Juan Esnáider

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Juan Esnáider
Esnáider in azione alla Juventus nel 1999
Nazionalità Bandiera dell'Argentina Argentina
Altezza 180 cm
Calcio
Ruolo Allenatore (ex attaccante)
Termine carriera 2005 - giocatore
Carriera
Giovanili
19??-19??Ferro Carril Oeste
Squadre di club1
1990-1991Ferro Carril Oeste6 (0)
1991-1992Real Madrid B26 (9)
1992-1993Real Madrid8 (1)
1993-1995Real Saragozza61 (29)
1995-1996Real Madrid20 (1)
1996-1997Atlético Madrid35 (16)
1997-1999Espanyol35 (14)
1999-2000Juventus16 (0)
2000-2001Real Saragozza17 (11)
2001Porto3 (0)
2002River Plate9 (0)
2003Ajaccio4 (0)
2003-2004Real Murcia17 (1)
2005Newell's Old Boys10 (1)
Nazionale
1995-1997Bandiera dell'Argentina Argentina3 (0)
Carriera da allenatore
2009-2010GetafeVice
2011-2012Real Saragozza B
2013Córdoba
2016Getafe
2017-2019JEF United
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate al 13 ottobre 2017

Juan Eduardo Esnáider (Mar del Plata, 5 marzo 1973) è un allenatore di calcio ed ex calciatore argentino, di ruolo attaccante.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

È nato in una famiglia di origini spagnole e tedesche, infatti Esnáider è la forma ispanizzata di Schneider.[1]

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Esnáider era un attaccante forte di testa[2] e che poteva giocare indifferentemente con uno o due compagni di reparto,[2] potendo fare sia da sponda sia da centravanti.[2] Dotato di uno spiccato senso del gol,[1] durante la carriera si fece notare più volte per il suo carattere ribelle:[2] ricevette numerose espulsioni e squalifiche,[2] inoltre spesso non ebbe un buon rapporto con compagni e allenatori.[1]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Debuttò tra i professionisti con il Club Ferro Carril Oeste il 2 settembre 1990 contro il Vélez Sársfield. Col club argentino giocò 6 partite.

Nel 1991 partecipò al Mondiale Under-20 disputato in Portogallo. In questa competizione aggredì in campo un avversario e ricevette una squalifica internazionale di un anno.[2] Il 22 aprile fu acquistato dal Real Madrid per 200 milioni di pesetas.[3] Lo fece crescere inizialmente nella squadra satellite del Real Madrid B. Nella Segunda División realizzò 18 gol in 44 partite ma di fatto non riuscì mai a imporsi concretamente in prima squadra, segnando complessivamente 2 gol in 28 partite. Trovando poco spazio al Real Madrid, fu ceduto al Real Saragozza,[1] con cui vinse la Coppa del Re 1993-1994 e la Coppa delle Coppe 1994-1995, segnando una rete in finale e diventando vice-capocannoniere del torneo.

Il Real Madrid quindi lo comprò di nuovo, ma dopo poco tempo passò all'Atlético de Madrid, dove ebbe un buon rendimento rovinato dalle sue pessime relazioni con il tecnico Radomir Antić, che lo portarono ad abbandonare il club l'anno dopo per trasferirsi all'Espanyol.[2] Una volta, sul pullman della squadra di Barcellona, prese a pugni il compagno di squadra Miguel Ángel Benítez perché aveva attaccato i compagni in pubblico.[2] Il 14 gennaio 1999 la Juventus lo acquistò a seguito del grave infortunio di Alessandro Del Piero, pagandolo circa 12 miliardi di lire.[2] A Torino non lasciò buoni ricordi e non riuscì nemmeno a segnare un gol in campionato, andando a segno solo una volta in Coppa Italia e una in Coppa Uefa contro i ciprioti dell'Omonia Nicosia.

Tornò in Spagna al Real Saragozza nel dicembre 2000 contribuendo a salvare la squadra dalla retrocessione e a conquistare la Copa del Rey.[1] Il 15 gennaio 2002, dopo una breve parentesi al Porto, ritornò in patria viene girato in prestito al River Plate. Lasciò il calcio giocato nel 2006, diventando commentatore sportivo per Aragón Televisión nel programma Directo Fútbol. In carriera conta anche 3 presenze con la nazionale argentina.

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Il 27 aprile 2009 diventa viceallenatore del Getafe, lavorando con l'ex allenatore della cantera del Real Madrid, Michel, per le ultime 5 partite della stagione 2008-2009, con l'obiettivo di evitare la retrocessione del Getafe. Il club di Madrid raggiunge la salvezza e le semifinali di Coppa del Re. Nel dicembre 2010 lascia il club per cercare un incarico da primo allenatore.[4] Il 10 giugno 2011 diventa direttore della Ciudad Deportiva del Real Saragozza e allenatore del Real Saragozza B.[5][6] Il 28 giugno 2012 si dimette dalla guida.[7] Torna successivamente in Argentina, ricopre la carica di manager del Cadetes de San Martin di Mar del Plata.

L'8 aprile 2013 diventa nuovo tecnico del Cordoba sostituendo l'esonerato Rafael Berges.[8] Con i Cordobesistas dirige le ultime nove partite della Liga Adelante, piazzandosi al quattordicesimo posto. Il 27 giugno viene sostituito da Pablo Villa.[9] Il 12 aprile 2016 viene ufficializzato come nuovo tecnico del Getafe,[10] che aveva già precedentemente guidato in qualità di vice nel 2009-2010. Il 26 settembre 2016 viene esonerato dopo la sconfitta contro il Girona, la terza in campionato.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia presenze e punti in nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Argentina
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
21-12-1995 Mendoza Argentina Bandiera dell'Argentina 6 – 0 Bandiera del Venezuela Venezuela Amichevole -
28-12-1996 Mar del Plata Argentina Bandiera dell'Argentina 2 – 3 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Amichevole -
12-10-1997 Buenos Aires Argentina Bandiera dell'Argentina 0 – 0 Bandiera dell'Uruguay Uruguay Qual. Mondiali 1998 - Ingresso al 70’ 70’
Totale Presenze 3 Reti 0

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]
Real Madrid: 1992-1993
Real Saragozza: 1993-1994, 2000-2001
Real Madrid: 1993
Porto: 2001-2002
Competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]
Real Saragozza: 1994-1995
Juventus: 1999

Individuale[modifica | modifica wikitesto]

1991 (7 gol)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e (ES) Esnáider, un rey indomable, su aragonsport.com (archiviato dall'url originale il 9 novembre 2011).
  2. ^ a b c d e f g h i Juve, olé: Esnaider, in La Gazzetta dello Sport, 15 gennaio 1999.
  3. ^ Esnaider fue presentado como jugador del Madrid, su elpais.com, 23 aprile 1991.
  4. ^ (ES) Míchel confirma la salida de Esnáider del Getafe As.com
  5. ^ (ES) Juan Eduardo Esnáider, nuevo director de la Ciudad Deportiva Realzaragoza.com
  6. ^ Esnaider torna a Saragoza, su tuttomercatoweb.com, 10 giugno 2011.
  7. ^ Real Saragozza B, svincolato da tecnico l'ex-Juve Esnaider, su tuttomercatoweb.com, 28 giugno 2012.
  8. ^ El Córdoba destituye a Rafael Berges y contrata a Esnáider, su futbol.as.com, 8 aprile 2013.
  9. ^ El Córdoba echa a Esnáider y Pablo Villa sube del filial, su futbol.as.com, 27 giugno 2013.
  10. ^ Esnáider nuevo entrenador del Getafe, su getafecf.com. URL consultato il 12 aprile 2016.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]