L'enigma dell'alfiere

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L'enigma dell'alfiere
Titolo originaleThe Bishop Murder Case
AutoreS. S. Van Dine
1ª ed. originale1928
Genereromanzo
Sottogenerepoliziesco
Lingua originaleinglese
AmbientazioneNew York
ProtagonistiPhilo Vance
Altri personaggiJohn F.X. Markham, sergente Heath
SeriePhilo Vance
Preceduto daLa fine dei Greene
Seguito daLa dea della vendetta

L'enigma dell'alfiere (The Bishop Murder Case) è un romanzo poliziesco di S.S. Van Dine che ha per protagonista Philo Vance, aristocratico esteta dai poliedrici interessi e investigatore per diletto. Vance in questa, come in molte altre occasioni, mette a disposizione dell'amico e procuratore distrettuale J.F.X. Markham le sue doti di investigatore privato.

La traduzione italiana del titolo fa decadere il gioco di parole del titolo originale: il termine "bishop", infatti, in inglese significa sia vescovo sia alfiere. Entrambi i termini costituiscono il filo conduttore della serie di delitti, nonché la firma dell'assassino.

Dal romanzo è stato tratto un film del 1929, Il mistero dell'Alfiere Nero.

Storia editoriale[modifica | modifica wikitesto]

Dato che nel libro i delitti vengono commessi seguendo le rime di alcune filastrocche per bambini, S. S. Van Dine aveva originariamente intitolato il romanzo The Mother Goose Murder Case, letteralmente "Il caso del delitto di Mamma Oca". Il direttore del periodico nel quale la storia doveva uscire a puntate in anteprima, The American Magazine, espresse però il timore che con quel titolo la storia avrebbe potuto essere considerata più per ragazzi che per il grosso pubblico e il titolo fu cambiato.[1].

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il campione di tiro J.C. Robin è stato ucciso con una freccia al cuore. Tutti gli indizi sembrano seguire i passi di una celebre filastrocca per bambini. Quali sono i reali rapporti tra le persone che frequentano la casa sulla 75ª strada di New York che appartiene al celebre fisico Bertrand Dillard?

Philo Vance è chiamato a risolvere l'enigma per rispondere alla sfida del misterioso e geniale Alfiere, che si firma come tale in biglietti dattiloscritti inviati alla polizia e ai giornali. Una lunga serie di omicidi insanguina l'ambiente degli amici e dei conoscenti di casa Dillard, e ogni assassinio segue le modalità di una diversa filastrocca infantile. Vance comprende infine la motivazione che si cela dietro la scelta dello pseudonimo dell'assassino e ne rivela il movente grazie alla sua conoscenza della psicologia e dei più moderni sviluppi nel campo della matematica e della fisica.

Personaggi[modifica | modifica wikitesto]

  • Philo Vance - investigatore privato
  • John F.X. Markham - procuratore della contea di New York
  • Ernest Heath - sergente della sezione omicidi
  • Prof. Bertrand Dillard - celebre fisico
  • Belle Dillard - nipote del professor Dillard
  • Sigurd Arnesson - professore di matematica, figlio adottivo del professore
  • Pyne - maggiordomo dei Dillard
  • Signora Beedle - cuoca dei Dillard
  • Adolph Drukker - scienziato e scrittore
  • Signora Drukker - madre di Adolph Drukker
  • Grete Menzel - cuoca dei Drukker
  • John Pardee - matematico ed esperto di scacchi
  • J.C. Robin - campione di tiro con l'arco
  • Raymond Sperling - ingegnere civile
  • John E. Sprigg - laureando alla Columbia University
  • Dr. Withney Barstead - eminente neurologo
  • Quinam - reporter del "World"
  • Swacker - segretario del procuratore
  • Currie - cameriere di Philo Vance

Critica[modifica | modifica wikitesto]

Fu considerato il miglior romanzo di Van Dine da Chris Steinbrunner e da Otto Penzler, gli autori della ottima "Encyclopedia of Mystery and Detection"[2], e uno dei due preferiti da Julian Symons.[3]

"L'enigma dell'Alfiere è più simile a un romanzo horror della maggior parte dei libri di Vance. Non è spaventoso, ma cerca di includere atmosfere ed eventi raccapriccianti. Ciò è reso esplicito all'inizio (capitolo 1) che usa aggettivi quali macabro, diabolico, malvagio e anormale per descrivere il crimine. In seguito (capitolo 7) il libro usa la parola "orrore" e paragona la storia a "un grottesco incubo della cui atmosfera non si riusciva a liberarsi". Anche gli aspetti da serial killer contribuiscono a caratterizzarlo come un romanzo horror. (...) L'enigma dell'Alfiere pare essere il primo romanzo giallo basato su una filastrocca infantile. Molti romanzi della "Golden Age" del poliziesco sono costruiti intorno a un qualche schema formale: vengono in mente Ellery Queen e Ngaio Marsh. (...) Anche Agatha Christie utilizzò questo approccio in Dieci piccoli indiani."[4]

Opere derivate[modifica | modifica wikitesto]

Il romanzo fu portato sullo schermo nel 1929 con il titolo L'enigma dell'alfiere nero da Nick Grinde e David Nurton che curarono la regia, mentre il ruolo di Vance fu ricoperto da Basil Rathbone.[5]

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ John Loughery, Alias S.S. Van Dine, Charles Scribner's Sons, 1992, p. 200.
  2. ^ "Possibly the best Vance novel is The Bishop Murder Case (1929), featuring a series of bizarre murders based on nursery rhymes." (EN) Chris Steinbrunner e Otto Penzler (a cura di), Encyclopedia of Mystery and Detection, Londra, Routledge and Kegan Paul, 1976, p. 399.
  3. ^ "There is a sort of grand imaginative folly about the best books, The Greene Murder Case (1928) and The Bishop Murder Case (1929), which carries us along once the premises of the story are accepted."(EN) Julian Symons, Bloody Murder, Viking Books, 1985 [1972], p. 103, ISBN 0-14-003794-2.
  4. ^ (EN) Michael E. Grost, A Guide to Classic Mystery and Detection, su mikegrost.com. URL consultato il 18 febbraio 2021.
  5. ^ (EN) The Bishop Murder Case, su imdb.com. URL consultato il 7 ottobre 2019.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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