Labdaco

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Labdaco
Nome orig.Λάβδακος
Caratteristiche immaginarie
Sessomaschio
Professionere di Tebe

Labdaco (in greco antico: Λάβδακος?, Làbdacos) è un personaggio della mitologia greca figlio di Polidoro, nipote di Cadmo. Attraverso la madre Nitteide, Labdaco è nipote di Ctonio, uno degli uomini nati dai denti del drago che fu ucciso da Cadmo.

Mitologia[modifica | modifica wikitesto]

Suo padre Polidoro morì quand'egli aveva soltanto un anno e la reggenza al trono fu assicurata dal nonno Nitteo.
Alla morte del nonno passò a Lico (fratello di Nitteo) per poi passare a Labdaco ed essere passato a suo figlio Laio, il padre d'Edipo.
Labdaco mosse una guerra contro Pandione il re d'Atene e durante questa guerra, Tereo il re di Tracia, accorse in aiuto di Pandione[1].

Labdaco, come Penteo fu ostile al dio del vino Dioniso ed alle baccanti, sue sacerdotesse[2].

Fu padre di Laio, alla morte del padre aveva un anno, da lui discesero Edipo e tutti gli altri labdacidi[3].

Secondo una tradizione rappresentata dal solo Apollodoro, Labdaco perì come Penteo straziato dalle Baccanti per aver combattuto il culto di Dioniso[2]..

Genealogia[modifica | modifica wikitesto]

Cadmo
Armonia
Echione
Agave
Semele
Zeus
Ino
Atamante
Autonoe
Aristeo
Polidoro
Penteo
Dioniso
Palemone
Atteone
Labdaco
Oclaso
Meneceo
Creonte
Giocasta
Laio
Edipo
Eteocle
Polinice
Antigone
Ismene


Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Luisa Biondetti, Dizionario di mitologia classica, Milano, Baldini&Castoldi, 1997, ISBN 978-88-8089-300-4.
Predecessore Re di Tebe nella mitologia greca Successore
Lico
(reggente di Labdaco)
IV Lico
(reggente di Laio)
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