La disfatta della CIA

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«Sono entrato nella CIA immaginando che avrei potuto servire lealmente il mio paese. Questi vent'anni mi hanno convinto del contrario. Pensavo di combattere il male, ho capito troppo tardi che mi si chiedeva di ignorarlo.»

La disfatta della CIA
Titolo originaleSee No Evil
AutoreRobert Baer
1ª ed. originale2003
Genereautobiografia
Sottogenerepolitica - intelligence - storia contemporanea
Lingua originaleinglese

La disfatta della CIA è la vera storia di un ex agente operativo della CIA[1] (Robert Baer), originariamente edita negli USA nel 2003. A questo volume è (assai liberamente) ispirato il film Syriana del 2005.
Com'è esplicitato nel titolo originale, See No Evil[2], l'argomento principale esposto è la disillusione dell'autore verso la propria esperienza di agente segreto, poiché egli dichiara di aver riscontrato che — in ossequio ad interessi non propriamente istituzionali e più o meno discutibili — l'apparato di intelligence statunitense ha scelto ripetutamente di ignorare precisi elementi di allarme e minaccia per la sicurezza nazionale, imponendo agli addetti ai "servizi" di fare propria una tale biasimevole attitudine.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il libro si apre con una concisa descrizione del periodo giovanile di Baer, che — pur sortendo da una "anticonformistica"[3] famiglia radical chic, dopo aver girovagato per l'Europa tra lussuosi alberghi e campi da sci — si ritrova inopinatamente[4] a partecipare al "Grande Gioco".

Dopo un intenso periodo di addestramento paramilitare[5], viene impiegato in molteplici situazioni e disparati contesti geopolitici come case officer[6]. Maturata una significativa esperienza professionale, decide ad un certo punto di lasciare l'attività di spia, essendosi convinto che l'amministrazione induce i suoi uomini a compiere in modo miope e "deviato" il proprio dovere (il riferimento ai fatti dell'11 settembre 2001 è piuttosto esplicito).

Un tocco di singolare, "drammatico" realismo, anche formale, all'opera, è dato da svariati passi "censurati" mediante un grosso tratto di inchiostro nero: chi entra a lavorare nella più famosa agency, si vincola per sempre all'osservanza di uno stretto segreto su alcune materie. Interessante ed utile, alla fine del testo vero e proprio, la presenza di un glossario esplicativo di una serie di nomi/sigle/concetti del mondo spionistico.

Sommario[modifica | modifica wikitesto]

  • Parte I: la formazione di un agente
  1. - 15 marzo 1995, Langley, Virginia
  2. - 1962. Los Angeles, California
  3. - Agosto 1977. Una località imprecisata nelle paludi della Virginia
  4. - Agosto 197*. Madras, India[7]
  5. - 197*. Nuova Delhi, India
  • Parte II: nelle braci
  1. - 18 aprile 1983. Beirut, Libano
  2. - Gennaio 1986. Langley, Virginia
  3. - Aprile 1986. Washington D.C.
  4. - 1986. Larnaca, Cipro
  5. - Marzo 1987.
  6. - [senza titolo]
  7. - Agosto 1988. Beirut, Libano
  8. - 24 ottobre 1992. Dushanbe, Tagikistan
  • Parte III: solo
  1. - 3 marzo 1995. Salah al-Din. Iraq
  2. - 21 gennaio 1995. Iraq settentrionale.
  3. - 3 marzo 1995. Salah al-Din. Iraq
  4. - 3 marzo 1995. Salah al-Din. Iraq
  5. - 6 marzo 1995. Salah al-Din. Iraq
  • Parte IV: un'educazione politica
  1. - Marzo 1995. Washington D.C.
  2. - 3 ottobre 1995. Washington D.C.
  3. - Marzo 1997. Washington D.C.

Epilogo

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Robert Baer, La disfatta della CIA, traduzione di Pietro Ferrari, collana La Biblioteca Piemme, PIEMME, 2003, p. 351.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Per l'esattezza, del National Clandestine Service, già Directorate of Operations.
  2. ^ In inglese: "Non vedere alcun male".
  3. ^ La madre, divorziata inquieta intellettuale, manifestava simpatie comuniste e simili.
  4. ^ L'autore stesso non manca di manifestare sorpresa per il fatto di essere risultato "politicamente e moralmente idoneo" all'arruolamento nella particolare compagnia.
  5. ^ Baer, per la verità, specifica che a suo avviso questa attenzione della CIA a trasformare le reclute in altrettanti "Rambo" va vista come un anacronistico retaggio dei tempi dell'OSS, autentico servizio segreto combattente, da cui poi si è evoluta la meno "tattica" CIA odierna.
  6. ^ Addetto alla "gestione" di "informatori" (cioè traditori) all'estero.
  7. ^ Gli asterischi riproducono la censura già precisata sopra.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]