La palla nº 13

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La palla nº 13
Lo sdoppiamento del protagonista, addormentato nella cabina di proiezione
Titolo originaleSherlock Jr.
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1924
Durata44 min
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,33:1
film muto
Generecomico
RegiaBuster Keaton
SoggettoJean Havez, Clyde Bruckman, Joseph Mitchell
SceneggiaturaJoseph M. Schenck
ProduttoreBuster Keaton, Joseph M. Schenck (non accreditati)
FotografiaByron Houck, Elgin Lessley
MontaggioBuster Keaton

Roy B. Yokelson (versione 1995)

ScenografiaFred Gabourie
CostumiClare West (non accreditata)
Interpreti e personaggi

La palla nº 13 (Sherlock Jr.) è un film del 1924 diretto e interpretato da Buster Keaton.

In Italia il film avrebbe dovuto essere intitolato Calma signori miei, ma poi i distributori sostituirono il titolo con quello attuale[1].

È generalmente considerato tra i più grandi film di Keaton[2] e una delle vette del cinema muto. Il Time lo considera tra i cento film migliori di sempre[3]. Nel 2000 l'AFI lo ha inserito al sessantaduesimo posto nella classifica delle migliori cento commedie americane di tutti i tempi.

Nel 1991 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.[4] È considerato uno dei più grandi film del primo '900.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il proiezionista di un cinema sogna di diventare un detective. L'occasione di mettere in pratica le sue qualità si presenta quando un suo rivale in amore lo fa accusare di avere rubato l'orologio del padre della donna contesa. L'aspirante investigatore mette in atto i consigli del suo manuale seppur con scarsi risultati. Afflitto dai suoi fallimenti torna al suo lavoro e durante una proiezione si addormenta sognando di essere il grande detective "Sherlock Jr" e di risolvere un caso di furto di una collana di perle. Si risveglierà all'arrivo della sua amata che dopo aver scoperto il complotto ordito dall'altro pretendente, lo scagionerà da ogni accusa riguardo al furto dell'orologio.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

All'inizio delle riprese del film, Buster Keaton propose al produttore Lou Anger di affidare la regia al vecchio amico e collega Roscoe Arbuckle, che da qualche anno non lavorava più a causa di accuse di omicidio (anche se poi verrà assolto). Anger accettò l'idea, decidendo di camuffare il suo nome in "Will B. Goodrich" (un nome simile alla frase "will be good", ovvero "sarà bravo"). L'esperimento, però, si rivelerà un fallimento. Arbuckle era irritabile, impaziente e trattava male tutti. Keaton e Anger, anche grazie all'aiuto dell'attrice e amica Marion Davies, riescono a convincere il produttore William Randolph Hearst di scegliere Arbuckle come regista per il film The Red Mill.[5]

Analisi critica[modifica | modifica wikitesto]

  • (...) È per il cinema quel che Sei personaggi in cerca d'autore fu per il teatro e anticipa di 60 anni La rosa purpurea del Cairo. (...) Eccezionale (Morando Morandini[6]).
  • Lo scintillante The cameraman, in coppia con Sherlock Jr. affronta la natura del cinema. Keaton riflette sulle operazioni che sta compiendo, lui attore-folletto, alle prese con una macchina (prodigiosa o infernale) capace di riprodurre la vita. (…) Questa coscienza delle proprietà della macchina cinematografica distingue Keaton dagli altri comici della sua generazione e, per certi versi, lo pone a un livello più alto di tutti, Chaplin compreso (Fernaldo Di Giammatteo [7]).
  • (...) opera (...) con una trama fortemente coesa, un atletismo sbalorditivo (Keaton non usò controfigure, ferendosi involontariamente al collo), un grande virtuosismo artistico e un'esplorazione avanguardistica dell'eterna dicotomia tra realtà e illusione (Roumiana Deltcheva[8]).

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

  • In una scena, durante il suo sogno, Keaton entra nello schermo del cinema durante la proiezione. La scena cambia ripetutamente e Buster si ritrova sbalzato da una situazione all'altra nel grande schermo. La sensazione di continuità nell'ingresso di Buster nello schermo, è stata ottenuta posizionando la macchina da presa a una distanza e in una maniera particolare in modo che l'ingresso risultasse fluido. Per fare ciò la troupe si è avvalsa di strumenti di misurazione da geometra. Il risultato finale è un "effetto speciale" sorprendente per il livello tecnico dell'epoca, ampiamente imitato in seguito.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La palla n. 13, su Italia Taglia. URL consultato il 14 aprile 2024.
  2. ^ Giorgio Cremonini, Buster Keaton, collana Il Castoro cinema, Roma, Il Castoro, 1995, ISBN 8880330527.
  3. ^ (EN) Sherlock, Jr. (1924), su Time. URL consultato il 21 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2005).
  4. ^ (EN) National Film Registry, su loc.gov, National Film Preservation Board. URL consultato il 4 gennaio 2012.
  5. ^ Keaton e Samuels, pp. 156-159.
  6. ^ Morando Morandini, Il Morandini 2003, Bologna, Zanichelli, p. 979.
  7. ^ Fernaldo Di Giammatteo, Storia del cinema, Venezia, Marsilio, 1998, pp. 108-109.
  8. ^ Steven Jay Schneider, 1001 film. I capolavori del cinema mondiale, Bologna, Atlante, 2008, p. 48.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) John Douglas Eames, The MGM Story, London, Octopus Book, 1975, ISBN 0-904230-14-7.
  • (EN) Marion Meade, Buster Keaton: Cut to the Chase, Da Capo Press, 1997, ISBN 978-0-306-80802-9.
  • Andrea Macchi, Sherlock Jr. - una svolta nel cinema di Buster Keaton, Lulu.com, 2018, ISBN 978-0-244-06440-2.
  • Buster Keaton con Charles Samuels, Memorie a rotta di collo, traduzione di Edoardo Nesi, filmografia di Raymond Rohauer, Roma, Edizione Theoria, 1992, ISBN 88-07-81354-8.

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