Tesero

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Tesero
comune
Tesero – Stemma
Tesero – Veduta
Tesero – Veduta
Via IV Novembre e campanile della chiesa parrocchiale di Sant'Eliseo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Trentino-Alto Adige
Provincia Trento
Amministrazione
SindacoElena Ceschini (lista civica Per Tesero e la sua gente) dal 10-5-2015 (2º mandato dal 21-9-2020)
Territorio
Coordinate46°17′21.62″N 11°30′40.82″E / 46.289338°N 11.51134°E46.289338; 11.51134 (Tesero)
Altitudine1 000 m s.l.m.
Superficie50,55 km²
Abitanti2 934[2] (31-10-2021)
Densità58,04 ab./km²
FrazioniLago, Pampeago, Piera, Stava
Comuni confinantiCavalese, Nova Ponente (BZ), Panchià, Pieve Tesino, Predazzo, Ville di Fiemme
Altre informazioni
Cod. postale38038
Prefisso0462
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT022196
Cod. catastaleL147
TargaTN
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[3]
Cl. climaticazona F, 4 028 GG[4]
Nome abitantiteserani (i tiézeri[1])
Patronosant'Eliseo
Giorno festivo14 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Tesero
Tesero
Tesero – Mappa
Tesero – Mappa
Posizione del comune di Tesero
nella provincia autonoma di Trento
Sito istituzionale

Tesero (Tiézer in dialetto trentino[5]) è un comune italiano di 2 934 abitanti della provincia autonoma di Trento.[6]

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il rio Stava lungo la strada Tesero - Stava.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Il centro abitato di Tesero si trova a nord-est di Trento, racchiuso tra le catene montuose del Latemar (è ai piedi dei Cornacci, gruppo del Cornon) e del Lagorai, e occupa le rive del torrente rio Stava.[7]

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Il clima è temperato. Nei mesi estivi la temperatura media è attorno ai 17/18 gradi centigradi, mentre la minima invernale media è poco al di sotto dello zero. Le precipitazioni sono significative e non vi sono mai periodi troppo secchi. La piovosità media annuale è di 780 mm circa.[8]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Primi insediamenti[modifica | modifica wikitesto]

Le prime tracce di presenza umana in Val di Fiemme sono del Mesolitico, e con alta probabilità sono legate a brevi incursioni stagionali di popolazioni che solitamente vivevano in valli vicine. In alta quota alcuni siti testimoniano che questi visitatori cercavano prede da cacciare o piante commestibili. I primi luoghi frequentati furono la Catena del Lagorai ed i passi di Lavazè e di Pampeago. Nel 1971 vennero trovati in zona lame in selce mesolitiche.

Si dovrà tuttavia attendere il Neolitico per avere tracce dei primi insediamenti residenziali permanenti. Solo in quel periodo l'agricoltura e l’allevamento iniziarono ad interessare la valle, più disagiata rispetto ad altre poste sulle principali vie di traffico preistorico.

Dell'Età del rame e di quella del Bronzo si sono rinvenuti pochi reperti, e si tratta per lo più di manufatti in terracotta o in legno. La popolazione rimase scarsa in valle anche durante l'Età del ferro. Il professor Leonardi dell’Università di Ferrara rinvenne, in Val di Stava, alcune piccole cavità di origine sicuramente umana anche se di difficile datazione.[9]

Età romana e medievale[modifica | modifica wikitesto]

In epoca romana le testimonianze diventano lentamente più numerose. In Val di Stava si sono rinvenuti un pilum ed una moneta del tempo dell’imperatore Commodo. Risulta ancora difficile stabilire quando nella valle arrivò il Cristianesimo.

Un importante testo che ci è pervenuto risale al XII secolo e si tratta dei patti Ghebardini che sancirono l'istituzione della Magnifica Comunità di Fiemme. La Comunità, in un secondo tempo, venne suddivisa in vari quartieri, ed uno di questi fu quello di Tesero.[9]

Panorama di Tesero da Masi di Cavalese.

Età moderna e contemporanea[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1807, per decisione di Napoleone Bonaparte, la valle entra nell'area amministrata dalla Baviera: vengono abolite le Regole locali e istituiti i Comuni.[9]

A partire dalla seconda metà dell'Ottocento, nel territorio comunale appaiono i primi segnali della rivoluzione industriale: un grande essiccatoio per i semi di conifere (dal 1855), una centrale elettrica privata (dal 1905), due cartiere e tre fucine, parecchi mulini e segherie sfruttano l'energia naturale delle acque del rio Stava.[10]

Disastro della Val di Stava[modifica | modifica wikitesto]

Il 19 luglio 1985 la frazione di Stava e l'intera via Mulini vengono colpite da un disastro dalle conseguenze tragiche: l'argine del bacino di decantazione dello stabilimento minerario del monte Prestavel crolla, e un'enorme colata di fango cala sull'abitato provocando la morte di 268 persone.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma del comune di Tesero raffigura un abete al naturale in campo rosso, nodrito su una terrazza verde, movente dalla punta, e due leoni d’oro, affrontati e controrampanti sul fusto dell’albero.

Il gonfalone è un drappo d'azzurro, sul quale è riportato lo stemma comunale.[11]

Monumenti e luoghi di interesse[modifica | modifica wikitesto]

L'abitato di Tesero ha mantenuto in gran parte la sua struttura medievale, quindi il suo centro mostra case con molte strutture in legno come ballatoi disposti anche in due o tre ordini, crocefissi sulle facciate, tetti a due spioventi con coperture in scandole, androni che nascondono ancora vecchi attrezzi e cataste di legna.[6]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di San Rocco: al centro, il Cristo della Domenica
Chiesa dell'Addolorata, detta della Palanca, lungo la strada che unisce Tesero a Stava

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

  • Palazzo municipale
  • Palazzo delle scuole
  • Casa Jellici
  • Casa Peterli
  • Centro di documentazione Stava (nella frazione di Stava, per mantenere la memoria del tragedia che ha colpito la valle il 19 luglio 1985)

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[12]

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

La tradizione del presepio è sentita da secoli e nel periodo natalizio le corti del paese si riempiono di realizzazioni opera di artigiani locali o semplici cittadini. Nella piazza Cesare Battisti per tradizione viene collocato un presepio a grandezza naturale, mentre una collezione sul tema è conservata nel museo di Casa Jellici.[13][14]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

  • Tesero si può raggiungere dall’autostrada A22 con uscita ad Ora e poi proseguendo con la strada statale 48 delle Dolomiti in direzione Cavalese.
  • Trentino Trasporti effettua giornalmente collegamenti con i centri vicini di Cavalese, Predazzo, Pampeago e quindi anche per le altre località delle province di Trento e di Bolzano.

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1917 al 1963 è stata in funzione la ferrovia della Val di Fiemme che collegava Ora con Predazzo attraverso la Val di Fiemme.

A Tesero esisteva una stazione ferroviaria. In seguito la ferrovia è stata completamente demolita e la stazione è caduta in disuso.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Artigianato[modifica | modifica wikitesto]

Secondo una definizione classica, "Tésero è la cittadella dell'artigianato trentino".[6] Nel settore dell'artigianato è diffusa la lavorazione del legno finalizzata alla produzione di mobili e arredamenti legati alla tradizione, ed è presente un'attività artistica abbastanza nota, con la realizzazione di sculture (unita all'attività di intaglio) esportate in molte parti d'Italia e del mondo.[15] Molto interessante è il settore della produzione di strumenti musicali: pianoforti, organi, liuti e chitarre. La vicina foresta di Paneveggio, definita Foresta dei Violini, è famosa per la qualità del legno dei suoi abeti rossi, e a Tesero questa tradizione legata alla produzione di strumenti di altissimo livello è mantenuta da alcuni artigiani locali.

Turismo[modifica | modifica wikitesto]

Sviluppato è anche il settore turistico, sia estivo che invernale. D'estate è possibile praticare l'escursionismo nei vicini gruppi montuosi del Latemar e del Lagorai. D'inverno è possibile praticare lo sci alpino nel comprensorio dello Ski Center Latemar e lo sci nordico presso lo Stadio del fondo di Lago di Tesero.

Aziende storiche[modifica | modifica wikitesto]

  • Centrale elettrica comunale. Istituita dal Comune nel 1907 ed entrata in funzione l'anno seguente, grazie ad una condotta forzata da 75 metri di dislivello la centrale è in grado di fornire elettricità anche alle frazioni di Lago e Stava, oltre che a Masi di Cavalese, giungendo alla fine degli anni Venti ad una potenza superiore ai 100 kW. Con la nazionalizzazione delle imprese elettriche, nel 1963 chiude.[10]
  • Ospitale Giovanelli. A partire dal primo decennio del Novecento assume un'identità ospedaliera in senso stretto, dotandosi di luce elettrica, riscaldamento centralizzato e lavanderia a vapore,[16] a cui, nei decenni successivi, si aggiungeranno radiologia e sala operatoria. L'edificio, ripetutamente ampliato, raggiungerà i 100 posti letto,[17] e il suo aspetto risulterà molto distante da quello dell'antica infermeria fondata nel 1729 da Giangiacomo Giovanelli. A metà degli anni Cinquanta il servizio pubblico si concentra nell'attività assistenziale, mentre l'attività sanitaria viene assorbita dal nuovo Ospedale di Fiemme, inaugurato il 1º maggio del 1955.[18]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Le elezioni comunali 2015 hanno portato alla elezione del sindaco Elena Ceschini (lista civica Per Tesero e la sua gente).[19]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Stadio del fondo di Lago di Tesero.

Sci di fondo[modifica | modifica wikitesto]

Viene praticato lo sci nordico ed in particolare lo sci di fondo, sport amato dagli stessi residenti. Oltre alla Marcialonga che interessa la zona ogni anno a fine gennaio, in Val di Fiemme sono state ospitate l'Universiade invernale 2013 e tre edizioni dei campionati mondiali di sci nordico (1991, 2003 e 2013) utilizzando il centro del fondo e del biathlon Fabio Canal (in località Lago, frazione di Tesero). Ha ospitato inoltre numerose gare di Coppa del Mondo di sci di fondo e dal 1993 il Trofeo Topolino di sci di fondo.

Giro d'Italia 2012. Francis De Greef al passo di Pampeago.

Sci di discesa[modifica | modifica wikitesto]

Gli altri sport invernali da discesa possono essere praticati presso la stazione sciistica dello Ski Center Latemar, raggiungibile dal passo di Pampeago.

Ciclismo[modifica | modifica wikitesto]

L'Alpe di Pampeago è stata inoltre più volte arrivo di tappa del Giro d'Italia:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, Dizionario degli Etnici e dei Toponimi Italiani, Bologna, ed. Pàtron, 1981.
  2. ^ Bilancio demografico mensile anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ AA.VV. Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, 1996, p.651, Milano, Garzanti.
  6. ^ a b c AldoGorfer, pp. 569-575.
  7. ^ I.E.I., p. 335.
  8. ^ Clima: Tesero
  9. ^ a b c SAT.
  10. ^ a b Nicolò Rasmo, pp. 122-133.
  11. ^ Statuto Comunale (PDF), su dait.interno.gov.it.
  12. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  13. ^ Associazione Amici del presepio 'Felix Deflorian', su presepiditesero.it. URL consultato il 19 giugno 2020.
  14. ^ Tesero e i suoi Presepi, su cultura.trentino.it. URL consultato il 19 giugno 2020.
  15. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 1, Roma, A.C.I., 1985, p. 15.
  16. ^ Lorenzo Felicetti e Valentino Canal, pp. 67-71.
  17. ^ Guido Giacomuzzi, pp. 177-178.
  18. ^ Ospedale di Fiemme: 1955-2015, p. 11.
  19. ^ Amministrazione comunale Tesero, su tuttitalia.it. URL consultato il 22 luglio 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • AA.VV., Trentino-Alto Adige, Milano, Touring Editore, 2005, ISBN 978-88-365-4802-6.
  • AA.VV., Trentino-Alto Adige/Südtirol, Monteroduni (Isernia), I.E.I., 2007, SBN IT\ICCU\MOL\0175447.
  • Maurizio Capobussi (a cura di), Fiemme magnifica valle, prefazione di Bruno Sommariva; introduzione di Carlo Bologna, Cavalese (Trento), Novaprint, 1997, SBN IT\ICCU\BVE\0128444.
  • Gaia Cappellini, Tesero Informa, n. 28, dicembre 2022, pp. 38-39. comune.tesero.tn.it, https://www.comune.tesero.tn.it/Comune/Comunicazione/Tesero-Informa.
  • Lorenzo Felicetti (don) e Valentino Canal, Memorie storiche di Tesero, Panchià e Ziano nel Trentino, Cavalese (Trento), Tabarelli, 1912.
  • Mario Felicetti (a cura di), Ospedale di Fiemme: 1955-2015, Cavalese (Trento), Magnifica Comunità di Fiemme, 2015.
  • Marco Gatti et al. (a cura di), Dizionario Enciclopedico Geografico, elaborazione dati e impaginazione a cura di Edigeo, Milano, Mondadori, 2007, SBN IT\ICCU\RAV\1588218.
  • Guido Giacomuzzi (a cura di), Val di Fiemme: storia, arte, paesaggio, testi e schede di Marcello Bonazza, Arturo Boninsegna, Enrico Cavada, Federico Corradini, Guido Giacomuzzi e Italo Giordani; fotografie di Emanuele Tonoli, Trento, Temi, 2005, SBN IT\ICCU\BVE\0396508.
  • Aldo Gorfer, Le valli del Trentino-Trentino orientale, 2ª ed., Calliano (Trento), Manfrini, 1977, SBN IT\ICCU\TSA\1415530.
  • Silvia Pallaver, L'estate in cui Stava ci venne a cercare: Val di Stava, Trentino, 30 anni dopo la tragedia, disegni di Elia Tomaselli, Roma, Round Robin, 2015, SBN IT\ICCU\LO1\1612041.
  • Nicolò Rasmo (a cura di), Tesero: immagini del passato, testi di Carmelo Delladio, Mariano Delladio, Tarcisio Gilmozzi, Giuseppe Longo, Nicolò Rasmo e Daniele Rossi; materiali illustrativi di Luciano Bozzetta, Cornelio Moresco, Nicolò Rasmo, Daniele Rossi e Giuseppe Zanon, Calliano (Trento), Manfrini, 1988, SBN IT\ICCU\CFI\0137105.
  • Guido Rignano (a cura di), "Ricordi oggi" in: Musica, musicisti, editoria. 175 anni di Casa Ricordi (1808-1983), prefazione di Herbert von Karajan; coordinamento editoriale di Luciana Pestalozza, Milano, Ricordi, 1983, SBN IT\ICCU\SBL\0316421.
  • Alessandro Santini (dir.), Trentino Industriale, vol. 63, n. 3, 2022. issuu.com, https://issuu.com/confindustriatrento/docs/web_t.i._giu-lug2022.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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