Johannes Goedaert

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Johannes o Jan o Jean Goedaert

Johannes o Jan o Jean Goedaert, o Godaard o Goedaard o Godart o Koedaert o Goedartius (Middelburg, 19 marzo 1617 (battezzato) – Middelburg, 15 gennaio 1668 (sepolto)), è stato un incisore, pittore e naturalista olandese del secolo d'oro, noto per la pubblicazione della Metamorphosis et historia Naturalis Insectorum.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Pieter[1] e Judith Pottiers[2], fu probabilmente allievo di Christoffel van den Berghe[1]. Operò a Middelburg[1] nello stesso ambiente culturale di Jacob Cats e dei colti ministri Hondius e Lansbergen[3], dal 1635, anno a cui risalgono i suoi primi disegni noti ritraenti un bruco, fino al 1667[1]. È di quest'anno, infatti, il suo ultimo lavoro conosciuto[1]. Fece parte della Corporazione di San Luca della sua città natale[1].

Fu anche un importante entomologo e scrisse la Metamorphosis et historia Naturalis Insectorum, testo in 3 volumi pubblicato tra il 1662 ed il 1669[1], arricchito da circa 150 illustrazioni particolareggiate[2], che divenne un'opera famosa e fu tradotta in 3 lingue: francese, inglese e olandese[4]. Quest'opera, in parte pubblicata postuma, rappresentò letteralmente il lavoro di una vita: Goedaert, infatti, iniziò le sue osservazioni intorno al 1635 e descrisse parecchi tipi di insetti tra cui api, calabroni, pidocchi delle piante, tarme, farfalle e mosche in tutti i loro stadi, studiandone le variazioni non solo di aspetto ma anche di alimentazione e utilizzando un proprio sistema di classificazione[3]. Con questo testo si dimostrò un precursore degli studi etologico-sistematici ed anatomici che nel secolo seguente ebbero grande impulso[4], anche se la sua opera presenta vari errori, come ad esempio alcuni disegni di pupe con aspetto antropomorfico[3]. Seguace della teoria della generazione spontanea, riteneva che il processo della metamorfosi comportasse la morte di una creatura (ad esempio un bruco) e il sorgere spontaneo di un'altra (ad esempio una farfalla) dai resti della precedente[3]. Probabilmente, fu proprio attraverso il suo lavoro di naturalista che si avvicinò alla pittura[1], anche se non supportato da un'approfondita istruzione in materia[3]. Devoto ed esperto nelle Sacre Scritture, godette di buona reputazione per il suo carattere buono e cordiale e fu legato da amicizia con il predicatore e studioso di scienze naturali Johannes de Mey, che giocò un importante ruolo nella composizione e pubblicazione dell'opera di Goedaert[3], particolarmente per quanto riguarda il primo volume, mentre Paulus Veerzaerdt, cappellano di Michiel de Ruyter, collaborò al secondo[5]. Nella Metamorphosis, l'autore evidenziò un parallelismo tra religione e natura, inserendo richiami a passi della Bibbia in corrispondenza dei vari passaggi di stadi e trasse dalle sue osservazioni insegnamenti morali quali ammirazione, monito contro l'eccessiva curiosità e speranza nella resurrezione nonché riferimento all'ordine infuso da Dio nella natura[3].

Metamorfosi (1663)

Tra le sue opere artistiche si annoverano soprattutto paesaggi, nature morte floreali e con insetti ed architetture[1]. Eccelse nella realizzazione di acquerelli con uccelli e insetti[2].

Fu inoltre attivo come alchimista[3].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Metamorphosis naturalis, ofte Historische beschryvinghe vanden ..., di Johannes Goedaert[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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