Lega anti vivisezione

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LAV - Lega Anti Vivisezione
AbbreviazioneLAV
TipoONLUS
Affiliazione internazionaleEurogroup for Animals, ECEAE, Fur Free Alliance
Fondazione10 giugno 1977
Scopopromozione dei diritti degli animali
Sede centraleBandiera dell'Italia Roma
Area di azioneItalia
PresidenteBandiera dell'Italia Gianluca Felicetti
DirettoreRoberto Bennati
Lingua ufficialeItaliano
Impiegati53[1] (2021)
Volontari428[1] (2021)
MottoDalla parte degli animali
Sito web

La LAV - Lega Anti Vivisezione[2] è un'associazione ambientalista italiana concentrata sulla salvaguardia della vita e dei diritti degli animali.

Fondata nel 1977 è riconosciuta dallo Stato italiano come associazione di tutela ambientale, ente morale e organizzazione non lucrativa di utilità sociale (ONLUS).[2] È inoltre considerata una lobby di rilievo politico in Italia[3]: già prima del 2004[4] la LAV coordinava un intergruppo parlamentare composto di diversi deputati e senatori dei vari schieramenti[5], in grado di presentare e portare avanti leggi[6][7], emendamenti, interrogazioni, risoluzioni[8] e protocolli[9].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La LAV fu fondata a Roma nel 1977 da un gruppo di nove persone sull'onda dell'uscita del saggio Imperatrice nuda di Hans Ruesch per portare avanti una proposta di legge di iniziativa popolare per l'abolizione della vivisezione. Il primo segretario generale è Alberto Pontillo. Già nel corso dell'anno successivo vengono aperte le prime sedi locali a Udine e La Spezia mentre in Parlamento vengono presentate le prime proposte di legge per l'abolizione della vivisezione e per la tutela degli animali.

Nel 1981, nel 1987 e nel 1990 ha promosso tre distinti referendum popolari per l'abolizione della caccia conclusisi rispettivamente con l'inammissibilità del quesito nel 1981[10] e nel 1987[11] e il non raggiungimento del quorum nel 1990.

Attività[modifica | modifica wikitesto]

L'associazione è concentrata sulla tutela della vita e dei diritti degli animali contrastandone ogni forma di sfruttamento; le finalità sono così sintetizzate dalla stessa LAV:[12]

«Dal 1977 ci battiamo per la Liberazione animale, l'affermazione dei diritti degli animali non umani e la loro protezione, la lotta alla zoomafia e la difesa dell'ambiente. Per l'abolizione della vivisezione, della pesca, della caccia, delle produzioni animali, dell'allevamento, del commercio, degli spettacoli con animali e dell'utilizzo di qualsiasi essere vivente. Per la difesa della Terra e dei suoi ecosistemi.»

Aderisce alla Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente[13]; inoltre l'associazione fa parte di Fur Free Alliance e di ENDCAPtivity.

La LAV è riconosciuta, dal Ministero della salute, anche come associazione che persegue finalità di tutela degli interessi lesi da reati contro gli animali (D.M. Salute ai sensi della Legge 189/04[14])

Conduce campagne di sensibilizzazione sui temi dell'animalismo e dei diritti degli animali attraverso una rete di settantasei sedi locali[15], l'impegno di 700-1000 volontari] e il sostegno di ventimila soci, intervenendo direttamente per la tutela degli animali e promuovendo azioni legali nei casi di maltrattamento. Appartiene ai gruppi europei European Coalition to End Animal Experiments (ECEAE) ed Eurogroup for Animals.

Progetti[modifica | modifica wikitesto]

L'Osservatorio nazionale zoomafia è stato istituito dalla Lega anti vivisezione nel 1998 dopo la pubblicazione del Rapporto Zoomafia[16] dello stesso anno redatto dall'associazione e presentato al Ministero dell'Interno; il ministro dell'interno e la DIA avevano individuato proprio nella zoomafia una delle frontiere della criminalità organizzata. L'osservatorio si occupa di analizzare lo sfruttamento degli animali da parte delle organizzazioni criminali e infiltrazioni criminali nelle manifestazioni legali o paralegali con animali (palii, sagre, ecc.)

Controversie[modifica | modifica wikitesto]

In data 5 giugno 2019 la LAV fa partire una petizione diretta al Ministro della salute Giulia Grillo contro il progetto di ricerca Lightup con testuali parole: “L’Università di Torino approva e sostiene la Vivisezione e ha in corso un progetto che sottoporrà alcuni macachi a un terribile esperimento che li renderà ciechi”. A seguito di queste dichiarazioni varie associazioni di ricercatori accusano la LAV di diffondere fake news spiegando che i 6 macachi non verranno acceccati per sempre ma subiranno una temporanea perdita visiva su una limitata area arrecando il minor fastidio possibile all’animale.[17] Il 28 gennaio 2020 il presidente della LAV Gianluca Felicetti viene indagato dalla Procura di Parma per i reati di rivelazione di documenti segreti, accordi per istigare a reati, minacce e diffamazione. Tali accuse sono state rigettate dal presidente della LAV.[18] La denuncia è stata poi archiviata il 10 giugno 2020 dal Gip del Tribunale di Parma, Mattia Fiorentini, su richiesta del pubblico ministero Andrea Bianchi.[19]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio sociale 2021 (PDF), su lav.it. URL consultato il 10 gennaio 2023.
  2. ^ a b Statuto della LAV - Lega Anti Vivisezione (PDF), su lav.it. URL consultato il 10 gennaio 2023.
  3. ^ Virginia Della Sala e Stefano Feltri, Così le lobby tengono in pugno la politica, in il Fatto Quotidiano, 11 aprile 2016. URL consultato il 10 gennaio 2023.
  4. ^ Oggi la LAV compie 37 anni di lotte per i diritti degli animali, su lav.it.
  5. ^ INTERGRUPPO PARLAMENTARE ANIMALI, su anmvioggi.it.
  6. ^ Maltrattamento di animali - Legge 189/2004, su lav.it.
  7. ^ 10 nuove leggi per gli animali: la consegna della petizione al Presidente del Senato, su lav.it.
  8. ^ Risoluzione sollecita Governo a istituire Giornata scolastica per rispetto animali, su lav.it.
  9. ^ Il Governo si impegna: nelle scuole i diritti degli animali!, su lav.it.
  10. ^ Sentenza n° 27/1981, su cortecostituzionale.it, Corte costituzionale. URL consultato il 10 gennaio 2023.
  11. ^ Enzo Forcella, Caccia, il referendum che era già vinto..., in la Repubblica, 25 gennaio 1987. URL consultato il 10 gennaio 2023.
  12. ^ Statuto LAV, su www.lav.it. URL consultato il 10 gennaio 2023.
  13. ^ Sito web, su nelcuore.org. URL consultato il 12 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2015).
  14. ^ Legge sul sito della camera, su camera.it (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2011).
  15. ^ Sito web, su lav.it.
  16. ^ Zoomafia, su lav.it.
  17. ^ https://guidominciotti.blog.ilsole24ore.com/2019/06/05/macachi-accecare/
  18. ^ Sperimentazione sui macachi, il presidente Lav indagato per minacce e diffamazione, su La Stampa, 28 gennaio 2020. URL consultato il 14 aprile 2023.
  19. ^ Macachi, Lav: "Archiviata la denuncia contro il presidente Felicetti", su la Repubblica, 17 giugno 2020. URL consultato il 14 aprile 2023.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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