Lasa (Italia)

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Lasa
comune
(IT) Lasa
(DE) Laas
Lasa – Stemma
Lasa – Veduta
Lasa – Veduta
Il paese visto dalla Ferrovia marmifera di Lasa
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Trentino-Alto Adige
Provincia Bolzano
Amministrazione
SindacoVerena Tröger (SVP) dal 22-9-2020
Lingue ufficialiItaliano, Tedesco
Territorio
Coordinate46°36′59.81″N 10°42′00.57″E / 46.616614°N 10.700159°E46.616614; 10.700159 (Lasa)
Altitudine868 m s.l.m.
Superficie110,23 km²
Abitanti4 100[2] (31-8-2020)
Densità37,19 ab./km²
FrazioniAlliz (Allitz), Cengles (Tschengls), Oris (Eyrs), Parnez (Parnetz), Tanas (Tanas), Tarnello (Tarnell)
Comuni confinantiMalles Venosta, Martello, Prato allo Stelvio, Silandro, Sluderno, Stelvio
Altre informazioni
Cod. postale39023
Prefisso0473
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT021042
Cod. catastaleE457
TargaBZ
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[3]
Cl. climaticazona F, 3 825 GG[4]
Nome abitanti(IT) lasini
(DE) Laaser[1]
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Lasa
Lasa
Lasa – Mappa
Lasa – Mappa
Posizione del comune di Lasa nella provincia autonoma di Bolzano
Sito istituzionale

Lasa (Laas in tedesco; Loos in dialetto sudtirolese, pronunciato [lo:s][5]) è un comune italiano di 4 100 abitanti della provincia autonoma di Bolzano in Trentino-Alto Adige. È situato in Val Venosta, lungo il corso del fiume Adige, ad un'altitudine media di 868 m s.l.m. (che oscilla tra un minimo di 832 e un massimo di 3545 m s.l.m.).

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo è attestato come Las nel 1143 e probabilmente ha un'origine preromana.[6]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Strage di Lasa.

Il 2 maggio 1945, nell'ultima fase della seconda guerra mondiale, il paese fu teatro della "Strage di Lasa", attuata dalla Wehrmacht come rappresaglia contro un tentativo di furto di munizioni realizzato da operai italiani ai danni della polveriera di Cengles: in essa morirono 9 persone, fucilate dai soldati tedeschi.[7]

La polveriera di Cengles

La polveriera, dipendente dalla caserma Druso di Silandro, venne dismessa negli anni 1990 e in parte demolita. Solo il vecchio corpo di guardia (riattato a falegnameria da un contadino del posto) rimase in piedi fino al 2010, allorché fu definitivamente smantellato.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma rappresenta un martello e due scalpelli rossi, disposti in banda su sfondo bianco rigato di nero.

Il campo bianco e nero simboleggia i giacimenti di marmo, il martello e gli scalpelli gli strumenti per la sua lavorazione (principale risorsa del borgo).[8] Lo stemma è stato adottato il 27 settembre 1966.[9]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

  • Acquedotto storico. Il paese era attraversato da un acquedotto in pietra sopraelevato (denominato, in lingua tedesca, Kandlwaal), lungo 600 metri e alto tra i 15 e i 32 metri. Nel 1907 l'acquedotto venne distrutto da un incendio, che ne lasciò integre solo alcune parti a cavallo del fiume Adige.

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Ripartizione linguistica[modifica | modifica wikitesto]

La sua popolazione è in larga maggioranza di madrelingua tedesca:

% Ripartizione linguistica (gruppi principali)[10]
98,09% madrelingua tedesca
1,67% madrelingua italiana
0,24% madrelingua ladina

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[11]

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Il marmo[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Marmo di Lasa.
Il ripido percorso della Ferrovia marmifera di Lasa.
Resti dell'acquedotto storico (Kandlwaal)

Lasa è famosa per la produzione di marmo pregiato, molto apprezzato già dai tempi dei Romani (anche se lo sfruttamento sistematico ebbe inizio ai primi del Novecento). Con il marmo di Lasa venne scolpita - a puro titolo d'esempio - la statua di Walther von der Vogelweide sita nell'omonima piazza centrale di Bolzano.

Agricoltura[modifica | modifica wikitesto]

Dal punto di vista agricolo, rilevante è la produzione di albicocche.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Il paese è servito (attraverso la stazione di Lasa) dalla ferrovia della Val Venosta, che collega Merano a Malles Venosta.

Nel territorio comunale si trova la ferrovia marmifera di Lasa, una linea ferroviaria adibita al trasporto merci che - tramite un tratto in piano e una ripida funicolare - collega la vallata alle cave di marmo di Lasa situate sulle montagne del versante sud della valle, ed è presente lo sbarramento (una traversa fluviale a tre luci lunga 34 m circa) che alimenta la centrale idroelettrica di Castelbello-Ciardes, gestita da Alperia.[12]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
nel 1954 Karl Gartner - Sindaco
nel 1956 Ernst Muther - Sindaco
2005 2020 Andreas Tappeiner SVP Sindaco
2020 Verena Tröger SVP Sindaco

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ AA. VV., Nomi d'Italia. Origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni, Novara, Istituto geografico De Agostini, 2006, p. 333.
  2. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2020 (dato provvisorio).
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Carlo Tagliavini, Teresa Capello, Dizionario degli Etnici e Toponimi italiani, Bologna, ed. Pàtron, 1981.
  6. ^ AA.VV., Nomi d'Italia. Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2004.
  7. ^ Strage di Lasa, ecco cosa accadde - Alto Adige
  8. ^ Stemma del Comune di Lasa, su Comune di Lasa.
  9. ^ (EN) Tirol Atlas Lasa
  10. ^ Astat Censimento della popolazione 2011 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - giugno 2012
  11. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  12. ^ Alperia: Centrali di Glorenza e Castelbello, su alperia.eu. URL consultato il 28 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2018).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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