Le Morne Brabant

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Le Morne Brabant
StatoBandiera di Mauritius Mauritius
DistrettoBlack River
Coordinate20°27′38″S 57°18′49″E / 20.460556°S 57.313611°E-20.460556; 57.313611
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Mauritius
Le Morne Brabant
Le Morne Brabant
 Bene protetto dall'UNESCO
Paesaggio culturale di Le Morne
 Patrimonio dell'umanità
TipoCulturali
Criterio(iii) (vi)
PericoloNon in pericolo
Riconosciuto dal2008
Scheda UNESCO(EN) Le Morne Cultural Landscape
(FR) Paysage culturel du Morne

Le Morne Brabant è una penisola situata all'estremità sud-occidentale di Mauritius, nonché il lato più ventoso dell'isola.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La penisola si distingue per l'ononima sommità, un monolito di roccia basaltica alto 556 metri sul livello del mare.[1][2]

La sommità copre un'area di oltre 12 ettari. Esistono numerose grotte sulle ripe rocciose. È circondata da una laguna ed è una famosa attrazione turistica. La collina divenne famosa nel XIX secolo quando alcuni schiavi fuggiaschi usarono Le Morne Brabant come nascondiglio. Dopo l'abolizione della schiavitù a Mauritius, una spedizione di polizia si recò alla roccia il 1º febbraio 1835 per dire agli schiavi che erano persone libere. Gli schiavi interpretarono male l'arrivo dei poliziotti, e si lanciarono nel vuoto morendo. Da quel giorno, ogni anno, i mauriziani creoli celebrano una commemorazione dell'abolizione della schiavitù.

La penisola di Le Morne beneficia di un micro-clima.

Venne candidata a diventare patrimonio dell'umanità nel 2003. Nel 2008 la procedura si concluse con l'iscrizione nella lista da parte dell'UNESCO.[3]

Flora[modifica | modifica wikitesto]

Fiore di Trochetia boutoniana, di colore rosso acceso
Trochetia boutoniana, fiore nazionale di Mauritius, è nativa di Morne Brabant.

Alcuni sopralluoghi effettuati negli anni 2000 hanno evidenziato la presenza di una flora variegata, fra cui due specie endemiche della montagna di Morne Brabant: Helichrysum mauritianum e Trochetia boutoniana.[4] Quest'ultima si trova allo stato selvatico solo a Le Morne e il suo fiore è dal 1992 il fiore nazionale delle Mauritius.[5]

La penisola ospita anche varie specie a rischio di estinzione, tra cui Hibiscus fragilis[6], Senecio lamarckianus[7], noto come bois de chèvre, Tabernaemontana persicariifolia[8], Polyscias dichrostachya[9], Diospyros chrysophyllos[10], Diospyros leucomelas[11], Diospyros melanida[12], Diospyros neraudii[13], Diospyros tessellaria[14], Canarium paniculatum[15], e Badula crassa[16]. Sono presenti anche alcune specie alloctone, tra cui Hiptage benghalensis e Lantana camara che fanno parte dell'elenco delle cento tra le peggiori specie alloctone invasive al mondo.

Elenco di piante presenti a Le Morne Brabant[17][18]
Elenco di piante invasive presenti a Le Morne Brabant[17]

Fauna[modifica | modifica wikitesto]

Tre pipistrelli appesi a testa in giù su una rete metallica
La volpe volante maggiore delle Mascarene è una delle specie a rischio presente a Le Morne.

I sopralluoghi degli anni 2000 a Le Morne hanno evidenziato la presenza di diverse specie, tra cui la volpe volante maggiore delle Mascarene (Pteropus niger) e la Salangana delle Mascarene (Collocalia francica), classificate come specie a rischio.[19][20] Sono state rilevate anche diverse specie introdotte, tra cui il macaco cinomolgo, la maina comune, la chiocciola africana gigante, e la lumaca lupo, tutte classificate fra le cento tra le peggiori specie alloctone invasive al mondo. In particolare, sono stati osservati gruppi di macaco cinomolgo nella sommità della montagna.[21] Essi rappresentano un pericolo per la fauna e flora autoctona perché si nutrono di uova, piccoli uccelli e di semi delle piante indigene.[21]

Elenco della fauna presente a Le Morne[22]

Impatto culturale ed estetico[modifica | modifica wikitesto]

Questa penisola è il secondo patrimonio dell'umanità di Mauritius, insieme ad Aapravasi Ghat; insieme formano una perfetta descrizione di schiavismo e servitù debitoria[non chiaro], due eventi che hanno rivoluzionato la Mauritius moderna.

Il poeta Khal Torabully, che sviluppò il concetto di coolitude, è originario di questa zona.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vincent Noyoux, Mauritius, collana Geoguide, Touring Editore, 2005, p. 136, ISBN 9788836531448. URL consultato il 21 marzo 2022.
  2. ^ (EN) Krish Seetah, The archaeology of Mauritius, in Antiquity, vol. 89, n. 346, 2015, DOI:10.15184/aqy.2015.75. URL consultato il 21 marzo 2022.
  3. ^ Iscrizione di Le Morne tra i patrimoni dell'umanità
  4. ^ World Heritage List application, pp. 42.
  5. ^ (EN) Governo delle Mauritius, National Flower, su govmu.org (archiviato dall'url originale il 21 marzo 2022).
  6. ^ (EN) Bachraz, V. (TPTNC) & Strahm, W. 2000, Hibiscus fragilis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 21 marzo 2022.
  7. ^ (EN) Page, W. & Florens, D. 2000, Senecio lamarckianus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 22 marzo 2022.
  8. ^ (EN) IUCN, Tabernaemontana persicariifolia, su iucnredlist.org, 1º gennaio 1998. URL consultato il 22 marzo 2022.
  9. ^ (EN) IUCN, Polyscias dichroostachya, su iucnredlist.org, 1º gennaio 1998. URL consultato il 22 marzo 2022.
  10. ^ (EN) IUCN, Diospyros chrysophyllos, su iucnredlist.org, 1º gennaio 2000. URL consultato il 22 marzo 2022.
  11. ^ (EN) IUCN, Diospyros leucomelas, su iucnredlist.org, 1º gennaio 1998. URL consultato il 22 marzo 2022.
  12. ^ (EN) IUCN, Diospyros melanida, su iucnredlist.org, 1º gennaio 1998. URL consultato il 22 marzo 2022.
  13. ^ (EN) IUCN, Diospyros neraudii, su iucnredlist.org, 1º gennaio 1998. URL consultato il 22 marzo 2022.
  14. ^ (EN) IUCN, Diospyros tessellaria, su iucnredlist.org, 1º gennaio 1998. URL consultato il 22 marzo 2022.
  15. ^ (EN) IUCN, Canarium paniculatum, su iucnredlist.org, 1º gennaio 1998. URL consultato il 22 marzo 2022.
  16. ^ (EN) IUCN, Badula crassa, su iucnredlist.org, 30 giugno 2000. URL consultato il 22 marzo 2022.
  17. ^ a b World Heritage List application, pp. 46-47.
  18. ^ (EN) Jean Claude Sevathian, Plant Survey (PDF), Mauritian Wildlife Foundation, Luglio 2004.
  19. ^ (EN) IUCN, Pteropus niger, su iucnredlist.org, 19 novembre 2017. URL consultato il 25 marzo 2022.
  20. ^ (EN) IUCN, Aerodramus francicus, su iucnredlist.org, 12 luglio 2019. URL consultato il 25 marzo 2022.
  21. ^ a b (EN) R. Rutty, A Brief Ecological and Environmental Survey of Le Morne Brabant, Forestry Service - Ministry of Agriculture, Food Technology and Natural Resource, 15 luglio 2004.
  22. ^ World Heritage List application, p. 48.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

(EN) Ministero dell'Arte e della Cultura della Repubblica di Mauritius e Le Morne Heritage Trust Fund, The Le Morne Cultural Landscape - Application for Inscription on the World Heritage List (PDF), gennaio 2007.

  • Dominique Auzias, Jean-Paul Labourdette: Maurice, Rodrigues Le Petit futé. Country guide (Online) (FR)
  • Rosabelle Boswell: Le Malaise Créole: Ethnic Identity in Mauritius Berghahn Books, 2006. ISBN 1-84545-075-2

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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