Joachim Brendel

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Joachim Brendel
NascitaUlrichshalben, vicino Weimar, 27 aprile 1921
MorteColonia, 7 luglio 1974
Dati militari
Paese servitoBandiera della Germania Germania
Forza armata Wehrmacht
Arma Luftwaffe
Specialitàpilota di caccia
UnitàJG 51[1]
GradoHauptmann
Guerreseconda guerra mondiale
Campagnefronte orientale
Fonti citate nel corpo del testo
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Joachim Brendel Brendel (Ulrichshalben, 27 aprile 1921Colonia, 7 luglio 1974) è stato un aviatore tedesco che prestò servizio nella Luftwaffe durante la seconda guerra mondiale. Asso dell'aviazione, gli sono accreditate 189 vittorie aeree, ottenute nel corso di 950 missioni tutte condotte al fronte orientale. Ricevette per i suoi meriti la Croce di Cavaliere con Fronde di Quercia[2][3].

Fu il decimo miglior pilota tedesco al fronte orientale (al pari di Walter Schuck)[4] nonché il diciottesimo in assoluto per numero di vittorie (189, a pari merito con Max Stotz).

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Joachim Brendel nacque il 27 aprile 1921 a Ulrichshalben, vicino Weimar. Egli inizio la carriera operativa nella Luftwaffe nel 1941 in forza al I gruppo del Jagdgeschwader 51 (51º stormo caccia – I./JG 51 – schierato al fronte orientale) con il grado di Leutnant. Alla quarta missione registrò la sua prima vittoria, ma riuscì a ripetersi solo il 31 marzo 1942 dopo 116 missioni.

La carriera di Brendel subì un significativo cambiamento all'inizio del 1943: a febbraio aveva un totale di venti vittorie e il 9 luglio ne contava cinquanta; dopo il novantacinquesimo successo venne premiato con la Croce di Cavaliere, a cui si aggiunsero il 14 gennaio 1945 (quando era già stato promosso Hauptmann e nominato comandante del III gruppo del JG 51) le fronde di quercia dopo che il 16 ottobre 1944 aveva all'attivo centocinquantasei abbattimenti di aerei nemici.

Brendel conseguì la sua ultima vittoria il 25 aprile 1945, terminando la guerra con un totale di 189 vittorie, di cui più di 90 ai danni degli Šturmovik, che lo misero al primo posto nella classifica degli assi del JG 51 al fronte orientale.[5]

Morì il 7 luglio 1974 a Colonia, all'età di 53 anni.

Decorazioni e onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Croce di Ferro di II classe - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di Ferro di I classe - nastrino per uniforme ordinaria
Coppa d'onore della Luftwaffe - nastrino per uniforme ordinaria
Croce Tedesca in oro - nastrino per uniforme ordinaria
— 17 maggio 1943[6]
Croce di Cavaliere con fronde di quercia - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ "JG" sta a indicare Jagdgeschwader, cioè stormo caccia.
  2. ^ a b Obermaier 1971, p. 71.
  3. ^ Spick 1996, p. 228.
  4. ^ (EN) Assi della Luftwaffe nel fronte orientale, su luftwaffe.cz. URL consultato il 22 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2012).
  5. ^ Weal 2001, p. 45.
  6. ^ Patzwall, Scherzer 2001, p. 59.
  7. ^ In precedenza decorato con la Croce di Cavaliere il 22 novembre 1943. Cfr. Scherzer 2007, p. 242 e Fellgiebel 2000, pp. 94 e 144.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (DE) Walther-Peer Fellgiebel, Die Träger des Ritterkreuzes des Eisernen Kreuzes 1939-1945, Friedburg, Podzun-Pallas, 2000, ISBN 3-7909-0284-5.
  • (DE) Ernst Obermaier, Die Ritterkreuzträger der Luftwaffe Jagdflieger 1939 - 1945, Magonza, Verlag Dieter Hoffmann, 1989, ISBN 3-87341-065-6.
  • (DE) Klaus D. Patzwall, Veit Scherzer, Das Deutsche Kreuz 1941 - 1945 Geschichte und Inhaber Band II, Norderstedt, Verlag Klaus D. Patzwall, 2001, ISBN 3-931533-45-X.
  • (DE) Veit Scherzer, Die Ritterkreuzträger 1939–1945 Die Inhaber des Ritterkreuzes des Eisernen Kreuzes 1939 von Heer, Luftwaffe, Kriegsmarine, Waffen-SS, Volkssturm sowie mit Deutschland verbündeter Streitkräfte nach den Unterlagen des Bundesarchives, Jena, Scherzers Militaer-Verlag, 2007, ISBN 978-3-938845-17-2.
  • (EN) Mike Spick, Luftwaffe Fighter Aces, Ivy Books, 1996, ISBN 0-8041-1696-2.
  • (EN) John Weal, Bf 109 Aces of the Russian Front, Osprey Publishin Limited, 2001, ISBN 1-84176-084-6.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]