Košarkaški klub Partizan

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K.K. Partizan Beograd
Pallacanestro
Detentore della Lega Adriatica
Segni distintivi
Uniformi di gara
Casa
Trasferta
Colori sociali Bianco e nero
Dati societari
Città Belgrado
Nazione Bandiera della Serbia Serbia
Confederazione FIBA Europe
Federazione KSS
Campionato Košarkaška liga Srbije
Fondazione 1945
Denominazione K.K. Partizan Beograd
(1945-presente)
Presidente Ostoja Mijailović
General manager Mlađan Šilobad
Allenatore Bandiera della Serbia Željko Obradović
Impianto Štark Arena
(24,232 posti)
Sito web www.kkpartizan.rs/
Palmarès
Eurolega
Titoli nazionali 5 YUBA liga (1945-1992)
8 YUBA liga (1992-2006)
8 Campionati serbi
Coppe nazionali 3 Coppe di Jugoslavia (1945-1992)
5 Coppe di Jugoslavia (1992-2003)
8 Coppe di Serbia
Eurolega 1
Coppe europee 3 Coppa Korać
Altri titoli 7 Lega Adriatica
1 Supercoppa di Lega Adriatica
Stagione in corso

Il Košarkaški Klub Partizan è una squadra di pallacanestro serba avente sede nella capitale Belgrado. Fondato nel 1945, disputa la Lega Adriatica e il campionato nazionale serbo di massima divisione, la Košarkaška liga Srbije. Gioca le partite interne nella struttura della Hala Aleksandar Nikolić, la cui capacità è di 8.150 posti a sedere.

Fa parte della polisportiva Sportsko Društvo Partizan.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La formazione e i primi anni (1945-1971)[modifica | modifica wikitesto]

Il Partizan venne fondato il 4 ottobre 1945 come sezione sportiva della Jugoslovenska narodna armija. Solamente nel 1953 tutte le varie sezioni sportive facenti parte dell'esercito jugoslavo dettero vita alla società polisportiva Sportsko Društvo Partizan.

Sebbene le varie formazioni che si susseguirono nel corso dei primi trent'anni di vita del club potessero annoverare giocatori del calibro di Mirko Marjanović, Božidar Munćan, Radomir Šaper, Vilmoš Loci, Lajoš Engler, Čedomir Stojičević, Borislav Stanković, Borislav Ćurčić, Branko Radović, Radovan Radović, Miloš Bojović, Dragutin Čermak, Slobodan Jelić, solamente nella stagione 1975-76 la squadra riuscì a vincere il primo campionato jugoslavo.

In questo frangente, la squadra si classificò per ben cinque volte al secondo posto, mentre per altre due, pur avendo gli stessi punti del vincitore non ottenne la vittoria per la differenza punti[1].

Un decennio di vittorie (1971-1981)[modifica | modifica wikitesto]

L'ascesa del Partizan, in patria, e in Europa, ebbe inizio nei primi anni 1970, con l'arrivo nel 1971 in panchina dell'allenatore della nazionale jugoslava Ranko Žeravica, che portò nel club tutte le sue conoscenze e l'esperienze accumulate in ambito internazionale, adeguando il gioco del basket statunitense e sovietico con le particolarità della pallacanestro serba, grazie alla fucina di giovani talenti, su tutti Dražen Dalipagić e Dragan Kićanović. Dopo l'addio di Žeravica nel 1978, la struttura, sia sportiva che di gioco, venne ampliata dai suoi successori Borislav Ćorković e Dušan Ivković.

Quelli furono anni particolarmente importanti e pieni di successi che culminarono con la vittoria di diversi trofei. Il primo fu la vittoria del campionato jugoslavo nel 1975-76, cui seguirono le due vittorie consecutive della Coppa Korać: la prima nel 1977-78 con la vittoria in finale contro il Bosna Sarajevo; l'anno successivo, nella stagione 1978-79 contro l'Arrigoni AMG Sebastiani Rieti. Il decennio si concluse con la conquista di altri due campionati jugoslavi (nel 1978-79 e nel 1980-81).

Oltre ai già citati Dalipagić e Kićanović, una menzione particolare la meritano Dragutin Čermak, Goran Latifić (il capitano del primo titolo nazionale nel 1976), Josip Farčić, Dragan Todorić, Dušan Kerkez, Miodrag Marić, Boban Petrović, Arsenije Pešić, Boris Beravs, Milenko Savović, Jadran Vujačić, Nebojša Zorkić, Žarko Zečević.[2]

Un nuovo "dream team" (1985-1991)[modifica | modifica wikitesto]

Dopo un periodo avaro di successi a causa del cambio generazionale della squadra, sul finire degli anni 1980, sotto la guida del nuovo direttore generale Dragan Kićanović (ex stella del club), nuovi giovani allenatori come Duško Vujošević, Zoran Slavnić, Borislav Džaković e Vladislav Lučić si alternarono sulla panchina dei bianconeri, portando nuove tecniche di gioco e nuovi successi.

Nel frattempo la crescita della generazione dei giovani Aleksandar Đorđević, Vlade Divac, Žarko Paspalj, Ivo Nakić, Miroslav Pecarski e Oliver Popović, supportati dai veterani Željko Obradović, Milenko Savović e Goran Grbović, guidati in panchina da Duško Vujošević, portarono la squadra ai vertici della pallacanestro jugoslava ed europea: in campo nazionale la vittoria del campionato jugoslavo 1986-87, mentre nella Coppa dei Campioni 1987-88 la squadra riuscì a qualificarsi alle final four di Gand. Dopo aver perso la semifinale contro il Maccabi Tel-Aviv per 87-82, nella finale per il 3º/4º posto, la vittoria sui greci dell'Aris Salonicco per 105-93 consegnò alla squadra di Belgrado uno straordinario terzo posto nella massima competizione europea.

L'anno successivo, nel 1989, spinta da un giovanissimo Predrag Danilović, il Partizan riuscì a far propria la sua terza Coppa Korać: dopo aver perso la partita in Italia contro la Wiwa Vismara Cantù (76-89), al ritorno la squadra di Vujošević riuscì ad imporsi per 101-82. Lo stesso anno il Partizan fece propria anche la Coppa di Jugoslavia, superando in finale (87-74) i nuovi Campioni d'Europa della Jugoplastika Spalato di Toni Kukoč, Duško Ivanović e Dino Rađa.

I successi in campo europeo comportarono grossi cambiamenti: da un lato la possibilità di ingaggiare nuovi giovani talenti, grazie alle maggiori risorse economiche; dall'altro le principali squadre europee e degli Stati Uniti acquistarono i diritti dei nuovi giovani campioni del Partizan. Alla fine del 1989 Vlade Divac e Žarko Paspalj - oltre a Dražen Petrović del Cibona Zagabria - furono i primi giocatori jugoslavi a trasferirsi nel campionato NBA.[3]

Sul tetto d'Europa (1991-1992)[modifica | modifica wikitesto]

Finale Coppa dei Campioni 1992

Istanbul, Abdi İpekçi Arena, 16 aprile 1992

Joventut Badalona - Partizan 70-71

BADALONA: Pressley 20, T.Jofresa 18, Villacampa 13, R.Jofresa 8, Morales 6, Thompson 5, Ruf 0, Pador 0, Martínez n.e., Llorens n.e.. Allenatore: Lolo Sainz.

PARTIZAN: Danilović 25, Đorđević 23, Stevanović 6, Nakić 5, Šilobad 4, Koprivica 4, Lončar 2, Dragutinović 2, Rebrača 0, Šarić n.e.. Allenatore: Željko Obradović.

Arbitri: Bandiera d'Israele Reuven Virovnik, Bandiera della Svizzera Philippe Leemann
Spettatori: 12.000

Dopo la partenza di Divac, Paspalj, Grbović, Savović e altri protagonisti delle stagioni precedenti, il Partizan basò la stagione 1991-92 su un nucleo giovane, le cui stelle principali erano il ventiquattrenne Aleksandar Đorđević e il ventunenne Predrag Danilović. Inoltre alla guida della squadra venne nominato Željko Obradović, appena ritirato e alla prima esperienza in panchina, cui venne affiancato il "santone" Aza Nikolić.

Inoltre la FIBA Europe, a causa dell'inasprirsi della situazione in Jugoslavia, obbligò tutte le squadre del Paese, a disputare le partite casilinghe lontane dal proprio pallazzetto: il Partizan scelse di disputare le partite interne nella città spagnola di Fuenlabrada, con la squadra costretta a una grande "odissea" in giro per l'Europa.

Nella Coppa dei Campioni 1991-92 il Partizan, dopo aver superato agevolmente il turno preliminare superando gli ungheresi dello Szolnoki Olaj, chiuse il girone al quarto posto, con nove vittorie e cinque sconfitte. Nei successivi quarti di finale, con grande stupore, la squadra di Obradović riuscì a superare la fortissima Virtus Bologna di Ettore Messina, e a qualificarsi alle final four di Istanbul.

Senza giocatori stranieri e con un'età media di 21,7 anni, la squadra guidata da Đorđević e Danilović, con Ivo Nakić, Zoran Stevanović, Vladimir Dragutinović, Željko Rebrača, Mlađan Šilobad, Slaviša Koprivica, Nikola Lončar e Dragiša Šarić era ritenuta la squadra più debole tra qualificate, con le spagnole Joventut Badalona, Estudiantes Madrid e l'italiana Philips Milano.[4]

Alla Abdi İpekçi Arena, in semifinale il Partizan riuscì a battere la Phillps Milano allenata da Mike D'Antoni per 82-75, ed in finale ad avere la meglio sulla Joventut Badalona di Lolo Sainz per 71-70, con il famoso tiro da tre punti all'ultimo secondo di Aleksandar Đorđević[5].

La straordinaria annata bianconera si concluse con il trionfo nel campionato jugoslavo 1991-92 e della Coppa di Jugoslavia 1992: il triple crown.

L'isolamento europeo (1992-1995)[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il trionfo di Istanbul Aleksandar Đorđević e Predrag Danilović si trasferirono in Italia: il primo alla Philips Milano, il secondo alla Virtus Bologna. Inoltre, con l'inasprirsi della situazione nella ex-Jugoslavia e l'embargo deciso dalle Nazioni Unite, al Partizan venne impedito di poter difendere il titolo europeo conquistato.

La stagione successiva la panchina, dopo l'addio di Obradović, venne affidata a Željko Lukajić che riuscì a conquistare la Coppa di Jugoslavia 1994, successo bissato l'anno successivo sotto la guida Borislav Džaković, con la vittoria anche del campionato jugoslavo 1994-95.

La nuova generazione di giocatori, tra tutti Nikola Lončar, Miroslav Berić, Haris Brkić, Željko Rebrača, Predrag Drobnjak e Aleksandar Čubrilo, continuarono ad imporsi in patria, ma il ritorno in Europa, pur avendo in panchina Ranko Žeravica, non fu dei migliori.[6]

Un nuovo inizio (1996-2001)[modifica | modifica wikitesto]

Nella stagione 1996-97, il Partizan sotto la guida del nuovo allenatore Miroslav Nikolić riuscì a qualificarsi alle TOP 16 di Eurolega, venendo però eliminato agli ottavi di finale dai futuri campioni dell'Olympiacos. In patria, tuttavia grazie all'apporto di Dejan Tomašević, Dejan Koturović, Dragan Lukovski la squadra riuscì a difendere il titolo.

La stagione successiva, dopo soli due anni dal ritorno dall'"esilio" forzato imposto dalla FIBA Europe, la formazione di Nikolić riuscì a qualificarsi alle final four di Eurolega battendo agli ottavi i russi del CSKA Mosca, perdendo poi la semifinale contro la Virtus Bologna per 81 a 63, qualificandosi infine al quarto posto dopo aver perso la finalina contro la Benetton Treviso.[7]

Il campionato 1998-99 venne sospeso a causa dei bombardamenti della NATO, ma la squadra riuscì a conquistare la Coppa di Jugoslavia battendo in finale il FMP Železnik per 80 a 62, col sottofondo delle sirene aeree. Alla fine della stagione la maggior parte dei giocatori lasciò la squadra, e venne allestita una nuova giovane formazione guidata da Nenad Trajković e come giocatori principali Miroslav Radošević, Vladimir Đokić, Aleksandar Čubrilo, Nenad Čanak, Ratko Varda, Veselin Petrović e Dragan Marković, che riuscirono a difendere la Coppa di Jugoslavia.

Il nuovo millennio si aprì con la leggenda Vlade Divac alla presidenza del club, e un nuovo giovane allenatore, Darko Ruso, che non riuscì a ripetere i successi recenti e ad andare oltre gli ottavi di finale della Suproleague.

L'era d'oro di Vujošević (2001-2010)[modifica | modifica wikitesto]

Nell'autunno del 2001, un'altra leggenda del club, Predrag Danilović venne nominato presidente della squadra, e nuovo allenatore venne nominato Duško Vujošević, già allenatore in due precedenti occasioni, e che già aveva conquistato il titolo 1986-87, oltre alla Coppa di Jugoslavia 1989.

Il ritorno di un allenatore esperto come Vujošević coincise con l'inizio di una nuova era nella storia del club: la politica principale, dovuta anche ai problemi finanziari del club, e della Serbia più in generale, fu quello di "allevare" giovani da trasformare in giocatori di qualità, da poter poi vendere all'estero, pur mantenendo l'obiettivo sportivo della vittoria in patria. Giocatori come Miloš Vujanić, Nenad Krstić, Vule Avdalović, e i giovanissimi Uroš Tripković, Luka Bogdanović, Kosta Perović, Boris Bakić, Dejan Borovnjak, Novica Veličković, vennero portati alla ribalta internazionale dal lavoro e dai risultati di Vujošević, anche grazie al sapiente mix con veterani di lungo corso come Vlado Šćepanović, Đuro Ostojić, Dejan Milojević, Predrag Šuput, Petar Božić, Fred House e Vonteego Cummings.[8]

Bo McCalebb nel 2009-2010

Dal 2001 al 2010 il Partizan mise in bacheca cinque YUBA liga (2001-02, 2002-03, 2003-04, 2004-2005, 2005-06); quattro campionati serbi (2006-07, 2007-08, 2008-09, 2009-10); una Coppa di Jugoslavia (2002); tre Coppe di Serbia (2008, 2009, 2010); e quattro Leghe Adriatica (2006-07, 2007-08, 2008-09, 2009-10).

Anche in Europa la squadra crebbe negli anni: da presenza fissa in Eurolega, all'avanzamento nel torneo, fino a qualificarsi alla final four dell'edizione 2009-2010, dopo aver estromesso superpotenze cestistiche come il Panathinaikos (alle TOP 16), e il Maccabi Tel Aviv (ai quarti di finale). Il mix di giovani stelle, già comunque navigati come Jan Veselý, il ritorno di Dušan Kecman condito da giocatori sconosciuti ma di prospettiva come Aleks Marić, Bo McCalebb e Lawrence Roberts formarono un mix che sorprese gli addetti ai lavori, e che venne sconfitto solo ai tempi supplementari, sia in semifinale, contro l'Olympiacos (80-83), sia poi nella finale per il 3º/4º posto contro il CSKA Mosca (88-90).[9]

I successi in Europa valsero l'attribuzione di numerosi premi e riconoscimenti: nel 2009-10 Aleks Marić venne inserito nel quintetto ideale dell'Eurolega, e sempre nello stesso anno Bo McCalebb venne inserito nel secondo quintetto. Prima di lui Miloš Vujanić, nel 2003, e Nikola Peković nel 2008, vennero inseriti nel secondo quintetto ideale. L'anno precedente, nella stagione 2008-09, Novica Veličković ricevette il premio quale miglior giovane della competizione.

Sempre nel 2008-2009 a Vujošević venne attribuito il premio di allenatore dell'anno.

Il biennio di Jovanović (2010-2012)[modifica | modifica wikitesto]

Nel giugno del 2010 Duško Vujošević lasciò la carica di allenatore del Partizan per accasarsi al CSKA Mosca. Al suo posto venne promosso il vice Vlada Jovanović. La squadra, ancora una volta venne stravolta, ma nonostante l'assestamento iniziale i successi non mancarono di venire: la vittoria di due campionati serbi (2010-11 e 2011-12), di altrettante Coppe di Serbia (2011, 2012) e della Lega Adriatica 2010-11.

Il ritorno di Vujošević (2012-2015)[modifica | modifica wikitesto]

Nel giugno del 2012, Vujošević fece ritorno sulla panchina del Partizan[10], e la squadra venne ulteriormente rinnovata e ringiovanita con l'arrivo di nuovi giovani talenti come Bogdan Bogdanović, l'estone Dāvis Bertāns, e i francesi Joffrey Lauvergne e Léo Westermann. La nuova squadra continuò con a mietere successi: il campionato serbo 2012-2013 e la Lega Adriatica 2012-2013. Unico "neo" la sconfitta contro la Stella Rossa, nella finale della Coppa di Serbia, persa per 69 a 78.

La stagione successiva, il nuovo mix giovani-veterani non portò i risultati sperati, complici anche diversi infortuni, e il Partizan conquistò "solamente" il campionato serbo 2013-14. Ulteriormente ringiovanita la stagione sportiva 2014-2015 si chiuse senza la conquista di alcun trofeo, la prima volta in quattordici anni.

Un precario futuro (2015-presente)[modifica | modifica wikitesto]

Nell'estate 2015 a causa di importanti problemi economici, la squadra venne di fatto smantellata con la partenza di Aleksandar Pavlović, Milenko Tepić, Nikola Milutinov, Dragan Milosavljević e Milan Mačvan, e con le dimissioni di Duško Vujošević, a cui subentrò Petar Božić quale nuovo allenatore. Anche a livello dirigenziale ci fu uno scossone con le dimissioni di Predrag Danilović, e con la nomima a settembre, di Nikola Peković, giocatore montenegrino dei Minnesota Timberwolves, quale nuovo presidente del club[11]. La società decise inoltre di non partecipare ad alcuna competizione europea, mentre inizialmente, a livello sportivo le cose non girarono nel verso giusto, tanto che a gennaio 2016 Božić venne allontanato e venne nomiminato nuovo allenatore Aleksandar Džikić. Estromessa dalla final four della Lega Adriatica, la squadra raggiunse la finale della Coppa di Serbia 2016 (persa contro il Mega Leks), e del campionato serbo 2015-2016 (persa contro i cugini della Stella Rossa).

Cronistoria[modifica | modifica wikitesto]

Cronistoria del K.K. Partizan

Ottavi di finale in Coppa di Jugoslavia

Finalista in Coppa di Jugoslavia
Quarti di finale di Coppa delle Coppe
Quarti di finale in Coppa di Jugoslavia
Ottavi di finale in Coppa di Jugoslavia

Ottavi di finale in Coppa di Jugoslavia
Ottavi di finale in Coppa di Jugoslavia
Finalista in Coppa di Jugoslavia
Semifinalista in Coppa di Jugoslavia
Finalista di Coppa Korać
Ottavi di finale in Coppa di Jugoslavia
Semifinalista di Coppa Korać
Quarti di finale in Coppa di Jugoslavia
Quarti di finale di Coppa Korać
Sedicesimi di finale in Coppa di Jugoslavia
Eliminata ai gironi in Coppa dei Campioni
Sedicesimi di finale in Coppa di Jugoslavia
Vincitore della Coppa Korać (1º titolo)
Vincitore della Coppa di Jugoslavia (1º titolo)
Vincitore della Coppa Korać (2º titolo)
Quarti di finale in Coppa di Jugoslavia
6ª in Coppa dei Campioni

Quarti di finale in Coppa di Jugoslavia
Quarti di finale di Coppa Korać
Quarti di finale in Coppa di Jugoslavia
3ª in Coppa dei Campioni
Secondo turno preliminare in Coppa di Jugoslavia
Quarti di finale di Coppa Korać
Ottavi di finale in Coppa di Jugoslavia
Secondo turono eliminatorio di Coppa Korać
Ottavi di finale in Coppa di Jugoslavia
Quarti di finale in Coppa di Jugoslavia
Quarti di finale di Coppa Korać
Semifinalista in Coppa di Jugoslavia
Quarti di finale di Coppa Korać
Semifinalista in Coppa di Jugoslavia
3ª in Coppa dei Campioni
Vincitore della Coppa di Jugoslavia (2º titolo)
Vincitore della Coppa Korać (3º titolo)
Quarti di finale in Coppa di Jugoslavia
Quarti di finale di Coppa delle Coppe

Quarti di finale in Coppa di Jugoslavia
Vincitore della Coppa di Jugoslavia (3º titolo)
Vincitore della Coppa dei Campioni (1º titolo)
Finalista in Coppa di Jugoslavia
Vincitore della Coppa di Jugoslavia (1º titolo)
Vincitore della Coppa di Jugoslavia (2º titolo)
Finalista in Coppa di Jugoslavia
Sedicesimi di finale di Coppa dei Campioni
Quarti di finale di Coppa d'Europa
Finalista in Coppa di Jugoslavia
Ottavi di finale di Coppa dei Campioni
Semifinalista in Coppa di Jugoslavia
4ª in Coppa dei Campioni
Vincitore della Coppa di Jugoslavia (3º titolo)
Quarti di finale di Coppa Saporta
Vincitore della Coppa di Jugoslavia (4º titolo)
Fase a gironi di Coppa Saporta

Finalista in Coppa di Jugoslavia
Ottavi di finale di Suproleague
Vincitore della Coppa di Jugoslavia (5º titolo)
Fase a gironi di Eurolega
Semifinalista in Coppa di Serbia e Montenegro
Fase a gironi di Eurolega
Quarti di finale in Coppa di Serbia e Montenegro
Fase a gironi di Eurolega
Finalista in Coppa di Serbia e Montenegro
Fase a gironi di Eurolega
Finalista in Lega Adriatica
Semifinalista in Coppa di Serbia e Montenegro
Fase a gironi di Eurolega
Finalista in Lega Adriatica
Finalista in Coppa di Serbia
TOP16 di Eurolega
Vincitore della Lega Adriatica (1º titolo)
Vincitore della Coppa di Serbia (1º titolo)
Quarti di finale di Eurolega
Vincitore della Lega Adriatica (2º titolo)
Vincitore della Coppa di Serbia (2º titolo)
Quarti di finale di Eurolega
Vincitore della Lega Adriatica (3º titolo)
Vincitore della Coppa di Serbia (3º titolo)
4ª in Eurolega
Vincitore della Lega Adriatica (4º titolo)

Vincitore della Coppa di Serbia (4º titolo)
TOP16 di Eurolega
Vincitore della Lega Adriatica (5º titolo)
Vincitore della Coppa di Serbia (5º titolo)
Fase a gironi di Eurolega
Semifinalista della Lega Adriatica
Finalista in Coppa di Serbia
Fase a gironi di Eurolega
Vincitore della Lega Adriatica (6º titolo)
Quarti di finale della Coppa di Serbia
TOP16 di Eurolega
Semifinalista della Lega Adriatica
Semifinalista della Coppa di Serbia
Fase a gironi di Eurocup
Semifinalista della Lega Adriatica
Finalista della Coppa di Serbia
5ª in Lega Adriatica
Finalista della Coppa di Serbia
Sedicesimi di finale di BCL
Semifinalista della Lega Adriatica
6ª in Supercoppa di Lega Adriatica
Vincitore della Coppa di Serbia (6º titolo)
Fase a gironi di Eurocup
Lega Adriatica
Semifinali di Supercoppa di Lega Adriatica
Vincitore della Coppa di Serbia (7º titolo)
Top 16 di Eurocup
Semifinalista della Lega Adriatica
Vince la Supercoppa di Lega Adriatica (1º titolo)
Vincitore della Coppa di Serbia (8º titolo)
in Eurocup[12]
in Lega Adriatica[12]

Semifinalista della Coppa di Serbia
Top 16 di Eurocup
Regular season di Lega Adriatica
Finalista della Coppa di Serbia
Ottavi di finale Eurocup
Finalista di Lega Adriatica
4ª in Supercoppa VTB United League
Semifinalista di Coppa di Serbia
Quarti di finale di Eurolega
Vincitore della Lega Adriatica (7º titolo)
Finalista Supercoppa di Lega Adriatica
Finalista di Coppa di Serbia

Palazzetti[modifica | modifica wikitesto]

La Hala Aleksandar Nikolić, sede attuale delle partite interne del Partizan

Nei primi anni dopo la sua nascita, e fino al 1968 il Partizan giocò le partite casalinghe nella Fortezza di Belgrado, per poi trasferirisi nella Hala sportova a Novi Beograd, arena con una capacità di 5.000 spettatori.

Dal 1992 il Partizan gioca le partite interne nella Hala Aleksandar Nikolić a Palilula, arena costruita nel 1973 in undici mesi, e che ha una capacità di 8.150 posti a sedere.

Nella stagione 2008-2009 di Eurolega il Partizan disputò le partite interne della TOP 16 nella Kombank Arena. Il 5 marzo 2009 la gara contro il Panathinaikos fece registrare un'affluenza di 22.567 spettatori, record per una gara di Eurolega.[14]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Il Partizan fa parte della Jugoslovensko sportsko društvo Partizan, polisportiva che raggruppa 26 discipline sportive fondata il 4 ottobre 1945 a Belgrado, come costola sportiva dell'esercito jugoslavo.

Organigramma societario[modifica | modifica wikitesto]

Organigramma aggiornato al 14 maggio 2023.[15]

Staff dell'area amministrativa
  • Presidente: Bandiera della Serbia Ostoja Mijailović
  • Presidente onorario: Bandiera della Bosnia ed Erzegovina Milorad Dodik[16]
  • Vice-presidente: Bandiera della Serbia Branislav Grujić
  • Vice-presidente: Bandiera della Serbia Nenad Kovač
  • Consiglio d'amministrazione:
    • Bandiera della Serbia Milija Babović
    • Bandiera della Serbia Milan Iskrin
    • Bandiera della Serbia Nebojša Iković
    • Bandiera della Serbia Ivana Jeremić
    • Bandiera della Serbia Aleksandar Mihailović
    • Bandiera della Serbia Slaviša Putić
    • Bandiera della Serbia Nebojša Šarović
    • Bandiera della Serbia Ivan Trifunović
  • Direttore sportivo: Bandiera della Serbia Zoran Savić
  • Direttore esecutivo: Bandiera della Serbia Mlađan Šilobad
  • Responsabile ufficio stampa: Bandiera della Serbia Ivan Ivković
  • Direttore settore giovanile: Bandiera della Serbia Vladimir Dragutinović
  • Consigliere del Presidente: Bandiera della Serbia Dragan Todorić

Squadre affiliate[modifica | modifica wikitesto]

Negli ultimi anni il Partizan ha sottoscritto accordi di affiliazioni con alcune squadre serbe, con l'obiettivo di far crescere i migliori giovani del vivaio, facendo fare loro esperienza in campionati già competitivi. Dal 2018 al 2021 è stato il Mladost Zemun a svolgere questo ruolo; mentre dall'estate 2021 i giovani bianconeri vengono mandati a farsi le ossa nello Dunav Stari Banovci.

Roster 2023-2024[modifica | modifica wikitesto]

Aggiornato al 13 novembre 2023.

Naz. Ruolo Sportivo Anno Alt. Peso Note
0 Bandiera degli Stati UnitiBandiera della Croazia PG Jaleen Smith 1994 190 88
2 Bandiera degli Stati UnitiBandiera dell'Azerbaigian AG Zach LeDay 1994 202 103
4 Bandiera della Serbia G Aleksa Avramović 1994 193 87
5 Bandiera della Serbia C Balša Koprivica 2000 216 109
7 Bandiera degli Stati UnitiBandiera della Serbia G Kevin Punter 1993 193 81
9 Bandiera della Serbia AC Alen Smailagić 2000 208 98
10 Bandiera della Serbia P Ognjen Jaramaz 1995 193 88
13 Bandiera del Montenegro GA Đorđije Jovanović 2003 199
21 Bandiera degli Stati Uniti AP James Nunnally 1990 201 95
32 Bandiera della Serbia G Uroš Trifunović 2000 199 88
33 Bandiera della Serbia G Danilo Anđušić 1991 195 92
35 Bandiera degli Stati Uniti PG P.J. Dozier 1996 198 93
37 Bandiera della Polonia AP Mateusz Ponitka 1993 196 92
44 Bandiera degli Stati Uniti AC Frank Kaminsky 1993 213 110
50 Bandiera del Brasile C Bruno Caboclo 1995 206 99

Staff tecnico[modifica | modifica wikitesto]

Roster precedenti[modifica | modifica wikitesto]

Presidenti[modifica | modifica wikitesto]

Il primo presidente della società bianconera fu Peko Dapčević, partigiano e generale jugoslavo.

Nel corso della storia diversi ex giocatori hanno ricoperto il ruolo di presidente del Partizan, tra i più noti Vlade Divac, Predrag Danilović e Nikola Peković.

Attualmente in carica è Ostoja Mijailović, eletto presidente il 20 settembre 2017.

Cronologia dei Presidenti

Allenatori[modifica | modifica wikitesto]

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Allenatori del K.K. Partizan.
Duško Vujošević

Il primo allenatore del club fu Ratko Vlahović, subito seguito da Božo Grkinić che guidò la squadra per due stagioni. Borislav Ćorković fu invece il primo allenatore a vincitore un trofeo, il campionato jugoslavo 1975-1976. Il primo successo internazionale del club, la Coppa Korać del 1977-1978, fu ad opera di Ranko Žeravica.

Željko Obradović ha invece guidato la squadra nel successo più prestigioso: la Coppa dei Campioni del 1991-1992.

Borislav Stanković e Ranko Žeravica sono membri della FIBA Hall of Fame, mentre Aza Nikolić è stato incluso nella Basketball Hall of Fame. Allo stesso modo lo stesso Nikolić, oltre a Dušan Ivković e Željko Obradović sono stati inclusi tra i 50 contributori più importanti della storia dell'Eurolega.

Cronologia degli allenatori

Cestisti[modifica | modifica wikitesto]

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Cestisti del K.K. Partizan.
Aleks Marić nel 2009-2010 è stato inserito nel quintetto ideale dell'Eurolega

Tantissimi sono i campioni che hanno vestito la maglia del Partizan, e che hanno ricevuto premi, onorificenze e riconoscimenti con la maglia bianconera.

Dražen Dalipagić è dal 2004 membro della Hall of Fame. Lo stesso Dalipagić, insieme a Dragan Kićanović e a Vlade Divac, sono membri della FIBA Hall of Fame.

Tra i 50 contributori più importanti della storia dell'Eurolega troviamo Dražen Dalipagić, Predrag Danilović, Aleksandar Đorđević e Vlade Divac.

Sono stati nominati Mr. Europa ancora Dražen Dalipagić (1977, 1978), Dragan Kićanović (1981, 1982) e Vlade Divac (1989). L'Euroscar Award è stato assegnato a Dražen Dalipagić (1980, 1981), mentre Jan Veselý nel 2010 ha ottenuto il FIBA Europe Young Men's Player of the Year Award.

Nella vittoria della Coppa dei Campioni del 1991-1992, Predrag Danilović venne nominato MVP della finale.

Sempre per quanto riguarda la Coppa dei Campioni/Eurolega, nel 2009-2010 Aleks Marić è stato inserito nel quintetto ideale dell'Eurolega, mentre nello stesso anno Bo McCalebb venne inserito nel secondo quintetto. Prima di lui Miloš Vujanić, nel 2003, e Nikola Peković nel 2008, sono stati inseriti nel secondo quintetto ideale. Dopo nove anni di assenza, nella stagione 2022-2023 un giocatore del Partizan, il francese Mathias Lessort, venne inserito nuovamente nel primo quintetto ideale, mentre Kevin Punter nel secondo quintetto.

L'anno precedente, nella stagione 2008-2009, Novica Veličković ha ricevuto il premio quale miglior giovane della competizione; trofeo vinto anche da Bogdan Bogdanović nella stagione 2013-2014 e da Yam Madar in quella 2022-2023.

Cronologia dei capitani[modifica | modifica wikitesto]

Vincitori di titoli mentre militavano nel Partizan[modifica | modifica wikitesto]

Medaglie ai campionati europei[modifica | modifica wikitesto]

Medaglie ai giochi del Mediterraneo[modifica | modifica wikitesto]

Giocatori scelti al draft NBA mentre militavano nel Partizan[modifica | modifica wikitesto]

= All-Star
Scelta Giro Draft Giocatore Squadra NBA
26 1989 Bandiera della Jugoslavia Vlade Divac Los Angeles Lakers
43 1992 Bandiera della Jugoslavia Predrag Danilović Golden State Warriors
54 1994 Bandiera della Jugoslavia Željko Rebrača Seattle SuperSonics
49 1997 Bandiera della Jugoslavia Predrag Drobnjak Washington Bullets (da Charlotte)
24 2002 Bandiera della Jugoslavia Nenad Krstić New Jersey Nets
35 2002 Bandiera della Jugoslavia Miloš Vujanić New York Knicks
38 2006 Bandiera della Serbia e Montenegro Kosta Perović Golden State Warriors
31 2008 Bandiera del Montenegro Nikola Peković Minnesota Timberwolves
6 2011 Bandiera della Rep. Ceca Jan Veselý Washington Wizards
55 2013 Bandiera della Francia Joffrey Lauvergne Memphis Grizzlies
27 2014 Bandiera della Serbia Bogdan Bogdanović Phoenix Suns (da Indiana)
26 2015 Bandiera della Serbia Nikola Milutinov San Antonio Spurs
60 2019 Bandiera della Serbia Vanja Marinković Sacramento Kings
42 2023 Bandiera della Serbia Tristan Vukčević Washington Wizards (da Chicago via Lakers e Washington)

Giocatori stranieri che hanno militato nel Partizan[modifica | modifica wikitesto]

Viene indicata la nazionalità ai tempi in cui il giocatore militava nel Partizan. Dati aggiornati al termine della stagione sportiva 2022-2023

Nazione # Giocatori
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 43 Anthony Brown, Gerald Brown, Peter Cornell, Schea Cotton, Vonteego Cummings, P.J. Dozier Trey Drechsel, Damon Edwards, James Gist, Drew Gordon, Jamont Gordon, Will Hatcher, Fred House, Dominic James, Curtis Jerrells, Kevin Jones, Frank Kaminsky, Tarence Kinsey, Oliver Lafayette, Acie Law, Zach LeDay, James Michael McAdoo, Bo McCalebb, Eric Mika, Patrick Miller, Codi Miller-McIntyre, William Mosley, James Nunnally, Marvin O'Connor, Marcus Paige, Josh Perkins, Kevin Punter, Reggie Redding, Lawrence Roberts, Frank Robinson, Blake Stepp, Butch Taylor[17], Rashawn Thomas, Torey Thomas, Kwame Vaughn, Corey Walden, Darrell Williams, Nigel Williams-Goss
Bandiera della Bosnia ed Erzegovina Bosnia ed Erzegovina 6 Amar Gegić, Nemanja Gordić, Kenan Karahodžić, Alex Renfroe[18], Obrad Tomić, Adin Vrabac
Bandiera del Montenegro Montenegro 6 Boris Bakić, Predrag Drobnjak, Đorđije Jovanović Nikola Peković, Žarko Rakočević, Slavko Vraneš
Bandiera della Slovenia Slovenia 6 Gregor Glas, Miljan Goljović, Jaka Klobučar, Edo Murić, Aleksej Nikolić, Radoslav Nesterovič
Bandiera dell'Australia Australia 5 Dante Exum, Nathan Jawai, Jock Landale, Aleks Marić, Tom Wilson
Bandiera della Francia Francia 5 Boris Dallo, Joffrey Lauvergne, Mathias Lessort, Bandja Sy, Léo Westermann
Bandiera della Lettonia Lettonia 3 Dāvis Bertāns, Rodions Kurucs, Žanis Peiners
Bandiera della Macedonia del Nord Macedonia del Nord 3 Vlado Ilievski, Andrej Magdevski, Predrag Samardžiski
Bandiera della Grecia Grecia 2 Iōannīs Kouzeloglou, Iōannīs Papapetrou
Bandiera della Slovacchia Slovacchia 2 Vladimír Brodziansky, Michal Čekovský
Bandiera dell'Albania Albania 1 Dallas Moore[18]
Bandiera del Belize Belize 1 Milt Palacio[18]
Bandiera della Bielorussia Bielorussia 1 Arcëm Parachoŭski
Bandiera del Brasile Brasile 1 Bruno Caboclo
Bandiera della Bulgaria Bulgaria 1 Bojko Mladenov
Bandiera della Colombia Colombia 1 Braian Angola
Bandiera della Croazia Croazia 1 Jaleen Smith[18]
Bandiera della Finlandia Finlandia 1 Jamar Wilson[18]
Bandiera del Gabon Gabon 1 Stéphane Lasme
Bandiera della Germania Germania 1 Vladimir Bogojevič
Bandiera del Ghana Ghana 1 Amida Brimah
Bandiera della Giamaica Giamaica 1 Samardo Samuels
Bandiera d'Israele Israele 1 Yam Madar
Bandiera della Nigeria Nigeria 1 Josh Akognon[18]
Bandiera della Polonia Polonia 1 Mateusz Ponitka
Bandiera della Rep. Ceca Rep. Ceca 1 Jan Veselý
Bandiera della Turchia Turchia 1 Semih Erden

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

1975-76, 1978-79, 1980-81, 1986-87, 1991-92
1994-95, 1995-96, 1996-97, 2001-02, 2002-03, 2003-04, 2004-05, 2005-06
2006-07, 2007-08, 2008-09, 2009-10, 2010-11, 2011-12, 2012-13, 2013-14
1979, 1989, 1992
1994, 1995, 1999, 2000, 2002
2008, 2009, 2010, 2011, 2012, 2018, 2019, 2020

Competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]

1991-92
1977-78, 1978-79, 1988-89
2006-07, 2007-08, 2008-09, 2009-10, 2010-11, 2012-13, 2022-23
2019

Statistiche e record[modifica | modifica wikitesto]

Partecipazioni ai campionati nazionali[modifica | modifica wikitesto]

I dati comprendono solo le partite di campionato/superliga, e non le partite di playoff.

Dati aggiornati al termine del campionato serbo 2022-2023

Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Gare disputate Vittorie Pareggi[19] Sconfitte % vitt.
YUBA liga (1945-1992) 45 1945 1991-1992 898 560 14 324 62,4
YUBA liga (1992-2006) 14 1992-1993 2005-2006 352 285 0 67 81,0
Košarkaška liga Srbije 16 2006-2007 2022-2023 162 143 0 19 88,3

Partecipazioni alle competizioni europee[modifica | modifica wikitesto]

Dati aggiornati al termine della stagione 2022-2023, comprensivi di stagione regolare e play-off. In rosa le competizioni non più esistenti

Competizioni Partecipazioni Debutto Ultima stagione Gare disputate Vittorie Pareggi Sconfitte % vitt.
Coppa dei Campioni / Eurolega 22 1976-1977 2022-2023 372 167 1 204 44,9
Eurocup 6 2014-2015 2021-2022 85 42 0 43 49,4
Basketball Champions League 1 2016-2017 2016-2017 16 9 0 7 56,2
Suproleague 1 2000-2001 2000-2001 21 12 0 9 57,1
Coppa delle Coppe / Coppa d'Europa / Coppa Saporta 5 1966-1967 1999-2000 50 29 1 20 58,0
Coppa Korać 11 1973-1974 1988-1989 94 63 0 31 67,0

Partecipazioni alle competizioni sovranazionali[modifica | modifica wikitesto]

Dati aggiornati al termine della ABA Liga 2022-2023, comprensivi di stagione regolare e play-off. In rosa le competizioni non più esistenti

Competizioni Partecipazioni Debutto Ultima stagione Gare disputate Vittorie Pareggi Sconfitte % vitt.
Lega Adriatica 20 2004-2005 2022-2023 560 391 1 168 69,8
Supercoppa ABA Liga 3 2017 2019 8 5 0 3 62,5

Gare contro squadre NBA[modifica | modifica wikitesto]

Il Partizan è l'unica squadra della Serbia ad aver giocato contro formazioni della NBA. Nel corso del Tour dell'Eurolega del 2009 negli Stati Uniti, il Partizan ha giocato contro i Denver Nuggets e i Phoenix Suns.

Denver
3 ottobre 2009
Denver Nuggets 102 – 70
referto
PartizanPepsi Center (9.749 spett.)

Phoenix
6 ottobre 2009
Phoenix Suns 111 – 80
referto
PartizanUS Airways Center (14.531 spett.)

Tifoseria[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Grobari.

I Grobari (serbo: Гробари, ovvero I becchini) sono i tifosi della sezione calcistica della polisportiva del Partizan, anche se generalmente con tale appellativo vengono identificati tutti i tifosi del Partizan.[20]

La più accesa rivalità a livello nazionale è quella con la Stella Rossa Belgrado, accentuata dalle differenze politiche tra le due tifoserie[21] che provocano episodi violenti[22][23] in occasione degli incontri tra le due squadre (denominati Derby eterno).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Formation, su kkpartizan.rs. URL consultato il 12 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2012).
  2. ^ Creating a powerhouse, su kkpartizan.rs. URL consultato il 12 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2012).
  3. ^ Dream Team, su kkpartizan.rs. URL consultato il 12 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2012).
  4. ^ Partizan 1992 - An utterly unique title, su euroleague.net. URL consultato il 12 settembre 2012.
  5. ^ At the top of Europe, su kkpartizan.rs. URL consultato il 12 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2012).
  6. ^ Time of isolation, su kkpartizan.rs. URL consultato il 12 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2012).
  7. ^ Again at the top, su kkpartizan.rs. URL consultato il 12 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2012).
  8. ^ The new stars, su kkpartizan.rs. URL consultato il 12 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2012).
  9. ^ Partizan finishes fourth after falling in OT, su euroleague.net. URL consultato il 12 settembre 2012.
  10. ^ Partizan mt:s, coach Vujosevic reunite, su euroleague.net. URL consultato il 2 luglio 2012.
  11. ^ Peković novi predsednik, Berić potpredsednik kluba, su kkpartizan.rs. URL consultato l'8 settembre 2015.
  12. ^ a b c competizione sospesa a causa della pandemia di COVID-19
  13. ^ KLS: Definitivno bez Partizana, Zvezda već u finalu, su sportklub.n1info.rs. URL consultato il 2 giugno 2023.
  14. ^ Partizan sets crowd record at Belgrade Arena!, su euroleague.net. URL consultato il 5 marzo 2009.
  15. ^ Uprava, su kkpartizan.rs. URL consultato il 3 dicembre 2017.
  16. ^ Спортска сарадња Партизана и Игокее, su politika.rs. URL consultato il 18 agosto 2007.
  17. ^ Butch Taylor fu il primo giocatore straniero nella storia del Partizan, e giocò solo 2 partite in Coppa dei Campioni 1976-77
  18. ^ a b c d e f giocatore di nazionalità statunitense
  19. ^ fino all'edizione 1960 della YUBA liga, era previsto che una gara potesse terminare in pareggio
  20. ^ Supporters, su kkpartizan.rs. URL consultato il 12 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2012).
  21. ^ Estrella Roja - Partizan. El derby del fuego eterno, su donbalon.com. URL consultato il 12 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2007).
  22. ^ BASKET, INCIDENTI PARTIZAN-STELLA ROSSA: 20 ARRESTI, UN FERITO GRAVE, su repubblica.it. URL consultato il 16 giugno 2006.
  23. ^ Serbia, scontri tra tifosi: sospesa la finale tra Partizan e Stella Rossa (VIDEO), su basketinside.com. URL consultato l'11 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2014).

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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