Jimmy (rete televisiva)

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Jimmy
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StatoBandiera dell'Italia Italia
VersioniJimmy
(data di lancio: 15 novembre 1997)
Data chiusura1º gennaio 2011
Nomi precedentiCanal Jimmy (1997-2003)
EditoreDigicast e RCS
DirettoreGiusto Toni
Sitowww.jimmy.fr/

Jimmy (noto precedentemente come Canal Jimmy) è stato un canale televisivo italiano prodotto da Multithematiques Italia SpA (Gruppo Canal+ / Vivendi) e successivamente da Digicast e RCS.

Provocatoria e dissacrante, la programmazione del canale era basata sulla sperimentazione e il politicamente scorretto, con un umorismo provocatorio, tra serie televisive e film cult oltre a musica e documentari.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Canal Jimmy ha le sue origini dall'omonimo canale francese via cavo lanciato il 29 novembre 1990.[2]

In Italia, il canale viene trasmesso dal 15 novembre 1997 nell'allora bouquet satellitare di TELE+ con cinque ore (in seguito otto) di programmazione a partire dalle 20:00. Tra le prime serie programmate dal canale erano presenti The New Statesman, Spicy City, Cop Rock e Sessions.[3] Canal Jimmy deve il suo nome da James Dean e Jimi Hendrix.[2][4] In quegli anni, la produzione originale Destinazione Serie informava e approfondiva sui serial televisivi.[1]

Sotto la direzione di Giusto Toni, nel 2001, Canal Jimmy viene rinnovato e adattato al gusto televisivo dell'audience Italiana, pur mantenendo il suo stile e la personalità, ma espandendo la sua programmazione diventando il primo canale a trattare tematiche gay, lesbo, bisex e trans, hentai e altri.[1]

Il 31 luglio 2003, il canale viene rinominato semplicemente come Jimmy e comincia le sue trasmissioni su Sky.[1][5][6]

Dal novembre 2006, alla gestione Digicast si affianca quella di RCS, apportando cambiamenti radicali ai palinsesti del canale snaturandone la linea editoriale chiave del suo successo. Nel 2008, Jimmy è stato acquistato completamente da Rizzoli, trasmettendo per lo più repliche.[6][7] Il 1º gennaio 2011 il canale ha cessato definitivamente le trasmissioni.[7][8] Jimmy rimase attivo in Francia fino al 26 giugno 2015.

Lo speaker ufficiale di Jimmy è stato il doppiatore Roberto Pedicini, dal 2003 al 2011.

Il direttore dei programmi dal 15 novembre 1997 fino al 31 ottobre 2007 è stato Giusto Toni, poi fino alla sua chiusura è stato diretto da Antonella Attenni.

Programmazione[modifica | modifica wikitesto]

Nel palinsesto di Jimmy si potevano trovare telefilm, cult del passato ma anche prodotti inediti, e programmi dedicati alla musica.

Sono molte le serie di culto ad aver debuttato su Canal Jimmy prima di arrivare sulla free, tra cui Sex and the City, Californication e The Sleep of Reason.

Serie originali[modifica | modifica wikitesto]

  • 4 in 1
  • Bachelite
  • Ciao bella
  • Crims
  • Destinazione Serie
  • Good As You
  • Guido TV
  • Jimmy Factory
  • Le avventure di Mr. Sex
  • Phone Bugs
  • Real Sex
  • Sex Lives and Videotape
  • Sex Peek
  • Sex Talk
  • Supposta esatta
  • Top Bab
  • Umanoidi associati e Mostri!

Serie TV[modifica | modifica wikitesto]

Serie animate[modifica | modifica wikitesto]

Anime[modifica | modifica wikitesto]

Show americani[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Redazione, 10 anni di Jimmy ∂ Fantascienza.com, su Fantascienza.com. URL consultato il 28 ottobre 2020.
  2. ^ a b (FR) AlloCine, La chaîne Jimmy s'éteint après 25 ans : 12 séries cultes qu'elle a lancées en France, su AlloCiné. URL consultato il 28 ottobre 2020.
  3. ^ TELE PIU' - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 28 ottobre 2020.
  4. ^ Lavoro Canal Jimmy, su lavoraconnoi.org. URL consultato il 28 febbraio 2020.
  5. ^ I canali di SKY, su film.it. URL consultato il 28 ottobre 2020.
  6. ^ a b Addio Canal Jimmy!, su netmassimo.com. URL consultato il 28 ottobre 2020.
  7. ^ a b Mauro Roffi, Jimmy: una fine 'annunciata', su Millecanali, 9 gennaio 2011. URL consultato il 28 ottobre 2020.
  8. ^ Lo storico Jimmy dopo 14 anni ha cessato le trasmissioni su Sky - Digital-News, su Digital-News.it, 1º gennaio 2011. URL consultato il 28 ottobre 2020.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Sito ufficiale, su jimmytv.it. URL consultato il 19 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 30 agosto 2010).
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