Kepler-62

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Kepler-62
Kepler-62
ClassificazioneNana arancione
Distanza dal Sole1200 anni luce
CostellazioneLira
Coordinate
(all'epoca J2000)
Ascensione retta18h 52m 51,059s
Declinazione+45° 20′ 59,51″
Dati fisici
Raggio medio0,64[1] R
Massa
0,69[1] M
Periodo di rotazione39,3 giorni[1]
Temperatura
superficiale
4925±70 K[2] (media)
Luminosità
0,21[1] L
Metallicità43% rispetto al Sole[2]
Età stimata7±4 miliardi di anni
Dati osservativi
Magnitudine app.13,8 (media)
Magnitudine app.13,982
Moto proprioAR: -4,2 mas/anno
Dec: -26,3 mas/anno
Nomenclature alternative
2MASS J18525105+4520595, GPM 283.213142+45.350276, KIC 9002278, KOI-701.

Coordinate: Carta celeste 18h 52m 51.059s, +45° 20′ 59.51″

Kepler-62 è una stella nella costellazione della Lira, distante 1200 anni luce circa dalla Terra. Il 18 aprile 2013 sono stati scoperti, nell'ambito della missione Kepler con il metodo del transito, cinque pianeti extrasolari orbitanti attorno ad essa, due dei quali, Kepler-62 e e Kepler-62 f, si trovano all'interno della zona abitabile della stella[1].

Caratteristiche fisiche[modifica | modifica wikitesto]

Kepler-62 è una stella nana arancione più piccola e fredda del Sole, avendo una massa stimata del 69% di quella della nostra stella, e una temperatura superficiale di 4925 K[2]. Avendo un raggio 0,64 volte quello del Sole, i modelli evolutivi stellari indicano che si tratta di una nana arancione di classe K2V o K3V.[3] L'età della stella è stimata in circa 7 miliardi di anni[1].

Sistema planetario[modifica | modifica wikitesto]

Il sistema di Kepler-62 rapportato al sistema solare interno.

I raggi dei pianeti scoperti sono compresi tra 0,54 e 1,95 raggi terrestri. Di particolare interesse sono i pianeti e ed f, pianeti rocciosi che orbitano all'interno della zona abitabile della loro stella, e di conseguenza possiedono condizioni favorevoli per avere acqua liquida in superficie, condizione indispensabile per ospitare forme di vita così come la conosciamo.

Questi due pianeti hanno un raggio rispettivamente di 1,61 e 1,41 volte quello della Terra e periodi orbitali rispettivamente di 122 e 267 giorni. Simulazioni al computer indicano che i pianeti potrebbero essere composti da roccia e ghiaccio, mentre la distanza dalla propria stella suggerisce che la quantità di luce ricevuta dai due pianeti è circa quella di Venere (per il pianeta e) e Marte (per il pianeta f)[4].

Prospetto sul sistema[1][5][modifica | modifica wikitesto]

PianetaMassaRaggioPeriodo orb.Sem. maggioreIncl. orbitaScoperta
b2,2+1,6
−0,7
 M
1,31±0,04 r5,7149 giorni0,053 UA89,2°2013
c0,11+0,05
−0,04
 M
0,54 ± 0,03 R12,4417 giorni0,0929 UA89,7°2013
d4,8+3,8
−1,9
 M
1,95 ± 0,07 R18,1641 giorni0,120 UA89,7°2013
e3,6+1,4
−1,3
 M
1,61 ± 0,05 R122,3874 giorni0,427 UA89,98°2013
f3,3+2,3
−0,6
 M
1,41 ± 0,07 R267,291 giorni0,718 UA89,90°2013

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g William J. Borucki et al., Kepler-62: A Five-Planet System with Planets of 1.4 and 1.6 Earth Radii in the Habitable Zone (PDF), in Science, 18 aprile 2013, DOI:10.1126/science.1234702.
  2. ^ a b c Kepler discoveries Archiviato il 1º aprile 2017 in Internet Archive. NASA
  3. ^ Spettri stimati sulla base della sola temperatura, come esposto in A Modern Mean Stellar Color and Effective Temperatures (Teff)#Sequence for O9V-Y0V Dwarf Stars, sito di E. Mamajek accesso 27/01/2013
  4. ^ Scoperti due pianeti sosia della Terra: C'è acqua, potrebbero ospitare la vita, su repubblica.it, La Repubblica, 18 aprile 2013.
  5. ^ Yutong Shan, Gongjie Li, Obliquity Variations of Habitable Zone Planets Kepler-62f and Kepler-186f, in Astronomical Journal, vol. 155, n. 6, 2018.

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