La duchessa d'Alba

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La duchessa d'Alba
film perduto
Titolo originaleThe Climbers
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1927
Durata70 min 2.021,13 metri (7 rulli)
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,33 : 1
film muto
Generedrammatico, sentimentale
RegiaPaul L. Stein

George Webster (aiuto regia)

Soggettodal lavoro teatrale The Climbers di Clyde Fitch
SceneggiaturaTom Gibson
Casa di produzioneWarner Bros. Pictures
FotografiaFrank Kesson
Interpreti e personaggi

La duchessa d'Alba (The Climbers) è un film muto del 1927 diretto da Paul L. Stein. Tratta dall'omonima commedia di Clyde Fitch, la storia era già stata adattata per lo schermo nel 1915 con un The Climbers diretto da Barry O'Neil.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il duca di Arrogan, primo ministro alla corte spagnola di Ferdinando VII, ha una relazione con la contessa Veya, un'ambiziosa arrampicatrice sociale. Gelosa della moglie del duca, la contessa complotta per far cadere in disgrazia la rivale nel cui boudoir viene trovato nascosto Cordova, un prigioniero politico. Il re manda i due in esilio: la duchessa, invelenita contro il genere umano, diventa crudele e spietata, mentre Cordova, sotto il nome di El Blanco, diventa un bandito. Laska, la figlia della duchessa, fuggita di casa per evitare un matrimonio di convenienza con il dissoluto principe Trevan, è intenzionata a raggiungere la madre nella sua tenuta. Morto il duca di Arrogan, Laska viene liberata dai banditi che l'avevano rapita. La madre, finalmente, si riunisce alla figlia e a Cordova.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film fu prodotto dalla Warner Bros. Pictures.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Distribuito dalla Warner Bros. Pictures, il film uscì nelle sale cinematografiche statunitensi il 14 maggio 1927.

In Italia venne distribuito nel marzo 1929.[1] Il titolo inizialmente scelto era Lupa, che venne poi cambiato ne La duchessa d'Alba[2].

Non si conoscono copie ancora esistenti della pellicola che viene considerata presumibilmente perduta[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Lawrence J. Quirk, The Films of Myrna Loy, The Citadel Press Secaucus, New Jersey 1980, ISBN 0-8065-0735-7
  • (EN) Clive Hirschhorn, The Warner Bros. Story, Crown Publishers, Inc. - New York, 1983 ISBN 0-517-53834-2

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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