova sinagoga della città, in cui dirà: "L'orgoglio di poter innalzare un Tempio... è in noi alimentato dal clima politico nel quale viviamo, che, primo interprete ed esaltatore del sacrificio, ha restituito agli italiani quella fierezza di se stessi e quell'ordine interno che sono indispensabili al divenire di una nazione".[1]

Nell'ottobre del 1938, dopo la proclamazione delle leggi razziali e il passaggio in Italia di ebrei in fuga dopo l'annessione dell'Austria da parte del Terzo Reich, Valobra, su indicazione dell'Unione ebraica, di cui era vicepresidente, venne incaricato di organizzare le attività di soccorso e coordinare la permanenza in Italia dei profughi ebraici.

La DELASEM[modifica | modifica wikitesto]

Il 1º dicembre 1939 venne fondata una organizzazione legale chiamata DELASEM (Delegazione per l'Assistenza agli Emigranti), strutturata su indicazione dell'Unione delle comunità israelitiche italiane e l'avvocato Valobra fu chiamato alla sua dirigenza. Lo scopo dell'associazione era l'aiuto all'espatrio e alla sopravvivenza sia per i profughi ebrei internati o confinati sia per quelli che si erano resi irreperibili per evitare internamenti.

Valobra si rese protagonista di memorabili azioni per il salvataggio di bimbi ebrei: nel primavera del 1942 si recò nella campagna attorno a Lubiana, ove sapeva che si trovava un gruppo di bimbi ebrei dell'Europa orientale sopravvissuti all'uccisione dei genitori da parte dei nazisti. Valobra raccolse 42 bambini e riuscì a trasportarli prima a Lubiana e poi durante il marzo-aprile 1943 a Nonantola, a "Villa Emma"[2] vicino a Modena. A Nonantola costoro furono accolti con generosa solidarietà e, dopo l'8 settembre 1943, nascosti e protetti dalla popolazione locale durante i rastrellamenti nazisti finché si riuscì a provvedere al loro espatrio in Svizzera.[3].

Rapporti con la Chiesa cattolica[modifica | modifica wikitesto]

Con l'8 settembre 1943 e l'occupazione tedesca cominciò il periodo della clandestinità. Valobra, coadiuvato da Raffaele Cantoni e Massimo Teglio, prese contatti col cardinale Pietro Boetto, che guidava la diocesi di Genova, e costui incaricò il suo segretario don Francesco Repetto affinché l'attività della DELASEM potesse proseguire e fossero forniti aiuti materiali e rifugio agli ebrei perseguitati, sia italiani sia stranieri.[4].

Nel novembre 1943, dopo le notizie sulle deportazioni avvenute di ebrei genovesi e della comunità di Montecatini, Valobra, nascosto dal vescovo di Chiavari, dovette rifugiarsi in Svizzera, da dove proseguì a dirigere l'organizzazione DELASEM e i contatti con la centrale genovese, fino alla fine della guerra.

Ricerche e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Vennero sottoposti 800 telegrammi all'interesse della polizia della Repubblica di Salò: la particolarità era che il firmatario di tale ragguardevole quantità di materiale sospetto era l'ebreo genovese Lelio Vittorio Valobra; tale documentazione oggi depositata in apposito fondo[5][6] ha permesso allo storico genovese Sandro Antonini[7] di ridefinire le dimensioni e l'importanza del soccorso ebraico a Genova e in Liguria[8].

Il nome di Valobra è inscritto nel Jerusalem Golden Book del Jewish National Fund a Gerusalemme[9].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Chiara Bricarelli, Una gioventù offesa: ebrei genovesi ricordano, Editrice La Giuntina, 1995, ISBN 88-8057-021-8
  2. ^ su villa Emma
  3. ^ Susan Zuccotti, Furio Colombo, The Italians and the Holocaust: persecution, rescue, and survival U. of Nebraska Press, 1996 ISBN 0-8032-9911-7
  4. ^ Susan Zuccotti, Holocaust Odysseys: The Jews of Saint-Martin-Vesubie and Their Flight, Yale University Press, 2007, ISBN 0300122942
  5. ^ Centro documentazione ebraica contemporanea, Milano Documentazione di grande interesse specialmente nei fondi Lelio Vittorio Valobra ed Emilio Canarutto, tra gli animatori della DELASEM e del soccorso ai profughi "ebrei" in Svizzera
  6. ^ governo.it/Presidenza Risvolti Patrimoniali Della Fuga Verso La Svizzera (PDF), su governo.it. URL consultato il 22 luglio 2008 (archiviato dall'url originale il 18 novembre 2007).
  7. ^

    «Sandro Antonini, storico ligure ormai a tempo pieno, si occupa da più di un decennio di storia contemporanea, segnatamente del periodo tra le due guerre, dopo essersi occupato di storia del territorio. Fra le sue pubblicazioni: Catene al pensiero e anelli ai polsi, sulla censura durante la seconda guerra mondiale, Delasem - Storia della più grande organizzazione ebraica italiana di soccorso durante la seconda guerra mondiale, La Liguria di Salò e i primi due volumi della Storia della Liguria durante il fascismo: Dal biennio rosso alla marcia su Roma: 1919-1922; Fascisti, cospiratori, affermazione del regime: 1923-1925.»

    da C.G.I.L. lombarda Archiviato il 20 novembre 2005 in Internet Archive.
  8. ^ Sandro Antonini, Soccorso "ebraico durante la seconda guerra mondiale",De Ferrari editore.
  9. ^ libro dei giusti Archiviato il 29 febbraio 2008 in Internet Archive.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Bonilauri F., Maugeri V Le comunità ebraiche a Modena e a Carpi Giuntina
  • Renata Broggini La Frontiera Della Speranza: Gli Ebrei Dall'italia Verso La Svizzera, 1943-1945 Mondadori 1988
  • Gina Formiggini Stella d'Italia, stella di David: Gli ebrei dal Risorgimento alla Resistenza Mursia 1970
  • Chiara Bricarelli Una gioventù offesa. Ebrei genovesi ricordano Giuntina editore
  • Alberto Lovatto, Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Vercelli "Cino Moscatelli".Dalle leggi razziali alla deportazione : ebrei tra antisemitismo e solidarietà : atti della giornata di studi, Torrazzo, 5 maggio 1989 OCLC 30558999Pierre Blet, S.J.;
  • Angelo Martini; Burkhart Schneider Actes et documents du Saint Siège relatifs à la Seconde Guerre mondiale. Libreria editrice vaticana 1975
  • a cura di Società editrice il Mulino Storia contemporanea il Mulino 1970
  • Guido Valabrega, Centro di documentazione ebraica contemporanea Sezione italiana Gli Ebrei in Italia durante il fascismo Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea
  • Alessandrone Perona E. Cavaglion A.Luoghi Della Memoria, Memoria Dei Luoghi Nelle Regioni Alpine Occidentali - (1940-1945) Blu Edizioni
  • Francesca Sofia, Mario Toscano Stato nazionale ed emancipazione ebraica: atti del Convegno "Stato nazionale società civile e minoranze religiose: l'emancipazione degli ebrei in Francia, Germania e Italia tra rigenerazione morale e intolleranza. Bonacci 1992
  • Annali della Fondazione Ugo La Malfa (2004) [volume 19]
  • Daniel Carpi, Leone Carpi, Attilio Milano, Alexander Rofé Scritti in memoria di Leone Carpi: saggi sull'ebraismo italiano Fondazione Sally Mayer
  • Carlo Spartaco Capogreco Ferramonti : la vita e gli uomini del più grande campo d'internamento fascista (1940-1945) Giuntina
  • Carlo Maria Martini, Carla Bettinelli, Guido Formigoni, L'assurdo di Auschwitz e il mistero della croce Ancora
  • Enzo Biagi, Storia del fascismo, SADEA-della Volpe
  • Michele Sarfatti, The Jews in Mussolini's italy : from equality to persecutionUniversity of Wisconsin Press, 2007 ISBN 978-0-299-21734-1
  • Margherita Marchione, Yours is a Precious Witness: Memoirs of Jews and Catholics in Wartime Italy Paulist Press ISBN 0-8091-4032-2

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]