Lea Karen Gramsdorff

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Lea Karen Gramsdorff (Lecco, 7 marzo 1974) è un'attrice italiana, di origine tedesca.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Studia recitazione presso il Centro sperimentale di cinematografia tra il 1994 e il 1996, periodo durante il quale partecipa a diversi cortometraggi per la regia di Salvatore Mereu e Carmelo Bonvissuto. Dal 1996 al 1999 frequenta "School After Theatre", master di specializzazione diretto dal regista e pedagogo russo Jurij Alschitz.

Debutta come attrice cinematografica nel film corale di Ettore Scola La cena (1998), in cui interpreta con una performance giudicata "sorprendente" il ruolo della figlia di Stefania Sandrelli[1]. Nel frattempo, recita anche in varie fiction tv, tra cui: L'avvocato Porta, diretta da Franco Giraldi, e Ama il tuo nemico (1999), diretta da Damiano Damiani.

Nel 2001 da Roma si trasferisce a Cagliari[2], dove scopre la passione per la pittura: partecipa a diverse mostre collettive presso gallerie private e in spazi museali, poi nel 2005 tiene la sua prima mostra personale dal titolo Per Luglio Kaputt[3], cui fanno seguito Casi e Isolati (2008), Dal Nulla[4] (2010), Exodus (2013/2019), Se fossi qui. Lettere d'amore dai porti di mare[5] (2015), Lexikon[6] (2017), Lebenslaub. Come d'autunno, l'autunno (2020).

Parallelamente, porta avanti la sua carriera d'attrice, dividendosi tra progetti cinematografici, televisivi, e la collaborazione con il teatro stabile di ricerca e di innovazione Akròama anche nelle vesti di regista e pedagoga.

Teatrografia[modifica | modifica wikitesto]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Cortometraggi[modifica | modifica wikitesto]

  • Notte rumena, regia di Salvatore Mereu (1995)
  • Altra sonata a Kreutzer, regia di Carmelo Bonvissuto (1995)
  • I giardini della memoria, regia di Alessandro Caruso (1999)
  • Libera me, regia di Jérôme Bellavista Caltagirone (1999)
  • L'isola di Zelda, regia di Anna Wasch (2004)
  • La cura, regia di Tomaso Mannoni (2007)
  • Viaggio in Barbagia, regia di Francesco Casu (2009)
  • Enfasi mistica di un amore oscuro, regia di Gianluca Morini (2012)
  • Il nostro concerto, regia di Francesco Piras (2018)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Roberto Silvestri, Un invito a cena senza delitto, in il manifesto, 27 novembre 1998.
  2. ^ Massimiliano Messina, Lea Karen Gramsdorff. A Cagliari dopo Scola e Wertmüller, in Sardegna Quotidiano, 11 novembre 2011, p. 20.
  3. ^ Roberto Mura, Per Luglio Kaputt e sentimenti prêt-à-porter. Il sogno tra colore e forma, in Il Giornale di Sardegna, 8 dicembre 2005.
  4. ^ Maurizio Memoli, Dal Nulla rivela l'arte di Lea Gramsdorff (PDF), in Sardinews, giugno 2010, p. 33. URL consultato il 26 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 12 dicembre 2012).
  5. ^ Caterina Pinna, L'amore viaggia per mare: storie sotto il cielo stellato, in L'Unione Sarda, 13 settembre 2015. URL consultato il 26 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2015).
  6. ^ Raffaella Venturi, "Il sillabario visivo di Lea", in L'Unione Sarda, 1 dicembre 2017, su the Lea Gramsdorff archives. URL consultato il 6 aprile 2022.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]