Jason Suecof

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Jason Suecof
NazionalitàBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
GenereThrash metal
Death metal
Power metal
Periodo di attività musicale1994 – in attività
Strumentochitarra, basso
Gruppi attualiCharred Walls of the Damned
Gruppi precedentiCapharnaum, Roadrunner United
Album pubblicati15
Studio14
Colonne sonore1
Sito ufficiale

Jason Suecof (Los Angeles, 3 aprile 1980) è un produttore discografico, chitarrista e paroliere statunitense.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Paraplegico dall'età di due anni, Jason Suecof è noto per essere il principale produttore discografico della band statunitense Trivium, che produce dal 2003 con la sua casa di produzione, l'Audio Hammer Records, assieme ad una moltitudine di gruppi di genere metal, rock, country e rap. Nel 1994 fonda, assieme al fratello Jordan la band technical death metal Capharnaum[1], alla quale prendono parte anche Ryan Adams come chitarrista e Matt Heafy dei Trivium come cantante. È membro inoltre del progetto musical-demenziale Crotchduster, con lo pseudonimo di Fornicus 'Fuckmouth' McFlappy[2] e dei Charred Walls of the Damned in veste di chitarrista, accanto al batterista Richard Christy, il bassista Steve DiGiorgio e il cantante Ripper Owens[3].

Gruppi musicali prodotti[modifica | modifica wikitesto]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Con i Charred Walls of the Damned[modifica | modifica wikitesto]

Con i Capharnaum[modifica | modifica wikitesto]

Con i Roadrunner United[modifica | modifica wikitesto]

2005 - The All-Star Sessions

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Capharnaum Sign With Willowtip, Debut Due In February, su roadrunnerrecords.com, Blabbermouth, 21 novembre 2003. URL consultato il 18 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2011).
  2. ^ Johnny Loftus, Review: Big Fat Box of Shit, su allmusic.com, AllMusic. URL consultato il 18 marzo 2010.
  3. ^ Richard Christy, Annick 'The Morbid Chef' Giroux Interviewed On Talking Metal, su roadrunnerrecords.com, Blabbermouth, 10 marzo 2010. URL consultato il 18 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2011).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]