Johannes Climacus o De omnibus dubitandum est

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Johannes Climacus o De omnibus dubitandum est. Un racconto
Titolo originaleJohannes Climacus eller De omnibus dubitandum est. En Fortælling
AutoreSøren Kierkegaard
1ª ed. originale1843
1ª ed. italiana1995
Generesaggio
Sottogenerefilosofia
Lingua originaledanese

Johannes Climacus o De omnibus dubitandum est (in danese: Johannes Climacus eller De omnibus dubitandum est) è un'opera incompiuta del filosofo danese Søren Kierkegaard pubblicata postuma ma risalente a maggio-giugno 1843[1]. Tema del breve scritto è il dubbio filosofico collegato alla fede, ovvero di come sia impossibile dubitare di tutto e continuare a vivere. La forma scelta è quella del racconto, benché leggendo lo stile narrativo va lasciando il posto a un tipo di "comunicazione indiretta" basata sul metodo di domande e risposte, così come inaugurato dall'ironia socratica.

Il nome Climacus apparirà ancora nelle opere di Kierkegaard (per esempio quale pseudonimo in Briciole filosofiche e nella Postilla conclusiva non scientifica alle briciole di filosofia), compreso in posizione dialettica un Anti-Climacus (per esempio in La malattia mortale e in Esercizio di cristianesimo).

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

Dopo due citazioni da Spinoza e dalla Prima lettera a Timoteo, Kierkegaard mette una nota dal titolo Si prega di notare.

  • Introduzione
  • Pars prima: Johannes Climacus comincia a filosofare con l'aiuto di nozioni tradizionali
    • Introduzione
    • I. La filosofia moderna comincia col dubbio
      • 1. Come va intesa la proposizione alla lettera?
      • 2. Come avvenne che la filosofia moderna cominciò col dubbio?
      • 3. Presentimento
    • II. La filosofia comincia col dubbio
      • 1. La proposizione è identica alla proposizione n. 3?
      • 2. Come si rapporta l'individuo a quella proposizione?
    • III. Bisogna aver dubitato per giungere a filosofare
  • Pars seconda: Johannes prova a pensare propriis auspiciis. De omnibus dubitandum est
    • Introduzione
    • I. Che cos'è dubitare?
      • 1. Come dev'essere fatta l'esistenza affinché divenga possibile dubitare?
  • Appendice (indice delle due parti non realizzate)[2]

Edizione italiana[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) Johannes Climacus, ou, De omnibus dubitandum est, in Œuvres complètes, Éditions de l'Orante, Paris, vol. II, 1975
  • (EN) Philosophical Fragments - Johannes Climacus, a cura di Howard V. Hong e Edna H. Hong, Princeton University Press, 1985
  • Johannes Climacus o De omnibus dubitandum est., trad. e introduzione di Simonella Davini, Edizioni ETS, Pisa 1999 ISBN 88-7741-846-X ISBN 978-88-774-1846-3.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ cfr. l'introduzione di Simonella Davini all'ed. ETS, p. 12.
  2. ^ Ricavato da Papirer IV B 13; avrebbe dovuto comprendere: 2. È un atto della conoscenza? - 3. È un atto della volontà? - II. Che cos'è dubitare di tutto? - 1. È una successione? - 2. È un atto globale? - III. Johannes comincia a dubitare - 1. Di ciò che è storico, degli altri - 2. Di se stesso - IV. Johannes giunge all'essere puro ma non può ritornare indietro - Pars III: Johannes filosofa con l'aiuto di studi filosofici - 1. Hegel - 2. Kant - 3. Spinoza - 4. Cartesio.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Pagina di Antiony Storm sull'opera.