Le idi di marzo (film)

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Le idi di marzo
Ryan Gosling in una scena del film
Titolo originaleThe Ides of March
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno2011
Durata101 min
Rapporto2,35:1
Generedrammatico, thriller
RegiaGeorge Clooney
SoggettoBeau Willimon (lavoro teatrale)
SceneggiaturaGeorge Clooney, Grant Heslov, Beau Willimon
ProduttoreGrant Heslov, George Clooney, Brian Oliver
Produttore esecutivoNigel Sinclair, Guy East, Stephen Pevner, Leonardo DiCaprio, Jennifer Killoran, Todd Thompson, Nina Wolarsky, Barbara A. Hall
Casa di produzioneColumbia Pictures, Appian Way Productions, Cross Creek Pictures, Exclusive Media, Smokehouse Pictures
Distribuzione in italiano01 Distribution
FotografiaPhedon Papamichael
MontaggioStephen Mirrione
Effetti specialiRussell Tyrrell, Thomas J. Smith
MusicheAlexandre Desplat
ScenografiaSharon Seymour, Chris Cornwell, Maggie Martin
CostumiLouise Frogley
TruccoJulie Hewett
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Le idi di marzo (The Ides of March) è un film del 2011 diretto e interpretato da George Clooney, tratto dall'opera teatrale Farragut North di Beau Willimon.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Stephen Meyers è un giovane e brillante addetto stampa per la campagna elettorale di Mike Morris, governatore della Pennsylvania e candidato alle primarie democratiche per la presidenza, in competizione con il senatore dell'Arkansas Ted Pullman. I candidati sono in campagna elettorale in Ohio, ed entrambi i loro collaboratori stanno tentando di ottenere il sostegno del senatore della Carolina del Nord Franklin Thompson, che, con la sua influenza presso i grandi elettori democratici, può garantire a uno dei due sfidanti la vittoria.

Dopo un dibattito, Meyers viene contattato dal capo della campagna di Pullman, Tom Duffy, per un incontro segreto. In seguito a tale conversazione chiede al suo capo, il responsabile della campagna di Morris, Paul Zara, di essere richiamato, ma poi si incontra con Duffy, che gli offre una posizione nella campagna del senatore Pullman. Meyers rifiuta, affermando di aver sposato la campagna di Morris e di credere nelle sue idee. Duffy lo assicura che il suo ottimismo non durerà, poiché Morris potrebbe essere cinico e corrotto come molti altri candidati. Successivamente Zara chiama Meyers per chiedergli cosa avesse da dirgli, ma Meyers minimizza, rispondendo che tutto è stato risolto.

In piena campagna elettorale, Meyers si impegna in una relazione con Molly Stearns, una stagista della campagna di Morris e figlia di Jack Stearns, presidente del Democratic National Committee. Grazie a una telefonata di Morris nel cuore della notte, Meyers scopre che il candidato e la stagista hanno avuto rapporti durante una tappa della campagna in Iowa diverse settimane prima, e che Molly è rimasta incinta. Meyers decide di aiutare la ragazza offrendole i soldi per l'aborto, con la condizione di lasciare la campagna subito dopo.

Spinto dall'onestà, Meyers confida a Zara di essersi incontrato con Duffy, il quale gli ha rivelato che Pullman offrirà al senatore Thompson la posizione di segretario di Stato, garantendosi così la vittoria. Ida Horowicz, una giornalista del New York Times, si incontra con Meyers, rivelandogli che una fonte anonima l'ha informata del suo incontro con Duffy, che pubblicherà la notizia a meno che lui non le dia tutte le informazioni circa l'incontro fra Zara e Thompson. Meyers chiede aiuto a Zara, che gli rivela di essere stato proprio lui a informare la giornalista; quindi Zara licenzia Meyers per la sua slealtà nei confronti della campagna, dimostrata dal suo incontro con Duffy.

In preda alla collera, Meyers si reca da Duffy e si offre di lavorare per la campagna di Pullman, ma l'uomo rifiuta, sostenendo di non volere una seconda scelta dettata dalla rabbia. Meyers si ritrova vittima di uno schema machiavellico, in cui Duffy ammette di aver incontrato Meyers al fine di indurlo a raccontare tutto a Zara, così che Zara potesse rimuovere Meyers dalla campagna di Morris, indebolendo il candidato. Nel frattempo, dopo aver abortito, Molly viene a sapere che Meyers è stato licenziato e, temendo che il suo segreto possa essere rivelato, si suicida con una overdose di pillole.

Meyers ha un duro confronto con Morris, in cui il giovane chiede al governatore di sollevare Zara dal suo incarico per darlo a lui, e di offrire a Thompson la vicepresidenza in modo da garantirsi il suo appoggio, altrimenti la sua relazione con Molly verrà resa pubblica. Morris cede al ricatto quando Meyers sostiene di essere in possesso di un biglietto d'addio trovato in camera di Molly. Dopo il funerale di Molly, Zara si complimenta con Meyers per essere entrato a pieno negli intrighi della politica e di aver tratto vantaggio dalle ultime vicende. Nonostante la sconfitta in Ohio, avendo accettato Thompson e i suoi delegati, Morris si appresta a vincere le primarie come rappresentante dei democratici, in corsa per la futura presidenza degli Stati Uniti d'America.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Nell'ottobre del 2010, Clooney firma per produrre, dirigere ed interpretare un adattamento cinematografico della piéce teatrale di Broadway Farragut North di Beau Willimon, basata sulle primarie del 2004 del democratico Howard Dean. Exclusive Media Group, Cross Creek Pictures, Smokehouse Pictures e la Appian Way Productions di Leonardo DiCaprio hanno finanziato il film.

Con un budget di oltre 12 milioni di dollari,[1] le riprese sono iniziate a Cincinnati, Ohio, nel febbraio 2011, successivamente la lavorazione ha avuto luogo nel centro di Detroit e Ann Arbor, Michigan.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

È stato presentato in prima mondiale il 31 agosto 2011 come film d'apertura della 68ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, partecipando al concorso.[2] Negli Stati Uniti la distribuzione del film, effettuata dalla Sony Pictures, è iniziata il 7 ottobre. In Italia è stato distribuito nelle sale il 16 dicembre 2011 dalla 01 Distribution.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Movie Projector: 'Real Steel' to crush 'Ides of March', su latimesblogs.latimes.com, latimes.com, 6 ottobre 2011. URL consultato il 3 febbraio 2014.
  2. ^ Biennale di Venezia al via con "Le idi di Marzo". Clooney fustiga l'America dei poteri forti, su ilsole24ore.com, 31 agosto 2011. URL consultato il 3 febbraio 2014.

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