Jimmie Durham

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Jimmie Durham nel 2012

Jimmie Bob Durham[1] (Houston, 10 luglio 1940Berlino, 17 novembre 2021[2][3]) è stato un attivista e artista statunitense[4][5].

Durante la sua carriera ha fatto parte del gruppo di artisti Warburghiana[6] Le sue opere sono state esposte a documenta IX di Kassel nel 1992,[7] alla XLVIII Esposizione internazionale d'arte di Venezia nel 1999,[8] alla XLIX Esposizione internazionale d'arte di Venezia nel 2001 e alla LI Esposizione internazionale d'arte di Venezia nel 2005.[9][10] Nel 2019 è stato premiato con il Leone d'oro alla carriera alla LVIII Esposizione internazionale d'arte di Venezia.[11]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Jerry Loren Durham ed Ethel Pauline Simmons Durham, negli anni sessanta si è occupato di teatro e letteratura correlati al movimento per i diritti civili.[12] Nel 1965 si è trasferito ad Austin dove ha lavorato presso l'Università del Texas ad Austin. La sua prima esposizione personale è stata ad Austin nel 1965.[13] Nel 1969 si è trasferito a Ginevra, in Svizzera, dove ha frequentato l'École des beaux-arts.[13]

Nel 1973 è ritornato negli Stati Uniti dove ha preso parte all'American Indian Movement (AIM).[12] Dal 1973 al 1980 ha lavorato come organizzatore politico dell'AIM, divenendone membro del Consiglio centrale e presentandosi come nativo americano. Di solito affermava di essere Cherokee[14] e scriveva a nome dell'organizzazione.[15]

Nel 1974 ha partecipato all'International Indian Treaty Council (IITC) presso la Riserva indiana di Standing Rock.[16] Successivammente è stato nominato capo amministratore dell'IITC[16][17][18] e si è impegnato affinché le Nazioni Unite concedessero all'IITC lo status di «organizzazione non governativa osservatrice e consulente di categoria II presso il Consiglio economico e sociale».[17] Inoltre, Durham ha fatto amicizia con Winona LaDuke, della nazione indiana White Earth, incoraggiando il suo attivismo.[19] Nel 1979 Paul Chaat Smith, Comanche, e Durham si sono dimessi dall'IITC e dall'AIM a causa di disaccordi sul sostegno dell'AIM a Cuba e ad altri alleati sovietici.[20]

Dopo essersi trasferito a New York, Durham ha concentrato la sua attenzione sulle arti visive: ha creato sculture che sfidavano le rappresentazioni convenzionali degli indiani nordamericani, presentato le sue opere e pubblicato saggi. Dal 1981 al 1983 ha diretto la Foundation for the Community of Artists di New York.[21] Nel 1983 la West End Press ha pubblicato Columbus Day, una raccolta delle sue poesie.[22] La sue poesie sono state incluse nell'Harper's Anthology of 20th Century Native American Poetry (1988).[23]

Nel 1987 Durham si è trasferito a Cuernavaca, in Messico.[12] Durante la sua permanenza in Messico, Durham ha partecipato a molte mostre, tra cui Whitney Biennial di New York, documenta IX di Kassel, Institute of Contemporary Arts di Londra, Exit Art di New York, Museo d'arte contemporanea di Anversa e Palais des Beaux-Arts di Bruxelles. Ha anche pubblicato numerosi saggi su periodici, tra cui Art Forum, Art Journal (CAA) e Third Text. Nel 1993, una raccolta dei suoi saggi, A Certain Lack of Coherence, è stata pubblicata da Kala Press di Londra.[24]

Dopo aver trascorso diversi anni in Messico, nel 1994 Durham si è trasferito in Europa, prima a Berlino e poi a Napoli. Nel 1995 la Phaidon Press ha pubblicato il volume Jimmie Durham, una panoramica esauriente della sua arte, con i contributi di Laura Mulvey, Dirk Snauwaert e Mark Alice Durant.[25]

Successivamente, si è concentrato sul rapporto tra architettura, monumentalità e storie nazionali. Le sue sculture, performance e video "anti-architettonici" cercano di liberare la pietra, il materiale privilegiato dell'architettura, dalla sua relazione metaforica con la monumentalità, la stabilità e la temporalità.[26] Le sue mostre in Europa hanno incluso sedi come il Kunstverein di Amburgo, il Fonds régional d'art contemporain (FRAC) di Reims, la Casa Wittgenstein di Vienna, il Kunstverein München e l'Esposizione internazionale d'arte di Venezia, tra i molti altri. Nel 2003 una retrospettiva delle sue opere, intitolata From the West Pacific to the East Atlantic, è stata presentata al Museo d'arte contemporanea (MAC) di Marsiglia, in Francia, al Gemeentemuseum Den Haag dell'Aia, nei Paesi Bassi, e al Baltic Center for Contemporary Art di Gateshead, in Gran Bretagna.[27] Nel 2004 ha partecipato alla 5ª Biennale di Gwangju, in Corea del Sud. Nel 2005 ha curato con Richard William Hill The American West, una riflessione alla mitologia dei cowboy e degli indiani, a Compton Verney, in Gran Bretagna.[28] Nel 2006 ha esposto alcune opere alla Serralves di Porto, in Portogallo.[29] Nel 2009 ha presentato la retrospettiva Pierres Rejetées... al Musée d'art moderne de la Ville de Paris di Parigi[30] e ha realizzato Serpentine rouge, installata a Indre, nell'estuario della Loira, in Francia.[31] Nel 2010 ha presentato Rocks Encouraged nello spazio espositivo Portikus di Francoforte sul Meno, in Germania.[32] Nel 2012, un'altra retrospettiva, A Matter of Life and Death and Singing, curata da Bart De Baere e Anders Kreuger, è stata presentata al Museo d'arte contemporanea di Anversa (MuHKA), in Belgio.[33] Nel 2012 ha pubblicato la seconda raccolta di poesie: Poems That Do Not Go Together.[34]

Serpentine rouge a Idre

Nel 2016 ha ricevuto il premio Goslarer Kaiserring.[35] La cerimonia di premiazione si è tenuta l'8 ottobre 2016 a cui è seguita l'inaugurazione della sua personale Evidence presso il Mönchehaus Museum di Goslar, in Germania.[36]

Nel 2017 la retrospettiva Jimmie Durham: At the Center of the World, curata da Anne Ellegood, è stata inaugurata all'Hammer Museum di Los Angeles, poi spostata al Walker Art Center di Minneapolis, al Whitney Museum of American Art di New York e al Remai Modern di Saskatoon, in Canada.[37] La retrospettiva ha riacceso il dibattito sulle affermazioni di Durham sui suoi antenati Cherokee.[38] Nel 2020 ha pubblicato la terza raccolta di poesie: Particle/Word Theory.[39]

Nel 2022 è uscito, postumo, l'LP Poems: Written, Drawn, Selected and Read by Jimmie Durham con un libretto di 12 pagine di suoi disegni, registrato a Berlino nell'aprile 2021.[40] A fine 2022 il Museo d'arte contemporanea Donnaregina (museo MADRE) di Napoli ha allestito la prima retrospettiva postmuma di Durham, intitolata Jimmie Durham: humanity is not a completed project, a cura di Kathryn Weir.[41]

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Jimmie Durham, Columbus Day, Albuqurque, West End Press, 1983.
  • (EN) Jimmie Durham, Geronimo! (PDF), in Lucy R. Lippard (a cura di), Partial Recall: Photos of Native North Americans, New York, The New Press, 1992, pp. 55-58.
  • (EN) Jimmie Durham, A Certain Lack of Coherence: Writings on Art and Cultural Politics (PDF), a cura di Jean Fisher, Londra, Kala Press, 1993, ISBN 0-947753-04-4.
  • (EN) Jimmie Durham, My Book, The East London Coelacanth, Sometimes Called, Troubled Waters; The Story of British Sea-Power, Londra, ICA, Book Works, 1993, ISBN 978-1-870699-12-9.
  • (EN) Jimmie Durham: Interviewed by Mark Gisbourne, in Art Monthly, n. 173, febbraio 1994, pp. 7-11.
  • (EN) Jimmie Durham, A Friend of Mine Said That Art is a European Invention (PDF), in Jean Fisher (a cura di), Global Visions: Towards a New Internationalism in the Visual Arts, Londra, Kala Press, 1994, pp. 113-119, ISBN 9780947753054.
  • (EN) Jimmie Durham: Attending to Words and Bones. An Interview with Jean Fisher, in Art and Design, vol. 10, n. 7-8, luglio-agosto 1995, pp. 47-55.
  • (EN) Jimmie Durham, Eurasian Project, Stage One: La Porte de l'Europe (Les Bourgeois de Calais, La Leon d'Anatomie. A Progress Report), Reims, Le Collège Éditions, Frac Champagne-Ardenne, 1996.
  • (DE) Jimmie Durham, Der Verführer und der Steinerne Gast, Vienna, Springer Verlag, 1996, ISBN 978-3211828373.
  • (EN) Jimmie Durham, Between the Furniture and the Building (Between a Rock and a Hard Place), Monaco di Baviera, Kunstverein München, 1998.
  • (EN) Beverly Koski e Richard William Hill (intervista), The Centre of the World is Several Places (Part I) (PDF), in FUSE Magazine, vol. 21, n. 3, estate 1998, pp. 24-33. The Centre of the World is Several Places (Part II), n. 4, autunno 1998, pp. 46-53.
  • (ENJA) Jimmie Durham, Stone Heart, Kitakyushu, CCA Centre for Contemporary Art, 2001, ISBN 4-901387-10-3.
  • (EN) Jimmie Durham, Belief in Europe, in Salah Hassan e Iftikhar Dadi (a cura di), Unpacking Europe: Towards a Critical Reading, Rotterdam, Museum Boijmans Van Beuningen, 2001, pp. 290-293.
  • (EN) Jimmie Durham, Situations, in Claire Doherty (a cura di), Contemporary Art: From Studio to Situation, Londra, Black Dog Publishing, 2004, pp. 177-183.
  • (ITEN) Jimmie Durham, Stones Rejected by the Builder, in Jimmie Durham, traduzione di P. Bhatnagar e S. Fadda, Milano, Charta, 2004, pp. 117-130, ISBN 978-88-8158-492-5.
  • (EN) Jimmie Durham, Second Particle Wave Theory (As Performed on the Banks of the River Wear, A Stone's Throw From S'Underland and the Durham Cathedral), Banff, Walter Phillips Gallery, 2005.
  • (EN) Jimmie Durham, Various Element of Cowboy Life, in pp. 9-22. Jimmie Durham, Cherokee-US Relations, in pp. 51-59. Jimmie Durham e Richard William Hill (a cura di), The American West, Warwickshire, Compton Verney, 2005, ISBN 978-0-9546545-7-3.
  • (EN) Jimmie Durham, Amoxohtli/Libro de Carretera/A Road Book, Londra, Koenig Books, 2011, ISBN 9783865609205.
  • (EN) Jimmie Durham, Poems That Do Not Go Together, Berlino e Londra, Wiens Verlag e Edition Hansjörg Mayer, 2012, ISBN 9783981128888.
  • (PT) Jimmie Durham, Vandalismo (PDF), in Forumdoc.BH.2013 - 17º Festival do Filme Documentário e Etnográfico, Belo Horizonte, Associação Filmes de Quintal, 2013, pp. 288-291.
  • (EN) Jimmie Durham, Waiting to be interrupted. Selected writings 1993-2012, a cura di Jean Fisher, Milano, Mousse Magazine & Publishing, 2014, ISBN 9788867491209.
  • (EN) Jimmie Durham, Particle/Word Theory, Berlino e Londra, Wiens Verlag e Edition Hansjörg Mayer, 2020, ISBN 9783960989264.
  • (ITEN) Jimmie Durham, La natura in città. Un diario / Nature in the city. A diary, traduzione di Sacha Piersanti, introduzione di Thilo Folkerts, Treviso, Fondazione Benetton Studi Ricerche-Antiga, 2023, ISBN 978-88-8435-403-7.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Sheila Regan, Jimmie Durham Retrospective Reignites Debate Over His Claim of Native Ancestry, su Hyperallergic, 28 giugno 2017.
  2. ^ (EN) Jori Finkel, Jimmie Durham, Sculptor Who Explored Indigenous Themes, Dies at 81, in The New York Times, 17 novembre 2021.
  3. ^ Lara Crinò, È morto l'artista cherokee Jimmie Durham, combattè per i diritti dei nativi americani, in la Repubblica, 17 novembre 2021.
  4. ^ (EN) Nick Curtis, Funny peculiar: When is a totem pole not a totem pole? When it's part of an exhibition by artist and Cherokee, Jimmie Durham. Nick Curtis explains, in Independent, 17 dicembre 1993.
  5. ^ (EN) The Whitney to present the first U.S. retrospective of Jimmie Durham (PDF), su press.whitney.org. URL consultato il 18 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 5 gennaio 2018).
  6. ^ Isaco Paxolu, Jimmie Durham: il mondo dell’arte perde un altro grande esponente, su TFnews, 18 novembre 2021.
  7. ^ (EN) documenta IX, su documenta, 1992.
  8. ^ 48ª Esposizione internazionale d'arte, La Biennale di Venezia, 1999.
  9. ^ 51ª Esposizione internazionale d'arte, La Biennale di Venezia, 2005.
  10. ^ (EN) Jimmie Durham at Venice Biennale, su Universes in Universe, 2005.
  11. ^ a b Jimmie Durham Leone d’Oro alla carriera della Biennale Arte 2019, su labiennale.org, 4 aprile 2019.
  12. ^ a b c (EN) Sandra Schulman, Artist Jimmie Durham drops boulders to stop time, su indiancountrynews.com, 3 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2016).
  13. ^ a b (EN) Jimmie Durham, su e-flux, 13 gennaio 2010.
  14. ^ (EN) Steve Russelly, Rachel Dolezal Outs Andrea Smith Again; Will Anybody Listen This Time?, su Indian Country Today, 1º luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2019).
  15. ^ (EN) “The Process of Coming Back into the World”: An American Indian Movement (A.I.M.) Activist Advocates Cultural and Political Unification, su History Matters.
  16. ^ a b György Ferenc Tóth, p. 72.
  17. ^ a b György Ferenc Tóth, p. 152.
  18. ^ Bruce Elliott Johansen, pp. 29-30, 155.
  19. ^ Bruce Elliott Johansen, pp. 165-169.
  20. ^ Bruce Elliott Johansen, p. 155.
  21. ^ Bruce Elliott Johansen, p. 110.
  22. ^ Columbus Day.
  23. ^ (EN) Duane Niatum (a cura di), Harper's Anthology of Twentieth Century Native American Poetry, Harper & Row, 2016, ISBN 9780062506665.
  24. ^ A Certain Lack of Coherence.
  25. ^ Laura Mulvey et al.
  26. ^ (FR) Jimmie Durham, résidence de janvier à juin 2007, su Atelier Calder, 2007.
  27. ^ (FR) Sandra Cattini, Jimmie Durham (PDF), su artpress.com, 2003.
  28. ^ (EN) The American West, su Compton Verney, 2005.
  29. ^ (EN) The 80s: A Topology (PDF), su inserralves.pt, 2006.
  30. ^ (FR) Jimmie Durham - Pierres rejetées..., su hanstheys.ensembles.org, 2009.
  31. ^ (FR) Serpentine rouge, su Le voyage à Nantes, 2009.
  32. ^ (EN) Jimmie Durham: Rocks Encouraged and Haegue Yang. Siblings and Twins, su e-flux, 2010.
  33. ^ Jimmie Durham: “A matter of Life and Death and Singing”, su Abitare, 30 maggio 2012.
  34. ^ (EN) BOOKS. Poems That Do Not Go Together, su moussemagazine.it, 27 gennaio 2013.
  35. ^ (EN) Goslar Kaiserring awarded to Jimmie Durham, su Universes in Universe, gennaio 2016.
  36. ^ (EN) Jimmie Durham: Exhibition "Evidence", Goslar 2016, su Universes in Universe, ottobre 2016.
  37. ^ (EN) Jimmie Durham: At the Center of the World, su Hammer Museum, 2017.
  38. ^ (EN) Michael Slenske, Does It Matter If Jimmie Durham, Noted Cherokee Artist, Is Not Actually Cherokee?, su Vulture, 1º novembre 2017.
  39. ^ (EN) Particle/Word Theory (PDF), su Barbara Wien, 2020.
  40. ^ (EN) Jimmie Durham – Poems LP, su kbh.rumpsti-pumsti.com, 2022.
  41. ^ Humanity is not a completed project, su madrenapoli.it, 2022.
  42. ^ (DE) Günther-Peill-Stiftung, su Leopold-Hoesch-Museum.
  43. ^ (DE) Kunstpreis - Jimmie Durham erhält Goslarer Kaiserring 2016, su artinfo24.com, 2016.
  44. ^ (EN) Jimmie Durham, su foundationforcontemporaryarts.org, 2017.
  45. ^ Matronato alla Carriera a Jimmie Durham, su arte.it, 26 aprile 2017.
  46. ^ Desirée Maida, Jimmie Durham si aggiudica il Leone d’Oro alla Carriera della 58. Biennale d’Arte di Venezia, su Artribune, 4 aprile 2019.
  47. ^ Biennale Arte 2019: i premi ufficiali, su labiennale.org, 11 maggio 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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