Movimento per il Jihad Islamico in Palestina

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Movimento per il Jihad Islamico in Palestina
(AR) حركة الجهاد الإسلامي في فلسطين
Attiva1987
NazioneBandiera della Palestina Palestina
Contestodistruzione di Israele per sostituirlo con uno stato islamico palestinese
IdeologiaNazionalismo palestinese
Nazionalismo islamico
Islamismo
Antisionismo
Antisemitismo
Jihādismo
AlleanzeJihad islamica egiziana
Hezbollah
Componenti
FondatoriFathi Shaqaqi (1987-1995)
Componenti principaliRamadan Shalah (1995-2018)
Ziyad al-Nakhalah (2018-in carica)
Attività
Azioni principalibattaglia di Gaza del 2022 (Operazione Breaking Dawn)
conflitto Gaza-Israele del 2023

Il Movimento per il Jihad Islamico in Palestina (in arabo حركة الجهاد الإسلامي في فلسطين?, Harakat al-Jihād al-Islāmī fī Filasṭīn), altrimenti definito brevemente Jihad Islamico Palestinese[1] è un gruppo militante palestinese giudicato fra le organizzazioni sospette di terrorismo da parte degli Stati Uniti[2], dell'Unione europea, dal Regno Unito[3], dal Giappone[4], dal Canada[5][6] e da Israele.

Fondato nella striscia di Gaza negli anni settanta da Fathi Shaqaqi, come ramo distaccato del Jihad islamico egiziano, è finanziato in parte da Hezbollah a cui si sarebbe affiliato, secondo l'opinione, non confermata, di alcuni[chi? perché l'informazione viene riportata se non confermata?], malgrado Hezbollah sia un movimento a netta prevalenza sciita e lo Jihad Islamico palestinese sia invece sunnita. Il suo obiettivo strategico è la distruzione di Israele per sostituirlo con uno stato islamico palestinese.

Questo gruppo definisce il jihād come obbligo da attuare contro Israele. Lo Jihad Islamico palestinese si oppone anche a molti governi arabi che giudicano non sufficientemente musulmani e troppo occidentali. La sua ala armata, le Brigate al-Quds, hanno rivendicato numerosi attacchi in Israele, inclusi vari attentati suicidi.

È, inoltre, molto più piccolo di Hamas e non può contare neppure sull'ampio sostegno popolare di cui gode Hamas.

Retroscena e storia[modifica | modifica wikitesto]

Il gruppo è basato nella capitale siriana di Damasco, e il suo retroterra finanziario si crede debba essere ricercato nell'Iran khomeinista. Il gruppo opera principalmente in Cisgiordania e nella striscia di Gaza, ma conduce i suoi attacchi anche a partire dalla Giordania e dal Libano; le sue più importanti roccaforti in Cisgiordania sono le città di Hebron e Jenin.

Fathi Shaqaqi ha condotto per due decenni il movimento. È stato assassinato a Malta nell'ottobre del 1995 da mano rimasta ufficialmente ignota. Alcuni credono tuttavia che a eliminarlo sia stato Israele, mentre altri pensano che sia stato ucciso da gruppi palestinesi a lui avversi. Lo Jihad Islamico palestinese ha condotto spesso attacchi contro obiettivi israeliani nell'anniversario della morte di Shaqaqi, malgrado l'identità degli assassini non sia mai stata ufficialmente individuata.

Durante la Seconda Intifada (Intifada di al-Aqsa), cominciata nel settembre del 2000, lo Jihad Islamico palestinese ha perpetrato numerosi attacchi suicidi contro gli israeliani. Vari attacchi nel 2001 e nel 2002 sono partiti dalla città cisgiordana di Jenin, in cui il responsabile del Jihad Islamico era Mahmud Tawalbe, Ali Sefuri e Tabeth Mardawi. I quartier generali del Jihad Islamico palestinese a Jenin e in Cisgiordania sono stati pesantemente attaccati e smantellati durante l'operazione Scudo difensivo: Tawalbe è stato ucciso da un bulldozer blindato IDF Caterpillar D9, mentre Sefuri e Mardawi sono stati incarcerati dalle forze di sicurezza israeliane.

Dopo la morte di Shaqaqi, lo Jihad Islamico Palestinese è stata guidata dal 1995 dal cofondatore Ramaḍān ʿAbd Allāh Muḥammad Shallaḥ, che è stato indicato come terrorista di spicco ai sensi della legge statunitense del 27 novembre 1995, e conseguentemente è diventato uno dei terroristi maggiormente ricercati dal Federal Bureau of Investigation (FBI) il 24 febbraio 2006.

Nel febbraio 2012, il governo di Hamas nella striscia di Gaza ha preso le distanze dal JIP. Durante gli scontri Gaza-Israele del marzo 2012, che seguirono l'assassinio israeliano del leader dei Comitati Popolari di Resistenza, Zuhir al-Qaisi, che si vantava del rapimento di Gilad Shalit, il JIP e i CPR lanciarono attacchi contro Israele. Hamas si astenne dall'unirsi al JIP e ai CPR nell'attaccare Israele.[7] Oltre un centinaio di palestinesi vennero uccisi o feriti nelle violenze che ne seguirono, ma all'epoca Israele non attaccò nessun obiettivo di Hamas.[8] L'eventuale cessate il fuoco venne negoziato tra Israele e i gruppi militanti, non Hamas.

Il quotidiano arabo londinese Asharq al-Awsat nel maggio 2015 riferì che l'Iran aveva smesso di finanziare il JIP a causa della neutralità del gruppo sull'intervento militare saudita in Yemen, gettando il JIP in una grave crisi finanziaria. L'Iran si aspettava che il JIP condannasse l'intervento guidato dall'Arabia Saudita, il principale rivale regionale dell'Iran. Il quotidiano palestinese al-Quds ha riferito che l'Iran sta ora sostenendo un ramo del JIP chiamato as-Sabirin (in arabo "i pazienti"), guidato dal veterano del Jihad Islamico Hisham Salem.[9]

Sotto la precedente guida di Ramadan Shalah, il gruppo avrebbe ricevuto circa 70 milioni di dollari all'anno dal Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche dell'Iran.[10]

La prima settimana di agosto del 2022, tra il 5 ed il 7, tra lo Jihad Islamico e le forze di difesa israeliane (IDF) hanno combattuto nella battaglia di Gaza (Operazione Breaking Dawn) con razzi e missili facendo numerosi morti, tra cui bambini, e hanno siglato un accordo di pace tra le parti.[11][12][13][14][15]

Attività militanti[modifica | modifica wikitesto]

In rosso gli Stati che hanno riconosciuto la Jihad Palestinese come organizzazione terroristica

Lo Jihad Islamico ha rivendicato la responsabilità dell'organizzazione e dell'esecuzione di numerosi attentati condotti da suoi militanti nel corso degli ultimi anni. Il movimento è responsabile di più di 30 "riusciti" attacchi dinamitardi suicidi. Più di recente un attacco suicida in una rivenditoria di falafel a Tel Aviv il 17 aprile 2006, che ha portato alla morte di 11 civili, e al ferimento di alcune decine.[2]

Lo Jihad Islamico ha anche lanciato razzi simili ai razzi Qassam usati da Hamas, chiamati razzi al-Quds.

Membri di spicco[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il femminile usato in questo caso (laddove il sostantivo arabo Jihād è di genere maschile) è preferibile per evitare confusioni tra il concetto (generico) di jihad propugnato dall'Islam - quindi "il jihad islamico" - e una delle varie organizzazioni (guerrigliere o terroristiche a seconda dei giudizi personali) che agisce in una data nazione islamica.
  2. ^ Copia archiviata, su state.gov. URL consultato il 23 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 6 maggio 2005).
  3. ^ Copia archiviata, su homeoffice.gov.uk. URL consultato il 9 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2006).
  4. ^ Chapter 3 - Japan's Foreign Policy in Major Diplomatic Fields
  5. ^ [1] Archiviato il 19 novembre 2006 in Internet Archive., dall'Australia
  6. ^ Australian National Security - Listing of terrorist organisations Archiviato il 4 febbraio 2014 in Internet Archive.
  7. ^ Ilan Ben Zion, "The eye of the Islamic Jihad storm", in The Times of Israel, 14 marzo 2012. URL consultato il 29 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 15 marzo 2012).
  8. ^ Marc Tracy, "Terrorist Killing Prompts Gaza Rocket Exchange", in Tablet Magazine, 12 marzo 2012. URL consultato il 31 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2012).
  9. ^ Elhanan Miller, "Iran said to pull Islamic Jihad's funding over group's neutrality on Yemen", in The Times of Israel, 26 maggio 2015. URL consultato il 26 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 26 maggio 2015).
  10. ^ Eldar, Shlomi. (5 febbraio 2019). "Islamic Jihad, the new lord of Gaza?" Al-Monitor Archiviato il 14 novembre 2019 in Internet Archive. Consultato il 14 novembre 2019.
  11. ^ Battaglia a Gaza, la tregua regge. Generale della jihad islamica: “Se l’accordo non viene rispettato, riprenderemo ad attaccare”, su ilfattoquotidiano.it.
  12. ^ Israele e i palestinesi dello Jihad Islamico hanno sospeso gli attacchi, su ilpost.it.
  13. ^ Gaza, tregua Israele-Jihad islamica palestinese: “Speriamo duri”, su askanews.it.
  14. ^ Striscia di Gaza, sale a 29 il bilancio dei palestinesi uccisi, su askanews.it.
  15. ^ Ancora missili dopo l’accordo per la tregua tra Israele e Jihad islamica, poi la calma, su repubblica.it.
  16. ^ Brother slams Palestinian militants for luring teenager into suicide mission, su americanintifada.com. URL consultato il 23 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 31 gennaio 2009).
  17. ^ SFT: Samtal med en terrorist, su stockholmsfria.nu. URL consultato il 23 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).
  18. ^ Blast kills senior Gaza militant Archiviato il 18 febbraio 2008 in Internet Archive. BBC News
  19. ^ Senior Jihad man, 14 others die in IDF strikes Archiviato il 30 dicembre 2008 in Internet Archive., Ynet, 29 dicembre 2008
  20. ^ IAF kills senior Islamic Jihad commander[collegamento interrotto], JPost, 3 aprile 2009
  21. ^ Israel kills Islamic Jihad leader in Gaza, Iran-backed militants respond with rockets, su CBS News, 12 novembre 2012. URL consultato il 12 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2019).
  22. ^ Islamic Jihad says senior commander targeted in Damascus strike, son killed, su The Times of Israel, 12 novembre 2019. URL consultato il 12 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2019).
  23. ^ Islamic Jihad leader warns of escalation if Israel doesn't meet understandings, su timesofisrael.com. URL consultato l'8 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 3 giugno 2019).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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